Intesa Sanpaolo ha chiuso il primo semestre 2025 con un utile netto in crescita del 9,4% a 5.216 milioni di euro, da 4.766 milioni del primo semestre 2024. Gli interessi netti sono pari a 7.432 milioni di euro, in diminuzione del 6,8% rispetto ai 7.975 milioni del primo semestre 2024. Le commissioni nette sono pari a 4.884 milioni di euro, in crescita del 4,7% rispetto ai 4.663 milioni del primo semestre 2024.
I CONTI DI INTESA SANPAOLO
La banca segnala un significativo ritorno cash per gli azionisti: circa 3,7 miliardi di dividendi maturati nel semestre (di cui circa 3,2 miliardi previsti come acconto dividendi da distribuire nel prossimo novembre), che si aggiungono al buyback pari a 2 miliardi di euro avviato a giugno 2025.
LA PREVISIONE DELL’UTILE NETTO
Intesa Sanpaolo ha migliorato la previsione di un utile netto per il 2025 a ben oltre 9 miliardi includendo le azioni gestionali nel quarto trimestre dell’anno per l’ulteriore rafforzamento della sostenibilità futura dei risultati del Gruppo.
COSA SUCCEDE AL PROFILO DI RISCHIO
Il piano è “prossimo al completamento”. In particolare, viene segnata una forte riduzione del profilo di rischio, con un conseguente taglio del costo del rischio: forte deleveraging, con una diminuzione di 5,4 miliardi di euro dello stock di crediti deteriorati, al lordo delle rettifiche, tra il 2022 e il primo semestre 2025, riducendo l’incidenza dei crediti deteriorati al netto delle rettifiche sui crediti complessivi all’1%.
COME SI RIDUCONO I COSTI DI INTESA SANPAOLO
Sul fronte della riduzione strutturale dei costi, resa possibile dalla tecnologia, viene segnalato: isytech operativa con circa 470 specialisti dedicati; internalizzazione delle competenze core IT avviata con circa 2.350 persone già assunte; chiuse 1.323 filiali dal quarto trimestre 2021 alla luce del lancio di Isybank; pienamente funzionante la piattaforma digitale per la gestione analitica dei costi, con 46 iniziative di efficientamento già identificate; in corso la razionalizzazione del patrimonio immobiliare in Italia, con una riduzione di circa 766 mila metri quadri dal quarto trimestre 2021; circa 8.200 uscite volontarie dal 2022.
LA CRESCITA DELLE COMMISSIONI
Sul fronte della crescita delle commissioni, trainata dalle attività di Wealth Management, Protection & Advisory, c’è stato un rafforzamento dell’offerta (nuovi prodotti di asset management e assicurativi) e ulteriore crescita del servizio di consulenza evoluta Valore Insieme per la clientela Affluent e Exclusive: circa 43.000 nuovi contratti e 12 miliardi di euro di afflussi di attività finanziarie della clientela nel primo semestre 2025, in aggiunta ai circa 125.000 nuovi contratti e 36,9 miliardi di euro di afflussi di attività finanziarie della clientela nel 2023-2024.
LE PAROLE DEL CEO MESSINA
“Intesa Sanpaolo vede consolidarsi un ruolo unico tra le grandi banche europee, essendo in grado di assicurare un ROE del 20%, con uno dei più elevati shareholder returns in combinazione con la promozione di un programma dalla vasta portata volto alla riduzione delle ineguaglianze”. Lo ha dichiarato Carlo Messina, CEO di Intesa Sanpaolo, commentando i risultati dei primi sei mesi dell’anno.
Richiamando l’utile netto di 5,2 miliardi di euro realizzato nel primo semestre 2025, “il miglior semestre di sempre” con Ricavi, Commissioni e Attività assicurativa che hanno raggiunto livelli record, Messina ha quindi indicato di attendersi per il 2025 un “utile netto di ben oltre i 9 miliardi di euro, grazie al forte potenziale di crescita organica della banca”.
LA REMUNERAZIONE DEGLI AZIONISTI DI INTESA SANPAOLO
Intesa Sanpaolo vanta “una delle remunerazioni per gli azionisti più elevate nel panorama bancario europeo” ha ricordato il CEO, spiegando che nel 2025 la banca restituirà “almeno 8,2 miliardi di euro agli azionisti”. E il 35% dei dividendi cash – pari a 3,7 miliardi di euro maturati nel semestre – “è destinato a famiglie italiane e Fondazioni azioniste”.
LA DISCIPLINA SUI COSTI
Messina ha evidenziato che “la forte disciplina sui costi ci consente di raggiungere il miglior risultato di sempre in termini di efficienza operativa, con un cost/income ratio al 38,0%. Il flusso contenuto di crediti deteriorati porta il costo del rischio annualizzato in calo a 24 punti base”.
LE CAPACITA’ DELLA BANCA
“La generazione di capitale rimane robusta: il CET1 ratio è pari al 13,5% – ha aggiunto – Nel semestre, abbiamo incrementato il CET1 ratio di circa 65 punti base, confermando la capacità della Banca di generare capitale in modo solido e costante. Tale capacità ci mette nelle condizioni di dare corso a distribuzioni significative a favore degli azionisti”.
IL RUOLO DELL’INNOVAZIONE TECNOLOGICA
Tra le altre cose, il CEO ha sottolineato che “L’innovazione tecnologica è un fattore chiave del nostro successo. Abbiamo già investito 4,6 miliardi di euro in tecnologia all’avanguardia e assunto circa 2.350 specialisti, posizionando la Banca tra i leader europei nella trasformazione digitale”. Inoltre, “Isybank, la nostra banca digitale lanciata solo due anni fa, ha già raggiunto il milione di clienti, conferma del successo della nostra strategia digitale”.
LE STILETTATE DI MESSINA
Infine, una stoccata alle altre banche prese dalla frenesia di Ops, non sempre andate in porto: Intesa Sanpaolo inizia a registrare una ripresa del trend di crescita dei prestiti, grazie anche alla “chiara riduzione della pressione competitiva derivante da questa folle propensione all’M&A che abbiamo avuto negli ultimi mesi in Italia, ha dichiarato Messina nel corso della conference call di presentazione dei conti semestrali.
“Non cambierò idea” sulla volontà di non entrare nel processo di consolidamento del settore bancario italiano, ha aggiunto il numero uno di Intesa Sanpaolo: “Il nostro atteggiamento è di stare assolutamente senza alcun tipo di coinvolgimento” nell’M&A, “anche perché avremmo rilevanti questioni antitrust” in Italia, ha sottolineato. “Quello che sta succedendo – ha notato ancora riferendosi alle operazioni sul mercato – è qualcosa che ho definito far west. Non mi piace quello che succede nel paese e lo stile di Intesa Sanpaolo e’ completamente diverso da quello che succede nel paese”.