CONFINDUSTRIA, I SUPPORTER DEL VINCENTE E DELLO SCONFITTO
Orsini Confindustria. "Da non sottovalutare il ruolo di Gozzi e di chi lo ha sostenuto, a partire dal past president D’Amato. Forse Orsini avrebbe potuto farcela anche da solo, ma il contributo di Gozzi e dei suoi (Bergamo, Brescia, Treviso, Napoli) è stato importante". (Corsera(
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) April 4, 2024
Tra i supporter di Garrone, i grandi nomi dell’industria del Nord Ovest, da Marcegaglia a Dompé. E, a ranghi serrati, tutta Assolombarda, la prima territoriale di Confindustria, insieme con il Piemonte. Con Garrone anche past president come Montezemolo e Abete. (Corsera)
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IL FOGLIO SCORTICA MAGRI DELL’ISPI
Guerra all'Ispi: il cda non vuole l'ambasciatore Talò come presidente. Ad avere la meglio sarà Paolo Magri, attuale vicepresidente (già membro del cda della Fondazione Italia-Cina e del Consiglio d’Indirizzo della Fondazione Italia-Russia). (Simone Canettieri, Il Foglio)
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LE CAMPAGNE DI REPUBBLICA
Le campagne di Repubblica sovente hanno un esito contrario agli auspici – più o meno espliciti – del quotidiano del gruppo Gedi. La campagna contro Orsini alla presidenza di Confindustria finisce oggi con l'elezione di Orsini a presidente di Confindustria.
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GARRONE SCORTICA BONOMI?
"Garrone sperava in una Confindustria “in cui il presidente non si debba mai candidare nel corso del suo mandato a ruoli politici esterni”, pensando a Carlo Bonomi, in corsa nel 2022 per la presidenza della Lega Calcio". (Fatto quotidiano)
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"Garrone aveva anche “immaginato un presidente che rispetti l’autonomia del Sole24Ore e recuperi la sovranità di Confindustria nella Luiss”, l’università di Confindustria finita al centro delle polemiche per la pretesa di Bonomi di occuparne la presidenza". (Fatto quotidiano)
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LA ROSSA FELTRINELLI
Il gruppo Feltrinelli ha chiuso il 2023 con ricavi per 511 milioni di euro, in crescita del 2,6% rispetto al 2022, riducendo le perdite a 1,3 milioni, dai -4,7 precedenti.
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A PROPOSITO DEGLI APPELLI DI PROF E MEDICI
Quanto sono carucci i professoroni medici che lavorano nelle cliniche private – presumo giustamente ben remunerati – che esaltano il ruolo degli ospedali pubblici. Che carini…
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Con Speranza alla Sanità tutto filava liscio, ora invece è un disastro. Boh pic.twitter.com/QM01MVXV07
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GOOGLI? PAGHI!
Alphabet-Google sta valutando la possibilità di richiedere il pagamento per i servizi premium sul suo motore di ricerca basati sull'intelligenza artificiale. (Financial Times)
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I NUMERI DI PIGNATARO
Andrea Pignataro, il più ricco d’Italia dopo Ferrero. Forbes: patrimonio di 27,5 miliardi. Bolognese, 53 anni, passaporto inglese, residenza a Sankt Moritz, domicilio a Milano, laurea in economia a Bologna, PhD in matematica a Londra. (Mario Gerevini, Corriere della sera)
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"Il gruppo Pignataro è un sistema assai complesso di società, oltre 300, nessuna quotata in Borsa (…) calcolare in modo plausibile il patrimonio reale e complessivo dell’imprenditore bolognese è un esercizio quasi impossibile". (Mario Gerevini, Corriere della sera)
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Gruppo Pignataro. Annovera società leader anche all’estero come Mergermarket, Dealogic, Fidessa, Acurise. Ha tra i suoi clienti governi, il 30% delle banche centrali e duemila tra le più importanti società del pianeta (Amazon, Microsoft, Procter&Gamble ecc.). (Gerevini, Corsera)
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VERDINATE
"Si finse avvocato e scrisse una falsa sentenza": la figlia di Verdini, Diletta, patteggia un anno. (Il Fatto Quotidiano)
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MESSA IN CASA NIAF
