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Corte Dei Conti Leonardo

Leonardo, tutte le novità su orario di lavoro, salario e premi per i dipendenti

Al centro del rinnovo del contratto di Leonardo la riduzione dell'orario di lavoro a parità di produttività e risultati. Tutti i dettagli dell'intesa raggiunta sui capitoli del salario nel rinnovo dell’integrativo aziendale 2024-2026

 

Per i 31mila dipendenti di Leonardo previsto a regime 1400 euro di aumento del premio di risultato.

È uno dei capisaldi dell’intesa raggiunta dal colosso dell’aerospazio e difesa italiano capeggiato da Roberto Cingolani con i sindacati di categoria sul nuovo contratto integrativo (2024-2025-2026)-

Lo scorso 31 luglio si è svolto l’incontro fra le segreterie nazionali Fim Fiom Uilm, il Coordinamento nazionale delle RSU e delle strutture territoriali Fim Fiom Uilm unitamente alla Direzione aziendale del Gruppo Leonardo, per la ripresa del confronto sul rinnovo del contratto integrativo aziendale.

Nel corso dell’incontro è stata raggiunta un’intesa sul capitolo “Salario”, previsto dalla piattaforma rivendicativa Fim Fiom Uilm del 02 Aprile 2023, con riferimento alle voci riguardanti il Premio di Risultato 2023-2026, come riferito da una nota dei sindacati. “Abbiamo scelto di affrontare subito la parte economica, individuando soluzioni, anche strutturali, di contrasto all’erosione salariale, generata dalle mordenti dinamiche inflazionistiche, in atto ormai da circa due anni”, ha spiegato al Sole 24 Ore  Antonio Liotti, responsabile delle risorse umane di Leonardo.

Tutti i dettagli sulle novità riguardo salario, premi, orario di lavoro e smart working del gruppo Leonardo che, in Italia, ha 31mila persone (51mila nel mondo, con particolare presenza tra Usa, Regno Unito e Polonia), di cui 12mila sono impegnate nelle attività produttive.

LE NOVITÀ IN LEONARDO SUL SALARIO

“Proprio quando discutevamo la parte economica abbiamo ricevuto i nuovi indici Ipca dell’Istat che hanno fatto significativamente aumentare le tranche del rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro. Quello che stavamo cercando di fare a livello aziendale, lo ha quindi fatto il contratto nazionale” ha osservato al quotidiano confindustriale il direttore del personale di Leonarso.

“Per evitare una concentrazione non sostenibile di costi negli stessi anni, abbiamo così deciso di rimodulare la discussione, aumentando il premio di risultato in maniera più contenuta per il 2023 e il 2024, e dando segnali di crescita più sostenuta per il 2025 e il 2026, anni non coperti dal vigente ccnl che scade nel 2024” ha aggiunto Liotti.

Alla luce di ciò, il superminimo collettivo non assorbibile, introdotto nel 2016, per tutti i dipendenti del Gruppo Leonardo, vedrà un incremento pari a 40 euro dal 1° gennaio 2025 e 63 euro dal 1° gennaio 2026, per tutti i dipendenti inquadrati nei livelli da D1 a C3. Il superminimo collettivo crescerà invece di 44 euro dal 1° gennaio 2025 e 69,30 dal 1° gennaio 2026 per i dipendenti inquadrati nei livelli B1-B2-B3 e A1.

“Essere riusciti a incrementare l’attuale valore del “superminimo collettivo non assorbibile” del 51% è un ulteriore importante elemento dell’intesa raggiunta” hanno esultato i sindacati.

IL PREMIO DI RISULTATO

Dopodiché, si passa al premio di risultato che aumenterà di 250 euro nel 2023, di 350 euro nel 2024, di 700 nel 2025 e di 1.400 nel 2026.

