Leonardo guarda ancor di più allo spazio sotto la guida dell’ad Roberto Cingolani.
Dopo il riassetto del gruppo dell’aerospazio e difesa in base all’ordine di servizio firmato da Cingolani deliberato a giugno, ci sono altre novità in arrivo per l’azienda ex Finmeccanica.
Per il gruppo di Piazza Monte Grappa l’attenzione degli operatori riguarda le possibili mosse del management sulle attività spaziali.
Secondo quanto riportato nel week end da Il Sole 24 Ore, il ceo Cingolani punta ad “aumentare il peso di Leonardo nei settori più competitivi e hi-tech, in particolare la manifattura dei satelliti con Thales Alenia Space Italia e i servizi con Telespazio”. In questo senso sono in corso confronti con Thales per incrementare la presenza italiana nella joint venture, che attualmente vede Leonardo al 33%, ma una potenziale novità riguarderebbe una contestuale riduzione della esposizione sul segmento dei lanciatori con conseguente ridimensionamento della quota in Avio. sottolinea Radiocr.
D’altronde, in occasione della pubblicazione dei risultati del primo semestre 2023 di Leonardo, lo stesso Cingolani aveva dichiarato che “Siamo in una fase di predisposizione del nuovo piano industriale che vedrà la luce all’inizio del prossimo anno”. “I pilastri sono il consolidamento del core business — aveva proseguito il numero uno di Leonardo — con un focus particolare sui prodotti per la difesa e l’allargamento a nuove iniziative, con il potenziamento dei settori a maggior crescita, come spazio e cybersicurezza”.
Tutti i dettagli.
FOCUS SU THALES ALENIA SPACE
Secondo il Sole 24 Ore Leonardo starebbe lavorando ad un aumento del peso nella joint-venture Thales Alenia Space della produzione dei satelliti e per questo avrebbe avviato colloqui con la francese Thales. Al momento la joint-venture è composta al 67% di Thales e al 33% di Leonardo.
LEONARDO VERSO LA RIDUZIONE DELLA QUOTA IN AVIO?
Allo stesso tempo, se da un lato Leonardo punta a incrementare il propio peso nella manifattura dei satelliti, dall’altro il gruppo starebbe lavorando a un ridimensionamento della presenza nei lanciatori.
Sempre secondo il Sole 24 Ore, il gruppo guidato da Roberto Cingolani potrebbe rivedere la sua quota del 29,6% di Avio Spa, la società italiana leader nella propulsione spaziale che realizza il vettore Vega.
Si tratterebbe di un’inversione di rotta rispetto alla mossa di appena tre anni fa. In data 15 giugno 2020 Leonardo aveva annunciato infatti la conclusione delle operazioni volte all’acquisto di 988.475 azioni di Avio, per incrementare la partecipazione in Avio con ulteriore consolidamento della propria posizione nel Settore Spazio. A valle delle suddette operazioni, conclusesi il 29 maggio 2020 con un esborso di 14 milioni di euro, la partecipazione di Leonardo si è incrementata del 3,75%, e risulta ad oggi pari al 29,63% del capitale sociale della società.
IL COMMENTO DEGLI ANALISTI
Gli analisti di Akros ricordano come il business dello spazio ha dimensioni relativamente contenute per Leonardo rispetto alle attività principali del gruppo e che già a luglio il ceo del gruppo aveva sottolineato la volontà di aumentare la presenza in questo segmento senza mettere a rischio i target finanziari del gruppo.
Secondo Equita Sim, stando all’articolo del Sole 24 Ore sembra si tratti solo di una riduzione della partecipazione e gli analisti ritengono improbabile che si generi un appeal speculativo su Avio con possibilità di Opa, in quanto credono rimanga sempre il golden power.
FRANCO ONGARO ALLA GUIDA DELLA FUTURA DIVISIONE SPAZIO
Sul fronte spazio, già quest’estate il Secolo XIX segnalava che il nuovo piano di Leonardo prevede la creazione di una divisione dedicata, la sesta da affiancare alle cinque esistenti (elicotteri, velivoli, aerostrutture, elettronica e cyber security).
Il compito di lanciare la nuova divisione spazio, “entro il 2024”, spetta a Franco Ongaro, che dallo scorso giugno è a capo del coordinamento delle attività spazio del gruppo. Già all’epoca, questa manovra suonava come premessa per il varo una nuova divisione che si affiancherebbe alle cinque esistenti in Piazza Monte Grappa.