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Intesa Sanpaolo

Intesa Sanpaolo, che cosa cambierà con l’accordo sindacale sul personale

Intesa Sanpaolo assumerà 1.100 giovani con contratto a tempo indeterminato a fronte di 2mila uscite di personale. È quanto in sintesi è stato stabilito nell’accordo siglato ieri sera con Fabi, First, Fisac, Uilca e Unisin. Tutti i dettagli e i commenti

 

Entrate e uscite di personale in Intesa Sanpaolo, c’è accordo tra il gruppo bancario guidato dall’ad, Carlo Messina, e i sindacati. Ecco tutti i dettagli.

ECCO I DETTAGLI SULL’ACCORDO SINDACALE IN INTESA SANPAOLO SUL PERSONALE

Intesa Sanpaolo assumerà altri 1.100 giovani con contratto a tempo indeterminato a fronte di 2mila uscite di personale. È quanto in sintesi è stato stabilito nell’accordo siglato ieri sera con Fabi, First, Fisac, Uilca e Unisin.

PERSONALE: USCITE ED ENTRATE PER INTESA SANPAOLO SECONDO L’ACCORDO

I nuovi ingressi saranno preceduti da 2mila uscite che avverranno con pensionamenti, prepensionamenti attraverso il Fondo di solidarietà, quota 100 e opzione donna entro il 2025, come si legge nel testo dell’intesa.

CHI USCIRA’ DA INTESA SANPAOLO, I DETTAGLI DELL’ACCORDO

La nuova possibilità di esodo riguarda chi maturerà i requisiti di qui al 31 dicembre del 2028, anche in previsione del nuovo piano industriale. Come si legge nella premessa dell’accordo, Intesa Sanpaolo, che aveva già posto le persone e il digitale quali fattori chiave abilitanti del Piano d’impresa 2018-2021, «intende proseguire nella trasformazione intrapresa che ha consentito di confermare la leadership in Italia e di ampliarla a livello europeo». Tenuto conto dell’impatto che la digitalizzazione ha avuto e continuerà ad avere in termini di riqualificazione e riconversione professionale, le parti hanno condiviso la scelta «di procedere a nuove assunzioni a fronte di possibili ulteriori uscite volontarie che possano rappresentare ancora una volta una valida alternativa volontaria alla riqualificazione e riconversione professionale».

LE PAROLE DEL VERTICE DI INTESA SANPAOLO

«I giovani che entreranno con questo ulteriore accordo porteranno nuove energie e competenze per costruire la banca del futuro – commenta Paola Angeletti, chief operating officer Intesa Sanpaolo -. Abbiamo uno dei più grandi piani di ricambio generazionale in Italia, che si aggiunge ai programmi di formazione continua per adeguare le competenze dei colleghi alle nuove esigenze del mercato. Anche in questa occasione il lavoro congiunto con le organizzazioni sindacali ha portato risultati concreti in termini di tutela e crescita dell’occupazione. In un momento di ripartenza per l’economia Intesa Sanpaolo dà un ulteriore segnale positivo al Paese, soprattutto ai giovani».

IL COMMENTO DELLA FABI

Secondo il segretario nazionale della Fabi, Giuseppe Milazzo, «si darà la possibilità di uscire volontariamente in via anticipata e di pensionarsi con un incentivo a una platea di 2mila lavoratori fino ad ora esclusi. Abbiamo preceduto l’impatto della digitalizzazione che presumiamo sia importante nel nuovo piano industriale, a fronte della quale le riconversioni di personale potrebbero essere accentuate».

IL BILANCIO SECONDO IL SOLE 24 ORE

Questo accordo segue e si aggiunge ai due accordi legati all’ingresso di Ubi nel gruppo – ha calcolato oggi il Sole 24 Ore – che hanno portato a 7.200 uscite e 3.500 assunzioni da fare entro il 2024. Il contatore delle uscite di questi ultimi due anni sale così a 9.200, mentre quello dei nuovi ingressi a 4.600.

 

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Intesa Sanpaolo comunica di avere firmato con le Delegazioni di Gruppo di Fabi, First Cisl, Fisac/Cgil, Uilca e Unisin, l’accordo sindacale finalizzato nel contempo a un ricambio generazionale senza impatti sociali e a continuare ad assicurare un’alternativa ai possibili percorsi di riconversione/riqualificazione professionale nel quadro della valorizzazione delle persone del Gruppo Intesa Sanpaolo anche attraverso l’equilibrio tra vita professionale e vita privata. L’accordo individua le modalità e i criteri per il raggiungimento dell’obiettivo di 2.000 nuove uscite volontarie entro il 2025, con l’accesso al pensionamento o al Fondo di Solidarietà da parte delle persone del Gruppo.

Inoltre, entro il 2025 saranno effettuate assunzioni a tempo indeterminato nel rapporto di un’assunzione per ogni due uscite volontarie, fino a comunque 1.000 assunzioni, a fronte delle 2.000 nuove uscite volontarie previste, oltre a 100 assunzioni a integrazione dell’accordo 29 settembre 2020.

Le assunzioni saranno destinate a sostenere la crescita del Gruppo e le nuove attività e si aggiungono a quelle già previste dall’accordo 29 settembre 2020, per un totale di 4.600 entro il dicembre 2025 a fronte delle 9.200 uscite che si concluderanno entro il primo trimestre 2025. L’accordo prevede in particolare che: – l’offerta riguardante le uscite volontarie venga rivolta a tutte le persone delle società italiane del Gruppo Intesa Sanpaolo, compresi i dirigenti; – possa aderire, secondo modalità comunicate dal Gruppo, chi abbia maturato i requisiti di pensionamento entro il 31 dicembre 2028, incluse le regole di calcolo cosiddette “Quota 100” e “Opzione donna”; – nel caso in cui le domande di pensionamento o accesso al Fondo di Solidarietà risultassero superiori al numero di 2.000 venga redatta una graduatoria unica a livello di Gruppo per tutto il personale delle società italiane, sulla base della data di maturazione del diritto alla pensione; nella graduatoria verrà data priorità ai titolari delle previsioni ex art. 3, comma 3 della L. 104/1992 per sé e alle persone disabili con percentuale di invalidità non inferiore al 67%

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