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La Bce è pronta a (quasi) tutto. Parola della Bce

La Bce - si legge nel bollettino economico - ribadisce "il massimo impegno a intraprendere ogni azione necessaria nell’ambito del proprio mandato per sostenere tutti i cittadini dell’area dell’euro nell’attuale fase di estrema difficoltà".

 

Per “sostenere il recupero dell’economia dalle ripercussioni del coronavirus” il Consiglio direttivo della Bce – che ha già varato un “considerevole stimolo di politica monetaria” – ribadisce “il massimo impegno a intraprendere ogni azione necessaria nell’ambito del proprio mandato per sostenere tutti i cittadini dell’area dell’euro nell’attuale fase di estrema difficoltà”.

Lo scrive l’Eurotower nel Bollettino economico diffuso il 18 giugno, ricordando l’impegno del Consiglio ad “assicurare che la politica monetaria sia trasmessa a tutti i settori dell’economia e a tutti i paesi, nel perseguimento del mandato della Bce di preservare la stabilità dei prezzi”.

Nonostante il netto calo del Pil mondiale contemplato dalle più recenti stime macroeconomiche della Bce i rischi che gravano sulle prospettive globali “permangono orientati al ribasso” ed “è importante notare che l’impatto della pandemia potrebbe risultare più forte e duraturo di quanto attualmente previsto”, è l’allarme lanciato dalla Banca centrale europea nel Bollettino economico appena diffuso.

Il Consiglio direttivo – si sottolinea – “resta quindi pronto ad adeguare tutti i propri strumenti, nella maniera che riterrà opportuna, per assicurare che l’inflazione continui ad avvicinarsi stabilmente al livello perseguito, in linea con il suo impegno alla simmetria”.

Le gravi “turbative internazionali” legate al coronavirus spingono la Bce a stimare per quest’anno una contrazione del PIL mondiale in termini reali (esclusa l’area dell’euro) pari al 4%, scrive l’Eurotower , segnalando come “il ritmo di tale contrazione è più rapido e la sua entità maggiore rispetto a quanto osservato durante la Grande recessione”. “Dopo la forte riduzione segnata nei primi due trimestri, nel terzo trimestre del 2020 l’attività mondiale dovrebbe avviarsi verso la ripresa e crescere nel 2021 e nel 2022, rispettivamente, del 6,0 per cento e del 3,9 per cento”.

Lla Banca centrale europea, in seguito alle misure adottate per far fronte all’emergenza coronavirus, prevede “ricadute economiche drastiche e profonde”. Nello scenario di base delle proiezioni sul PIL annuo dell’Eurozona il Consiglio direttivo della Bce valuta rischi orientati al ribasso. Ci si attende un calo in termini reali pari all’8,7% nel 2020 e un suo recupero del 5,2% nel 2021 e del 3,3% nel 2022.

Prospettive di crescita che, rispetto all’esercizio di marzo 2020 condotto dagli esperti della Bce, sono state riviste notevolmente al ribasso di 9,5 punti percentuali per il 2020 e al rialzo, rispettivamente a 3,9 e 1,9 punti percentuali, per il 2021 e il 2022. A causa dell’impatto del Covid-19 sull’economia, la Bce sottolinea “l’eccezionale incertezza che attualmente caratterizza le prospettive” sottolineando come “l’entità della contrazione e della ripresa dipenderà in modo decisivo dalla durata e dall’efficacia delle misure di contenimento, dal buon esito delle politiche tese a mitigare l’impatto avverso sui redditi e sull’occupazione e dalla misura in cui la capacità produttiva e la domanda interna subiranno effetti permanenti”.

A livello geografico la contrazione causata dal Covid-19 è stata eterogenea nei vari Paesi e fra le maggiori economie dell’area dell’euro la Bce evidenzia “un calo dell’attività economica più marcato in Francia, Italia e Spagna rispetto a Germania e Paesi Bassi”. Nell’area euro “l’impatto delle misure di chiusura si è tradotto in una marcata contrazione della produzione industriale che – si legge nel Bollettino – a marzo 2020 ha subito una flessione senza precedenti dell’11,3% rispetto al mese precedente e del 3,3% nel primo trimestre del 2020”.

Lo scenario peggiore ipotizza una forte recrudescenza della pandemia e l’adozione di ulteriori misure di contenimento con una riduzione del PIL dell’Eurozona in termini reali sui dodici mesi pari al 12,6% nel 2020. Previsto, poi, un recupero del 3,3% nel 2021 e un aumento del 3,8% nel 2022. In base allo scenario moderato, che presuppone un efficace contenimento del virus, il Pil in termini reali sui dodici mesi, per la Bce il PIL diminuirebbe del 5,9% nel 2020, prima di segnare un rimbalzo del 6,8% nel 2021 e un aumento del 2,2% nel 2022.

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