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Digital Tax

Iva e Flat Tax, tutti i dubbi che devono essere chiariti

L’articolo del commercialista Giuliano Mandolesi sugli annunci del governo in materia fiscale a partire dalla Flat Tax “La flat tax è un obiettivo”, così ha dichiarato il premier Giuseppe Conte a palazzo Madama senza però null’altro specificare circa tempistiche e modalità di applicazione e lasciando dunque sul tavolo tutte le incognite e le problematiche di…

“La flat tax è un obiettivo”, così ha dichiarato il premier Giuseppe Conte a palazzo Madama senza però null’altro specificare circa tempistiche e modalità di applicazione e lasciando dunque sul tavolo tutte le incognite e le problematiche di quella che punta ad essere la riforma più rivoluzionaria del sistema tributario italiano negli ultimi 30 anni.

Il “padre” della flat tax Armando Siri, e Alberto Bagnai, sempre della Lega, sembrano più concentrati a battibeccare a distanza su improbabili introduzioni a singhiozzo della nuova modalità di tassazione, cosa che creerebbe enormi problemi ed arbitraggi, invece di concentrarsi per risolvere le innumerevoli criticità riscontrate nel passaggio dalla progressività con detrazioni e deduzioni alla tassa piatta calcolata su base famigliare con deduzioni per componente nucleo.

LA NO TAX AREA

Ancora irrisolta la problematica per i redditi da 0 a 8.000 euro, oggi scevri da tassazione e che, senza detrazioni da lavoro dipendente, sarebbero chiamati invece al pagamento di imposte, così come anche i redditi fino a 15.000 euro che subirebbero un aumento della tassazione di circa il 6% rispetto l’attuale sistema progressivo IRPEF.

Si parla di “clausole di salvaguardia” senza però specificare come, per chi e soprattutto quanto costerebbero.

I REGIMI IVA AGEVOLATI

L’attuale sistema fiscale prevede due regimi di tassazione agevolata per le partite iva con ricavi ridotti, quello “dei minimi” con aliquota al 5% e quello “a forfait” con tassazione ordinaria al 15% ed al 5% per le nuove attività.

Ad oggi non è stato anche indicato che fine faranno questi regimi, apprezzatissimi tra i più giovani e che hanno riguardato il 36% del totale delle partite iva aperte nel 2017.

E’ chiaro che prevederne la cancellazione arrecherebbe un danno soprattutto per coloro che utilizzano l’aliquota del 5%, con ulteriore effetto negativo di dover eventualmente anche applicare l’iva (ora entrambi i regimi ne sono esentati) subendo un danno anche in termini di attrattività sul mercato.

DIVIDENTI, CAPITAL GAINS ED IMPOSTE SOSTITUTIVE

Anche su questo fronte per ora tutto tace, non è stato chiarito o meglio non è stata proprio trattata la problematica di come verrà ristrutturata l’attuale doppia tassazione dei redditi da capitale così come quella dei redditi di natura finanziaria che oggi scontano una tassazione fissa con aliquota al 26%… sarà anche questa ridotta al 15%???

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