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Intesa Sanpaolo, Unicredit, Mps, Bper, Ubi, Banco Bpm. Ecco la radiografia dei dipendenti delle banche italiane

L'analisi di Roberto Telatin, centro studi Uilca

Il bancario presenta i “segni del tempo”. Le principali banche italiane, come emerge dalla nostra analisi, hanno oltre un terzo dei dipendenti, al 31 dicembre 2018, oltre i 50 anni e solo il 7,0% sotto i 30 anni.

 

Dall’analisi dei dati fornita nel Rapporto 2018 sul mercato del lavoro nell’industria finanziaria dall’ABI, (fig. 1°) risulta che il 4,5% dei lavoratori, circa 12 mila persone, hanno oltre 60 anni. Potrebbero quindi avere i requisiti per utilizzare le varie nuove opzioni per andare in pensione (es quota 100).

Lo scenario anagrafico del settore bancario (fig. 1.a) evidenzia come nei prossimi 5 anni un quinto degli addetti potrebbe uscire dal settore. Diventa importante comprendere cosa succederà nell’organizzazione del lavoro, soprattutto a causa delle trasformazioni in atto per le innovazioni tecnologiche.

I continui cambiamenti dei requisiti per aver accesso al sistema pensionistico, rallentano, sia per le persone che per le imprese, le scelte di come programmare il futuro.

Di fronte all’incertezza le imprese evitano gli investimenti, o si limitano a realizzare solo quelli strettamente necessari, mentre aumentano i rischi professionali per le lavoratrici e i lavoratori, che si sentono talune volte inadeguati rispetto al nuovo che avanza.

Nel settore bancario avere il 36,6% (fig.1) dei dipendenti oltre i 50 anni è una delle sfide maggiori nella ridefinizione di un nuovo sistema bancario ma è necessario affrontarle, perché i trend demografici non prevedono un ringiovanimento della popolazione italiana.

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