Acque agitate nel mondo dei sindacati bancari. Sono giorni delicati e decisivi, in particolare, per il futuro del vertice della First Cisl, il ramo creditizio della confederazione guidata da Anna Maria Furlan. La posizione del segretario generale, Riccardo Colombani, insediatosi poco più di un anno fa e fortemente voluto dal suo predecessore nonché sponsor Giulio Romani, sarebbe seriamente in bilico. Negli ultimi mesi, secondo quanto appreso da fonti interne, Colombani ha perso progressivamente il controllo della struttura, sia al vertice sia nella rete territoriale sia nei gruppi bancari. Ciò anche a causa di un accordo che la First Cisl non ha sottoscritto nel gruppo Intesa Sanpaolo. Un no che ha di fatto scontentato anche gli altri sindacati del credito e mal digerito dai dirigenti sindacali di tutte le organizzazioni del gruppo Intesa Sanpaolo.
Colombani viene criticato anche per il fatto che darebbe troppo spazio a Domenico Mimmo Iodice, che sarebbe il contestato consigliere dello stesso segretario generale in materie che dovrebbero essere valutate soprattutto sotto l’aspetto politico e non soltanto da un punto di vista tecnico. Al leader First Cisl viene inoltre rimproverato di non saper difendere il recente accordo sul contratto nazionale, il migliore degli ultimi 15 anni per il settore bancario – secondo il pressocché unanime giudizio dei sindacati – da chi, all’interno della sua stessa organizzazione, strumentalizza il nuovo ccnl al solo fine di aizzare una guerra interna all’organizzazione.
Furlan, come già scritto da Start, monitora quotidianamente la situazione ed è ormai stufa della quotidiana, lacerante battaglia nella First e sta solo aspettando il momento giusto per ratificare una decisione già in cantiere: sostituire Colombani con Mauro Incletolli, in prima battuta con la veste di commissario. Incletolli è da sempre vicino al vertice della confederazione e gode da sempre della stima della stessa Furlan. A Colombani – riferiscono fonti interne alla confederazione di via Po – viene inoltre rimproverato di non prendersi mai le responsabilità che il ruolo gli impone: ha scaricato sul direttivo First di Intesa Sanpaolo la mancata sottoscrizione di un accordo che, invece, avrebbe dovuto gestire in prima persona.
Non solo. Alcuni dirigenti sindacali interni puntano il dito contro la mancanza di personalità e di decisioni che rendono la First Cisl debole di fronte alle banche. Gli stessi dirigenti di Intesa Sanpaolo, che hanno assunto un ruolo determinante nel recente rinnovo del contratto nazionale di lavoro, non comprende più il tatticismo e l’insicurezza del numero uno First Cisl, visibilmente condizionato dalle posizioni barricadere e strumentali di Mimmo Iodice, si dice negli stessi ambienti della Cisl. Molti altri dirigenti accusano invece l’ex segretario generale Romani, addebitandogli la scelta di Colombani.
Tutto questo mentre stanno per partire le assemblee dei lavoratori, in programma dal 6 febbraio al 13 marzo, chiamati a votare l’ipotesi di rinnovo del contratto nazionale. In molti si chiedono: per fortuna il negoziato sul contratto è stato chiuso, ve lo immaginate uno scontro con le banche con una First Cisl così indebolita?