Punti chiave:
- Il mercato del lusso usato in Cina cresce del 35% annuo, spinto da consumatori attenti ai costi che preferiscono borse Gucci o Prada di seconda mano mentre l’economia rallenta.
- La crisi immobiliare e la guerra commerciale con gli USA riducono la spesa in beni di lusso nuovi, favorendo piattaforme come ZZER e Zhuanzhuan, in linea con i nuovi valori anti-spreco di Pechino.
- I giovani cinesi, influenzati dai social media, adottano il lusso usato per seguire le tendenze, anche se le generazioni più anziane restano legate ai prodotti nuovi.
Con l’economia cinese in flessione, il lusso usato sta conquistando il mercato.
“Il mercato del lusso di seconda mano cresce del 35% annuo”, si legge nell’articolo, mentre la spesa in beni di lusso nuovi è crollata del 25% nel 2024, con ulteriori cali previsti.
Consumatori come Wang Jing, disoccupata di Shenyang, vendono Balenciaga e Burberry inutilizzati, dicendo “la mentalità sta cambiando” per affrontare il downturn economico e i costi elevati.
La crisi immobiliare, con il 70% del patrimonio familiare legato alla proprietà, e la guerra commerciale con gli USA frenano i consumi.
“I prezzi delle case in calo scoraggiano la spesa”, spiega Tianchen Xu dell’Economist Intelligence Unit, spingendo verso alternative come ZZER, dove una borsa Celine passa da 4.000 a 680 dollari.
Queste piattaforme, allineate all’iniziativa di Pechino per un’economia circolare, autenticano i prodotti, ma Yaling Jiang di ApertureChina dubita che il lusso usato risolva il problema dei rifiuti di massa.
I giovani, influenzati da Xiaohongshu, abbracciano il trend: Jiwon Choi, 27 anni, considera una borsa Bottega Veneta a 400 dollari.
“Vogliono seguire uno stile di vita lussuoso senza soldi”, nota. Tuttavia, anziani come Sun Huanxin, 60 anni, preferiscono il nuovo, scettici sul passato delle borse usate, rivelando un divario generazionale in un mercato in rapida espansione.
(Articolo del The Washington Post Sunday tratto dalla newsletter di Liturri)