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Ibm

Arvind Krishna, chi è (e cosa farà) il nuovo ceo di Ibm

Passaggio di consegne inaspettato in Ibm: ad aprile Rometty passa il testimone a Arvind Krishna, ora a capo dell'unità cloud dell'azienda.

Ibm ha scelto il successore di Ginni Rometty per guidare l’azienda: il prossimo Ceo dell’azienda americana sarà Arvind Krishna, attualmente a capo dell’unità cloud dell’azienda.

L’amministratore delegato di Ibm Ginni Rometty lascerà l’incarico a partire dal 6 aprile del 2020. Lo ha annunciato l’azienda aggiungendo che il consiglio di amministrazione ha eletto Arvind Krishna come nuovo Ceo e membro del consiglio, a partire dalla stessa data.

Il 57enne Krishna è attualmente vice presidente senior del segmento Cloud and Cognitive Software di Ibm ed è stato il principale artefice dell’acquisto del pioniere del software open-source, Red Hat, nel 2019.

James Whitehurst, vice presidente senior e Ceo di Red Hat, è stato eletto al board nel ruolo di presidente di Ibm, a partire dal 6 aprile.

Rometty continuerà come presidente esecutivo del consiglio di amministrazione di Ibm fino alla fine del 2020 dopodiché lascerà l’azienda in cui ha lavorato per quasi 4 decenni. La 62enne Rometty era stata nominata presidente, presidente del consiglio di amministrazione, e Ceo di Ibm nel 2012.

ANNUNCIO INASPETTATO

Secondo Axios, il passaggio di consegne è stato inaspettato: “Anche se alcuni si aspettavano un cambiamento in Ibm il prossimo anno, il tempismo ha scosso molti all’interno e all’esterno dell’azienda, con Rometty che proprio di recente aveva parlato a Davos, svelando una nuova richiesta di regolamentazione mirata dell’IA”.

PASSAGGIO DI CONSEGNE

Come ricordano Scott Rosenberg e Ina Fried di Axios “Rometty ha trascorso 40 anni in Ibm, otto dei quali come Ceo, carica che manterrà fino ad aprile quando andrà in pensione”. Krishna, è invece, “un veterano in Ibm, con 30 anni di carriera sulle spalle” ma soprattutto “è stato un driver chiave dell’acquisizione di Red Hat e ha guidato gli sforzi dell’azienda per accrescere la sua posizione nel cloud computing, dove Microsoft, Amazon e Google sono i leader”, si legge su Axios.

LA STORIA DI ROMETTY

“Da quando è diventata la prima Ceo femminile di Ibm nel 2012, Rometty ha scommesso sul futuro dell’azienda sul mercato del cloud ibrido, che consente alle aziende di archiviare dati su reti cloud sia private sia pubbliche gestite da concorrenti come Amazon Web Services e Azure di Microsoft”, si legge su Bloomberg che ricorda come Ibm “un tempo leader mondiale nella tecnologia, era rimasta indietro rispetto ai concorrenti dopo aver perso la rivoluzione del cloud sotto il suo predecessore, Sam Palmisano”.

“Avendo abbandonato l’attività di costruttore di personal computer nel 2005, Ibm sotto Palmisano ha faticato a posizionarsi nei servizi di fascia alta, come analisi dati e cloud computing. Prima che Rometty prendesse il controllo, le vendite di Ibm erano sostanzialmente stabili e gli unici aumenti degli utili erano realizzati mediante il riacquisto di azioni”, ha proseguito Bloomberg.

IL LEGAME CON L’AMMINISTRAZIONE TRUMP, IL CLOUD IBRIDO E WATSON

Durante il mandato di Rometty, Ibm ha comunque stretto legami forti con l’amministrazione Trump, ha acquisito 65 società (in particolare Red Hat per 34 miliardi di dollari) e ha spinto l’azienda a entrare nei computer quantistici, nella blockchain e in altre aree. “Rometty ha intrapreso piani ambiziosi per espandersi nel cloud computing e nell’intelligenza artificiale – si legge su Bloomberg -. Ha ceduto aziende non redditizie e scommesso su uno strumento di analisi dei dati tramite intelligenza artificiale chiamato Watson. Tuttavia, gli sforzi sono stati ostacolati dall’emergere di un nuovo concorrente nella fornitura di informatica su Internet: Amazon. Durante un periodo particolarmente doloroso durato diversi anni, le vendite di Ibm sono diminuite per 17 trimestri di seguito”.

LA MOSSA PIU’ AUDACE “RED HAT” CON LA REGIA DI KRISHNA

“La mossa più audace di Rometty è arrivata nel 2018, con un accordo da 34 miliardi di dollari per l’acquisizione del fornitore di software open source Red Hat”. E Krishna “è stata la mente dietro l’accordo. Ha proposto l’acquisizione a Rometty e al consiglio, suggerendo che il cloud ibrido fosse la migliore scommessa dell’azienda per la crescita futura – si legge ancora su Bloomberg -. Ha guidato lo sviluppo di molte delle più recenti tecnologie Ibm come l’intelligenza artificiale, il cloud e l’informatica quantistica”. “È un leader autentico che vive i valori di Ibm e ha assunto responsabilità crescenti in tutta l’azienda’, riportando alla crescita ‘il business del cloud e del software Ibm”, ha affermato l’azienda in una nota.

Krishna prenderà dunque il suo posto “ad aprile – ha sottolineato Reuters -. Probabilmente Ibm continuerà la traiettoria intrapresa da Rometty anche sotto Krishna, ma potrebbe perseguire ulteriori piccole acquisizioni nel cloud e nello spazio di analisi, ha affermato Tim Hubbard, assistente professore all’Università di Notre Dame ed ex consulente IBM”.

La società ha infine nominato Jim Whitehurst, CEO di Red Hat, come presidente di Ibm, sempre da aprile.

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