“L’incremento di 1.400 euro del valore teorico del Premio di Risultato, rappresenta il miglior risultato mai raggiunto nella storia contrattuale del Gruppo Leonardo, valorizzando ulteriormente le capacità, la professionalità e la strategicità delle Divisioni e degli stabilimenti nazionali”, commentano i sindacati.

Inoltre, riguardo la discussione sul premio si è deciso anche di avviare “un percorso di consolidamento, con l’ottica di armonizzazione, perché la provenienza da una piuttosto che da un’altra azienda fa sì che oggi i dipendenti abbiano diversi trattamenti variabili”ha precisato sempre al Sole 24 Ore  il manager di Leonardo.

“Prendendo come soglia i 3.300 euro, nella discussione verificheremo la possibilità di trasformare la parte eccedente in un superminimo ad hoc della retribuzione, adottando un criterio di conversione pari all’85%, per cui a 100 euro di variabile corrisponderanno 85 di fisso. Una parte del variabile verrebbe quindi consolidata per arrivare a un risultato unico per tutti i lavoratori di Leonardo” ha aggiunto Liotti.

ORARIO DI LAVORO RIDOTTO

Dopodiché, uno dei temi rilevanti dell’intesa è il restringimento dell’orario di lavoro, che “è stato impostato immaginando che i beneficiari potessero essere le stesse persone che a partire dalla pandemia hanno usufruito dello smart working, diffusosi su larga scala, dapprima come risposta emergenziale e poi come misura più strutturata di conciliazione vita-lavoro” ha illustrato al Sole 24 Ore Antonio Liotti.

Se il meccanismo tecnicamente va definito, precisa il quotidiano confindustriale, il binario è però stato individuato ed è quello di «un patto che prevede un aumento di produttività a fronte del quale l’azienda comparteciperebbe rendendosi disponibile a una riduzione dell’orario. L’idea è di partire con la sperimentazione in aree produttive mirate in alcuni dei siti divisionali più grandi”, ha proseguito Liotti.

LO SMART WORKING SECONDO LEONARDO

Come spiega il responsabile del personale dell’azienda di Piazza Monte Grappa, “In Leonardo abbiamo un accordo che consente a chi svolge mansioni remotizzabili di lavorare in smart working 8 giorni al mese che possono arrivare fino a 10, in particolari condizioni. Pensare ad altre misure per chi può già lavorare in smart working avrebbe però aumentato il gap con chi lavora in produzione e non si è potuto avvantaggiare di questa possibilità”.

Pertanto, al fine di “evitare un’ulteriore polarizzazione, abbiamo deciso di spostare il mirino della popolazione aziendale potenzialmente interessata da nuove misure che riguardano il fattore tempo. Con i sindacati abbiamo iniziato a ragionare su una riduzione oraria nelle aree dove lo smart working non è utilizzabile. L’impegno è di esplorare soluzioni sperimentali di rimodulazione dell’orario di lavoro, anche in ottica di riduzione, applicabili in realtà produttive, secondo criteri, modalità di compartecipazione e finalità che saranno preventivamente condivise durante il rinnovo del contratto integrativo aziendale” ha commentato Liotti.

OBIETTIVO: ATTIRARE TALENTI E MIGLIORARE COMPETITIVITÀ DELL’AZIENDA

Tante novità e temi nevralgici al centro della trattativa sul contratto integrativo che riprenderà nel mese di settembre e dovrà concludersi entro dicembre 2023. Soprattutto in un gruppo in cui nei prossimi due anni entreranno 5mila professionisti tra ingegneri, data scientist, data analyst, esperti di cybersecurity, sottolinea il Sole 24 Ore.

Tutti professionisti molto ricercati e su cui “è fondamentale caratterizzare l’offerta di lavoro con condizioni che migliorino l’attrattività e rendano l’azienda competitiva, in un momento in cui non si può pensare di portare a bordo i migliori talenti immaginando di qualificarsi solo per la sicurezza del posto di lavoro”, ha evidenziato il responsabile delle risorse umane di Leonardo, Antonio Liotti.

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