"Paolo Messa nominato Vice Presidente Esecutivo delle Relazioni Internazionali e Partnership strategiche della NIAF. Messa lavorerà da Washington D.C. e viaggerà spesso in Italia". (comunicato National Italian American Foundation)
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CARTOLINA DALLA NATO
Stoltenberg ha annunciato che la Nato inizierà a pianificare un programma di aiuti militari quinquennale da 100 miliardi di dollari per l'Ucraina, nonostante gli Stati Uniti abbiano invitato alla cautela su alcuni aspetti della proposta. (Ft)
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CARTOLINA DALLA LUNA
La Nasa ha selezionato tre società, Intuitive Machines, Lunar Outpost e Venturi Astrolab, per sviluppare il rover lunare per la missione Artemis, che esplorerà la regione polare meridionale della Luna. (The Verge)
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LA CARTOLINA DI BRUNO CONTI
"Io un po’ di talento ce l’avevo, anche nel baseball. Ma ottieni tutto solo con la fame e la passione, che sono quelle che ti fanno fare i sacrifici". (Bruno Conti)
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ESTRATTO DI UN ARTICOLO DEL CORRIERE DELLA SERA SU PIGNATARO DEL GRUPPO ION:
Ma come ha fatto dal nulla Pignataro a balzare al secondo posto, più che doppiando Armani? Lo dice il bilancio 2022 della sua cassaforte lussemburghese Itt dove si legge che è stata rivalutata da 881 milioni a 20,9 miliardi la partecipazione nella Ion Investment Corporation, cioè la capofila delle più importanti aziende del gruppo.
Il patrimonio personale di immobili vale, isola compresa, almeno 400 milioni di euro
Per stare ancora sui dati dei bilanci, i ricavi aggregati sarebbero di oltre 3 miliardi (non ci sono cifre ufficiali) con margini di guadagno elevatissimi anche se meno dei 2,2 miliardi, cifra che ufficiosamente veniva fatta trapelare. Altrettanto elevato è l’indebitamento. Questo dei debiti (compresi tassi, scadenze e garanzie) è un punto centrale perché l’ammontare, sebbene anche qui non vi siano dati ufficiali, è piuttosto consistente: tra i 10 e i 16 miliardi, secondo varie fonti. Le linee di credito sono state in parte riscadenziate ma restano un punto interrogativo
Dal punto di vista “industriale”, se si esclude la controllata bolognese Macron (abbigliamento sportivo), il gruppo di Pignataro è dunque un concentrato di intelligence finanziaria, un maxi polo del fintech che gestisce miliardi di dati sensibili. Annovera società leader anche all’estero come Mergermarket, Dealogic, Fidessa, Acurise. Ha tra i suoi clienti governi, il 30% delle banche centrali del mondo e duemila tra le più importanti società del pianeta (Amazon, Microsoft, Procter & Gamble, Daimler, ecc.). L’ultima operazione in Italia è stata l’acquisizione da 1,3 miliardi di Prelios che recentemente, confermano da Ion, ha ricevuto l’autorizzazione dalla Presidenza del Consiglio per i poteri legati al golden power.
Negli affari dicono che Pignataro sia tanto veloce quanto visionario, concreto quasi rude nelle relazioni di lavoro. Veloce anche perché si sposta con un jet privato. Ha le casseforti di famiglia in Lussemburgo (ma nessuna sponda off-shore), holding operative in Irlanda, controllate ovunque nel mondo, uffici principali a Londra.
Nel patrimonio personale sono compresi decine di immobili in centro a Milano, a Pisa oltre che esclusive proprietà e terreni in Sardegna alla Maddalena per un valore totale (solo immobili) di almeno un centinaio di milioni. E poi ha investito quasi 300 milioni per uno sviluppo immobiliare nell’esclusiva isola caraibica di Canouan, arcipelago delle Grenadine.
Gestisce il gruppo con un ristretto numero di fedelissimi e controlla al 100 per cento tutto tranne la capofila delle attività in Italia. Solo qui troviamo una piccola pattuglia di soci che affianca l’85,7 per cento in mano a Pignataro: il fondo sovrano di Singapore Gic con il 10%, storico partner, e poi la milanese Serfis della famiglia Strazzera, Nanni Bassani Antivari (famiglia degli yacht Wally, ex proprietaria della BTicino), Kenneth Schiciano, senior advisor di Ta Associates e i top manager del gruppo Luca Peyrano e Kunal Gullapalli.