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Le news su Garrone, Confindustria, Mediobanca Premier, Microsoft e non solo

Garrone, Confindustria, Mediobanca Premier, Microsoft e non solo. Pillole di rassegna stampa

 

GARRONE, CONFINDUSTRIA E LE REGOLE

 

LA STORIA DELLE PRIVATIZZAZIONI SECONDO DE BORTOLI

 

LE CAPRIOLE DI REPUBBLICA SULLE PRIVATIZZAZIONI

 

CARTOLINA DALLA GERMANIA

 

CARTOLINA DAL CONGO

 

LA FIGURACCIA DI MICROSOFT

 

I CONTI DELLE INTERCETTAZIONI

 

LO SCENARIO DI PANEBIANCO

 

IL PUNTO SULLA GUERRA RUSSIA-UCRAINA SECONDO PANEBIANCO

 

IL NUOVO PODCAST DE IL POST SI CHIAMA EVACUAZIONI. E NON E’ UNA FAKE NEWS

 

MEDIOBANCA PREMIER VISTA DA REPUBBLICA

 

LA REPUTAZIONE DEI MANAGER SUL WEB SECONDO REPUTATION MANAGER. GULP

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ESTRATTO DI UN ARTICOLO DEL FATTO QUOTIDIANO SU GARRONE E CONFINDUSTRIA:

Un potenziale conflitto d’interessi che rischia di infiammare la corsa alla presidenza di Confindustria. Il comitato confederale dei probiviri ha inviato una lettera a Edoardo Garrone, patron della Erg, probabile candidato alla presidenza dell’associazione degli industriali italiani, al posto dell’uscente Carlo Bonomi. La società , un tempo colosso petrolifero che da qualche anno si è rivolto alla produzione di energia eolica, è infatti iscritto sia a Elettricità Futura, federazione energetica di Confindustria, sia all’Anev, che sarebbe l’Associazione nazionale energia del vento e che accoglie una settantina di aziende che, come Erg, si sono appunto specializzate nel settore eolico. Il problema è che Anev non solo non fa parte di Confindustria, ma è addirittura in “concorrenza” con Elettricità Futura, partecipando ai tavoli governativi in maniera separata e a volte addirittura in contrapposizione.

Nella lettera inviata a Garrone, i probiviri fanno notare che la doppia iscrizione viola l’articolo 6 dello Statuto di Confindustria, che alla lettera T vieta espressamente “adesioni contemporanee a organizzazioni concorrenti con quella confederale e costituite per analoghi scopi”. Un comma, spiegano fonti confindustriali, che lo stesso imprenditore contribuì a rafforzare quando era vicepresidente confederale durante la gestione di Emma Marcegaglia. A Garrone, i probiviri hanno consegnato anche un aut aut: la situazione andrà sanata entro il 30 gennaio, pena il deferimento per provvedimenti disciplinari e il rischio dell’esclusione di Erg da Confindustria e di Garrone dalla corsa alla presidenza. Anche perché entro il 1° febbraio il comitato dei saggi dovrà ricevere la lista dei candidati da cui poi partirà la scrematura fino alle votazioni progressive che avverranno tra aprile e maggio.

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ESTRATTO DI UN ARTICOLO DEL CORRIERE DELLA SERA SU INTERSCAMBIO GERMANIA-ITALIA:

Cala l’interscambio commerciale tra Italia e Germania. Nei primi nove mesi del 2023 il dato registra un meno 1% a 124,2 miliardi. Ma se si guardano i singoli trimestri uno per uno, si scopre che la frenata decisa è nel terzo trimestre dell’anno: l’interscambio con la Germania è sceso infatti del 3,8%, le nostre esportazioni verso Berlino sono diminuite del 5,4%, passando da 18,6 a 17,6 miliardi. In tre mesi è venuto meno un miliardo di export tondo tondo.

Il fatto che il Pil della Germania sia sceso dello 0,3% nel 2023 portando il Paese in recessione non è per l’Italia una buona notizia, visto il grado di interconnessione tra due economie. Rassicura Jörg Buck, consigliere delegato di Ahk Italien, la camera di commercio italo-germanica: «Si è creata una sorta di Deutsche Angst, paura del rallentamento tedesco, ma si tratta più che altro di una fase di incertezza, per superarla serve soprattutto un orientamento chiaro sulle politiche industriali. Puntiamo molto sul piano di azione tra Italia e Germania firmato dai nostri rispettivi capi del governo lo scorso novembre, ora l’importante è non perdere la bussola in vista della campagna elettorale europea perché l’Europa è cruciale per entrambi i Paesi. Dovremo ristrutturale le nostre economie insieme e con una strategia coordinata».

Per quanto riguarda i settori, uno degli ambiti più a rischio è quello della componentistica per l’auto, che ha come primo approdo proprio in Germania. Per ora, nessun terremoto: secondo i dati Anfia nei primi dieci mesi dell’anno non si sono avuti contraccolpi, la situazione è abbastanza stabile. Per quanto riguarda le macchine utensili, i preconsuntivi 2023 di Ucimu parlano di 335 milioni di export verso la Germania nel 2023, +10% rispetto al 2022. «La Germania è il nostro secondo mercato di sbocco — fa il punto la presidente di Ucimu Barbara Colombo —. Con le associazioni dei produttori tedeschi dobbiamo capire se favorire un partenariato per reagire alla crisi aggredendo mercati nuovi. A breve terremo un forum allargato a Berlino».

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