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Dati Bilancio Banche

Intesa Sanpaolo, Mps, Banco Bpm, Ubi, Bper. Chi fa più utili (e chi meno)

Che cosa emerge dalla ricerca del centro studi Uilca sui conti economici dei primi nove mesi 2019 di Intesa Sanpaolo, Unicredit, Banco Bpm, Mps, Ubi, Bper, Credem e non solo

L’analisi dei conti economici dei primi 9 mesi del 2019 evidenzia come i dieci maggiori istituti abbiano riportato un incremento dell’utile rispetto allo stesso periodo del 2018 del 38,7%, anche se questo miglioramento è stato ottenuto sovente attraverso operazioni straordinarie quali la cessione di asset non strategici e o partecipazioni azionarie.

E’ una delle conclusioni del report del centro studi Uilca sulle ultime trimestrali delle principali banche come Intesa Sanpaolo, Unicredit, Banco Bpm, Mps, Ubi, Bper, Credem e non solo.

“Nel frattempo – scrivono gli analisti – continua il processo di derisking degli Npl, diminuiti di 9,06 miliardi di euro rispetto al 31 dicembre 2018, che ha coinvolto quasi tutte le banche, riducendo l’Npl ratio lordo al 7,9% dal 9,5 % di dicembre 2018 e quello netto al 3,9% dal 4,6% di fine 2018. Tuttavia pur essendosi abbassato il livello medio del Npl ratio nella nostra analisi troviamo istituti che hanno tali rapporti superiori alla media, per cui ci aspettiamo una loro riduzione prima della prossima recessione che si intravede all’orizzonte”.

Ha detto il responsabile dell’ufficio studi Uilca, Roberto Telatin: “Crediamo che la gestione del derisking bancario debba necessariamente evolversi perché non è deconsolidando il credito deteriorato trasferendolo dai bilanci bancari alle finanziarie o fondi d’investimento che si migliora l’economia italiana”.

I ventisette miliardi di UTP presenti nei bilanci delle banche della nostra ricerca rappresentano una sfida notevole per dare futuro a migliaia di imprese in difficoltà dove lavorano migliaia di persone, per cui riportare in bonis queste aziende e persone significa far crescere l’economia del Paese, si legge nel report.

“Il settore del credito — ha commentato il segretario generale Uilca, Massimo Masi — pur riuscendo a macinare utili deve affrontare la continua perdita di ricavi a causa della diminuzione del margine d’interesse e anche delle commissioni per la concorrenza che inizia a farsi sentire delle fintech e delle Poste italiane, per questo dobbiamo vigilare il fenomeno perché è difficile che un settore investa su sé stesso se la sua redditività è in continuo calo”.

Il buon andamento degli utili delle banche in questi nove mesi è in linea con la richiesta economica di 200 euro e il ripristino del calcolo del TFR, richieste dalla organizzazioni sindacali nella piattaforma di rinnovo del CCNL, dimostrano la congruità e la compatibilità delle richieste.

“Il sistema bancario — conclude Telatin — è centrale per l’economia italiana che non ha molte aziende di grandi dimensioni che possono da sole finanziarsi nei mercati internazionali, per cui quando assistiamo ad una contrazione dei ricavi per quasi tutte le banche indipendentemente dalla dimensione che hanno una riflessione anche politica che il sistema bancario non è più la gallina dalle uova d’oro da spremere per ogni esigenza di politica fiscale o industriale diventa necessaria. La tutela del risparmio passa attraverso la tutela del sistema bancario, esercizio che oggi pochi fanno perché complesso e sfidante”.

ECCO L’ANALISI COMPLETA DELLA UILCA

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