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Le due facce economiche della Cina. Report Wsj

La Cina avanza nella tecnologia, ma restano buchi nell’economia. L'approfondimento del Wall Street Journal tratto dalla rassegna di Liturri

(Wall Street Journal, Brian Spegele, 23 dicembre 2025)

In Cina coesistono progressi tecnologici che riducono il gap con gli Usa e gravi squilibri economici. Auto elettriche sfrecciano davanti a complessi residenziali deserti; robot AI producono beni che laureati disoccupati non possono permettersi; fondi statali investono miliardi in startup in perdita mentre il debito nazionale esplode. L’ascesa di DeepSeek mostra capacità competitive in AI, ma i costi sono alti: ingenti risorse deviate da educazione rurale e welfare. Economisti denunciano notevole allocazione non ottimale, con troppi aziende zombie sostenute da governi locali e sussidi che riducono produttività.

1. Sul contrasto tra innovazioni tecnologiche e problemi strutturali dell’economia cinese:

“In città e piccoli centri in tutta la Cina due fatti apparentemente contraddittori sono contemporaneamente veri: la Cina sta riducendo il divario con gli Stati Uniti per la dominanza tecnologica globale, eppure grandi parti della sua economia sono un disastro.”

2. Sull’impatto degli investimenti statali che privilegiano tecnologia a scapito di altri settori essenziali:

“I progressi di Pechino stanno arrivando a un costo elevato, con l’intervento pesante dello Stato nella direzione degli investimenti che spreca quantità colossali di denaro.”

3. Sulla diagnosi di un economista sulla dislocazione di risorse nell’economia cinese:

“C’è semplicemente una massiccia dislocazione che attraversa l’economia in molteplici dimensioni. Ci sono troppe aziende in perdita, con investimenti dei governi locali che aiutano a prevenire il fallimento delle più deboli.”

4. Sull’eccesso di capacità in settori strategici come veicoli elettrici e robotica umanoide:

“Delle 129 marche che vendono auto elettriche e ibride plug-in in Cina l’anno scorso, solo 15 sono previste essere finanziariamente fattibili entro il 2030. La Cina ha ora più di 150 aziende di robot umanoidi, ha detto un funzionario cinese il mese scorso, avvertendo contro un eccesso in quell’industria.”

5. Sull’urgenza di autosufficienza tecnologica nonostante i costi elevati per contrastare restrizioni Usa:

“La strategia della Cina è potenziare l’autosufficienza in settori critici come assicurazione contro avversari che tagliano l’accesso a tecnologie straniere. I leader segnalano che gli alti costi per farlo valgono la pena, specialmente mentre le relazioni con Washington restano volatili.”

 

(Estratto dalla newsletter di Giuseppe Liturri)

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