Dopo aver vinto in Europa la battaglia sul meat sounding per l’uso della parola “burger” attribuita a prodotti plant-based, l’azienda californiana di carne a base vegetale Beyond Meat deve affrontare un’altra sfida: riconquistare i consumatori.
La società ha infatti registrato una perdita di 26,6 milioni di dollari nel terzo trimestre, legata soprattutto a una minore spesa degli acquirenti.
I NUMERI (DIS)ATTESI DI BEYOND MEAT
Il fatturato trimestrale di Beyond Meat è salito del 7,6% a 81 milioni di dollari, battendo le stime di un aumento del 7,2% a 80,7 milioni di dollari, secondo i dati compilati da LSEG, ma mancando quelle di tre analisti intervistati da Zacks Investment Research che si aspettavano 82,3 milioni di dollari.
Su base azionaria, riferisce il Washington Post, ha dichiarato una perdita di 41 centesimi, battendo le aspettative di Wall Street, che si attendevano una perdita di 44 centesimi per azione. Il quotidiano ricorda poi che le azioni di Beyond Meat sono scese del 26% dall’inizio dell’anno e negli ultimi minuti di negoziazione di ieri hanno toccato i 6,58 dollari, con un calo di poco più del 4% negli ultimi 12 mesi.
CONSUMATORI OCULATI
Nonostante l’alleggerimento dei costi dei materiali e della logistica e l’aumento del ricavo netto per libbra abbiano contribuito all’espansione dei margini trimestrali al 17,7% rispetto al calo del 9,6% di un anno fa, il rincaro dei prezzi dei prodotti di carne a base vegetale, dovuto ai maggiori costi degli ingredienti, ha fatto desistere i consumatori dal loro acquisto.
I volumi di vendita trimestrali, scrive Reuters, hanno infatti subito un colpo e Beyond Meat ha registrato un calo del 7,1%, rispetto all’aumento del 3,5% di un anno fa.
COSA INTENDE FARE BEYOND MEAT
L’azienda di El Segundo, secondo quanto riferito dall’agenzia di stampa, ha dichiarato “di voler ristrutturare ulteriormente il proprio bilancio nel 2025 e di voler aumentare le riserve di liquidità entro la fine dell’anno”.
Intanto, Beyond Meat ha tagliato le sue previsioni di fatturato annuale, che sono passate da 320-340 milioni di dollari a 320 e 330 milioni di dollari.
“Sarà molto difficile per queste aziende (produttrici di carne vegetale) ottenere una seconda possibilità dai consumatori che hanno già provato questi prodotti e non hanno avuto una buona esperienza”, ha commentato Blake Droesch, analista di eMarketer.
CAMBIO DI STRATEGIA?
Per riconquistare e ampliare la sua base di clienti, Beyond Meat probabilmente dovrà cambiare approccio ed è quanto sta già in parte facendo con il lancio di nuovi prodotti che, a differenza dei precedenti, non hanno “lo scopo di replicare la carne, ma di essere un’opzione proteica più sana”, secondo quanto riferito dall’azienda.
Ethan Brown, presidente e amministratore delegato di Beyond Meat, ha dichiarato che “i prezzi di alcuni prodotti con ingredienti pregiati, come l’olio di avocado, stanno aumentando”. Inoltre, aggiunge Ap, la società “non ha rinunciato al suo obiettivo di produrre carne a base vegetale che costi quanto quella animale” e “sta già raggiungendo questo obiettivo con alcuni grandi clienti del settore alimentare”.
“Non credo che Beyond Meat abbia deciso di diventare un marchio di nicchia che si rivolge a clienti benestanti”, ha dichiarato Brown durante una conference call con gli investitori. “È molto più diversificato di così, molto più sfumato di così nei nostri prezzi”.
Beyond Meat infatti vende anche le vecchie formulazioni di prodotti a prezzi più bassi e intende continuare a farlo anche quando introdurrà cibi aggiornati.
LIMITI E OPPORTUNITÀ DELLA CARNE VEGETALE
Stando al Rapporto sul mercato della carne a base vegetale 2024 di Research and Markets, che ha analizzato tra gli altri Impossible Foods, Kellogg, Nestlè e anche Beyond Meat, il settore è valutato a 17,1 miliardi di dollari nel 2024, con una crescita dell’11,16% nel periodo di previsione fino al 2035.
Se da una parte è orma chiaro che la produzione di carne su larga scala – che si stima sia di circa 365 milioni di tonnellate all’anno a livello globale – solleva problemi economici, sociali ed etici, in particolare di tipo ambientale, come la deforestazione, l’inquinamento delle acque e la perdita di biodiversità, dall’altro il Rapporto ricorda che di fronte alla carne vegetale persistono diverse sfide, tra cui i costi più elevati dovuti ai complessi processi di produzione, la presenza di additivi e i pregiudizi dei consumatori.