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ISYBANK

Isybank, come sarà e da chi sarà guidata la banca digitale di Intesa Sanpaolo

Obiettivi e strategia di Isybank, la banca solo digitale che Intesa Sanpaolo lancerà il 14 giugno. Ecco chi sarà il capo azienda. Tutti i dettagli 

 

Conto alla rovescia per Isybank, la nuova banca completamente digitale di Intesa Sanpaolo che sarà presentata mercoledì 14 giugno. Il primo gruppo bancario del Paese continua dunque a puntare parecchie fiches sul tavolo dell’innovazione tecnologica, elemento strategico del Piano 2022-2025.

LE PAROLE DELL’AD MESSINA

Anche di recente Carlo Messina, il ceo di Intesa Sanpaolo, è tornato a parlare della questione che gli sta molto a cuore. “Nel secondo anno di esecuzione – ha detto durante la presentazione della prima trimestrale dell’anno -, l’attuazione del piano di impresa 2022-2025 procede a pieno ritmo: tutte le principali iniziative industriali sono ben avviate, mentre prosegue con decisione il rafforzamento delle competenze digitali dell’attività core della banca. Inoltre continuiamo ad investire sulle leve della crescita, in particolare nell’innovazione tecnologica”.

Nel solco si situa anche la recentissima nomina di Massimo Proverbio – già chief Data, A.I., Innovation and Technology Officer dell’istituto da marzo 2023 e responsabile IT, Digital and Innovation Officer da gennaio 2018 – a capo della nuova Area di Governo dedicata all’Innovazione e all’Information Technology.

COS’È ISYBANK

Il lancio di Isybank avviene dopo un avvicinamento che va avanti da mesi ormai. Intesa Sanpaolo ha investito 40 milioni in Thought Machine, società di servizi tecnologici cloud e di nuova generazione per il settore banking, che è divenuto partner tecnologico per far nascere Isybank. L’obiettivo iniziale è di servire – “con un’ampia gamma di servizi di digital banking”, come ammesso dallo stesso istituto – i 4 milioni di clienti Intesa Sanpaolo retail in Italia che non utilizzano la rete di filiali. Per lo sviluppo e la crescita di Isybank, invece, sono previsti investimenti per 650 milioni nell’arco del Piano 2022-2025.

La piattaforma Thought Machine di ultima generazione, informa la banca stessa, è interamente nativa per il cloud e permette la creazione di qualsiasi prodotto necessario in un mondo in rapida evoluzione. Per il futuro Intesa Sanpaolo ha manifestato l’intenzione di estendere la piattaforma core banking di Thought Machine alla più ampia infrastruttura del gruppo continuando così a fare importanti investimenti per la sua trasformazione digitale: sono previste risorse per l’Information Technology pari a 5 miliardi e un impegno che coinvolgerà 4.000 persone tra nuove assunzioni di profili specifici e riconversioni professionali.

CHI GUIDERÀ ISYBANK

A gennaio Intesa Sanpaolo ha nominato il consiglio d’amministrazione di Isybank: Mario Boselli è il presidente, Antonio Valitutti (nella foto) l’amministratore delegato. Laureato in ingegneria elettronica al Politecnico di Torino, 43 anni, Valitutti è stato general manager di Hype, startup del Gruppo Sella (dove è entrato nel 2006) nata nel 2015, la prima challenger bank italiana. Fanno parte del board anche Virginia Borla, Giampio Bracchi, Donatella Busso, Renato Cerioli, Andrea Chioatto, Achille Galdini, Paola Papanicolaou.

E INTANTO I SINDACATI VIGILANO

Lo sviluppo del fintech e la nascita di una bank completamente digitale avanzano parallelamente alla riduzione del numero di sportelli e di personale che va avanti ormai da anni. Per questo già più di un anno fa, in occasione del Piano industriale, Lando Maria Sileoni, segretario generale Fabi, ha chiesto garanzie contrattuali. In un’intervista ad Affaritaliani.it, in merito proprio alla banca digitale, Sileoni ha chiarito: “Siamo sempre riusciti in ogni gruppo bancario a evitare i licenziamenti, l’esatto contrario di quanto accaduto nel resto d’Europa. Continueremo a farlo. Ma è chiaro che vorremo garanzie contrattuali sia a livello di gruppo sia a livello di contratto nazionale perché una trasformazione del genere non può essere gestita senza certezze e regole definite e condivise all’interno del contratto nazionale”.

Secondo il leader del primo sindacato dei bancari, “quando si parla di nuove attività e nuovi mestieri è fondamentale avere un quadro normativo ed economico di riferimento, non solo a livello di gruppo, ma anche a livello di contratto nazionale. Noi vogliamo gestire tutti i cambiamenti in atto proprio per garantire al massimo tutte le lavoratrici e i lavoratori, non solo di banca Intesa, perché i cambiamenti interesseranno l’intero settore bancario italiano”.

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