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Piattaforma Lavoro

Lavoro, perché è utile la piattaforma di AlmaLaurea, Inapp, Unioncamere e Ocse

L’intervento di Alessandra Servidori, docente di politiche del lavoro, componente il Consiglio d’indirizzo per l’attività programmatica in materia di coordinamento della politica economica presso la presidenza del Consiglio

 

La digitalizzazione, la globalizzazione, l’invecchiamento della popolazione, la transizione ecologica, e la crisi indotta dalla pandemia di Covid-19 hanno rapidamente cambiato il panorama nel quale le persone si trovano a interagire, lavorare e produrre. Questi fenomeni hanno un profondo impatto sulle competenze richieste nel mercato del lavoro e, ad oggi, molti faticano ad adattarsi al cambiamento.

In media, più del 34% dei lavoratori delle economie europee possiede competenze e un livello di istruzione che non corrispondono a quelli richiesti dal loro lavoro. In Italia, questa percentuale è addirittura superiore (39%) e pone in evidenza l’importanza di disegnare strumenti a sostegno dei giovani, delle famiglie, dei lavoratori e delle imprese per allineare l’offerta di competenze alle domande del mercato del lavoro.

Ci viene in aiuto un ottimo “utensile”, la piattaforma Competenze e Lavoro disponibile online, nata da un’iniziativa di AlmaLaurea, Inapp, Unioncamere e Ocse. L’obiettivo è di presentare informazioni sui fabbisogni professionali delle imprese Italiane, sulle competenze necessarie per eseguire bene i compiti di una professione e i percorsi formativi universitari disponibili sul territorio nazionale.

Pensata come uno strumento “smart” che consente all’utente di ottenere informazioni su fabbisogni professionali, competenze e percorsi formativi, interrogando le banche dati dei diversi partner coinvolti, la piattaforma presenta tre punti di ingresso: Professioni, dove l’utente troverà informazioni sui fabbisogni professionali delle imprese italiane, la loro domanda disaggregata per livello di istruzione, e età; Competenze, dove l’utente troverà informazioni sulle conoscenze, skills e attitudini legate alle diverse figure professionali del mercato del lavoro italiano e Percorsi formativi, dove l’utente troverà informazioni sui corsi di laurea forniti dagli atenei italiani coinvolti da Almalaurea con dettaglio sul profilo dei laureati (per esempio, la soddisfazione per il corso seguito o la valutazione delle infrastrutture) e la loro condizione occupazionale (per esempio, il tasso di occupazione o la retribuzione ad un anno dalla laurea).

I punti di ingresso alla piattaforma sono collegati l’uno all’altro dando la possibilità all’utente di muoversi facilmente fra le diverse aree tematiche e ottenere informazioni dettagliate sui fabbisogni professionali delle imprese Italiane, sulle competenze legate alle diverse figure professionali e sui percorsi formativi universitari disponibili sul territorio nazionale. Da tenere ben presente che l’Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO) ha rivisto al ribasso le sue previsioni per la ripresa del mercato del lavoro nel 2022, proiettando un deficit di ore lavorate a livello globale equivalente a 52 milioni di posti di lavoro a tempo pieno, rispetto al quarto trimestre del 2019. La precedente stima per l’intero anno nel maggio 2021 prevedeva un deficit di 26 milioni di posti di lavoro equivalenti a tempo pieno.

Le aziende, nella fase di reclutamento di nuovi lavoratori, danno sempre più importanza anche alle competenze non tecniche. Abilità digitali, conoscenze linguistiche e le cosiddette soft skills hanno un ruolo ormai centrale nell’analisi dei curricula. Per questo gli orientatori consigliano di non trascurarle mai e di continuare ad aggiornarle. Dai dati sul fabbisogno e le previsioni occupazionali nel periodo 2019 – 2023 contenuti nell’annuale rapporto Excelsior confezionato da Unioncamere e Anpal, in cui si evidenza come da qui al 2022 saranno richiesti 2,5 milioni di nuovi occupati, fra dipendenti e autonomi, e come oltre il 70% di questa forza lavoro dovrà possedere competenze elevate per ricoprire mansioni specialistiche e tecniche. L’investimento sulla formazione, sarà più che necessario e interesserà tanto le aziende quanto i liberi professionisti.

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