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Bce Banca Generali

Lagarde si traveste da Draghi col Maxi Pepp (e rottama il Mes?)

La Bce aumenta il piano Pepp anti Covid-19 di acquisto di titoli. Le parole di Lagarde, la reazione dei mercati, i primi commenti degli analisti ("evidenti benefici per i Paesi periferici") e qualche borbottio in Germania...

 

La Bce ha aumentato di 600 miliardi di euro il piano di acquisti di titoli antipandemico, il Pepp, il cui ammontare totale sale così da 750 miliardi a 1.350 miliardi di euro.

“La dotazione del Programma di acquisto di emergenza in caso di pandemia (Pepp) sarà aumentata di 600 miliardi di euro per un totale di 1.350 miliardi di euro”.

È quanto si legge nel comunicato del direttivo della Bce.

“In risposta alla revisione al ribasso dell’inflazione, nell’orizzonte di proiezione legata alla pandemia – prosegue la nota – l’espansione del Pepp faciliterà ulteriormente la posizione di politica monetaria generale, sostenendo le condizioni di finanziamento nell’economia reale, in particolare per le imprese e le famiglie. Gli acquisti continueranno a essere condotti in modo flessibile nel tempo, attraverso le classi di attività e tra le giurisdizioni. Ciò consente al Consiglio direttivo di evitare efficacemente i rischi ad una regolare trasmissione della politica monetaria”.

LA REAZIONE DEI MERCATI

Dopo aver raggiunto i 192,7 punti, precipita ancora – alle ore 16 . il differenziale tra il Btp decennale e l’omologo Bund tedesco a 171 punti dopo la decisione della Bce di aumentare il PEPP di 600 miliardi. Il tasso di rendimento del decennale crolla all’1,389%.

LE PAROLE DI LAGARDE

Il programma straordinario di acquisti PEPP “ha impedito una spirale discendente sui mercati finanziari”, ha detto in conferenza stampa il Presidente della Bce Christine Lagarde.

AVANTI COL DEBITO SENZA REMORE (COME DA CONSIGLI DI DRAGHI)

Per far fronte alla crisi del coronavirus, “al momento non vi e’ alternativa all’emissione di debito” pubblico da parte degli Stati membri dell’Ue. E’ quanto affermato dalla presidente della Banca centrale europea (Bce), Christine Lagarde, nel corso della conferenza stampa che ha tenuto oggi al termine della riunione del Consiglio direttivo della Banca centrale europea in cui e’ stato deciso di espandere il Programma di acquisto di titoli pubblici e privati contro la pandemia di coronavirus (Pepp) da 750 miliardi di euro a 1,35 mila miliardi di euro.

PROBLEMA DEFLAZIONE

“Abbiamo discusso di deflazione”, che consideriamo un “elemento centrale” del nostro scenario macroeconomico e in base al quale “misuriamo la stabilita’ dei prezzi”. Lo ha detto il presidente della Bce, Christine Lagarde, la quale ha ricordato che “non siamo vicini al target del 2%”. “Per questo – spiega – abbiamo deciso di usare nel modo piu’ flessibile tutti gli strumenti a nostra disposizione”.

WELCOME RECOVERY

La Bce accoglie molto favorevolmente la proposta della Commissione Ue sul Recovery Fund: il presidente Christine Lagarde da’ infatti il “welcome” all’iniziativa di Bruxelles.

IL COMMENTO DEGLI ANALISTI DI MPS CAPITAL SERVICES

Sono evidenti i benefici per i Paesi come l’Italia, secondo il report degli analisti di Mps Capital Services: “L’aumento del PEPP sembra un giusto compromesso rispetto a quelle che erano le aspettative di mercato. Tuttavia, l’attuale aumento non sembra essere in grado di supportare l’estensione temporale annunciata, laddove fosse necessario procedere con l’attuale ritmo medio settimanale di acquisti di 26 Mld€. Con tale ritmo, infatti, il PEPP terminerebbe a fine marzo 2021. Affinché si raggiunga giugno 2021, è necessario che il ritmo medio settimanale scenda intorno ai 20 Mld€. Ultimo, ma non meno importante, la decisione sui reinvestimenti, permette all’Istituto, in caso di necessità, di deviare per un prolungato periodo di tempo dalle Capital Key con evidenti benefici per i titoli dei paesi periferici”.

IL TWEET DI BORGHI (LEGA)

LA REAZIONE DEL SAGGIO TEDESCO

Qualche borbottio in Germania. L’espansione da 750 miliardi a 1,35 mila miliardi di euro del Programma di acquisto di titoli pubblici e privati contro la pandemia di coronavirus (Pepp), decisa oggi dal Consiglio direttivo della Banca centrale europea (Bce), “non era affatto strettamente necessaria”, ha affermato dall’economista tedesco Volker Wieland, presidente del Consiglio degli esperti per l’analisi degli sviluppi macroeconomici (Svr). Noto come i “Cinque saggi”, dal 1963 lo Svr esercita funzioni consultive per il governo federale. Come riferisce il quotidiano “Handelsblatt”, con l’espansione del Pepp “non viene dato alcun segnale che la Bce riporterà il proprio portafogli di titoli alla normalita’”.

LA BCE STRAPPA LA CORTE TEDESCA E RENDE QUASI INUTILE IL PACCHETTO DI BRUXELLES. L’ANALISI DI LITURRI SU START MAGAZINE

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