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Ecco perché i commissari Ilva hanno denunciato Arcelor Mittal

Nel ricorso dei commissari Ilva si mette in evidenza che essendo il sito di Taranto strategico per legge, la fermata degli impianti comporterebbe danni anche all'economia nazionale

I commissari straordinari di Ilva in amministrazione straordinaria hanno depositato presso la Procura a Taranto un esposto denuncia con al centro “fatti e comportamenti inerenti al rapporto contrattuale con ArcelorMittal, lesivi dell’economia nazionale”.

Pertanto la richiesta avanzata alla Procura è quella di verificare la sussistenza di ipotesi di reato, si legge comunicato ufficiale dell’amministrazione straordinaria.

Nel ricorso si mette in evidenza che, essendo il sito di Taranto strategico ex legge, la fermata degli impianti comporterebbe dei danni gravissimi agli impianti produttivi, che ravviserebbero secondo i commissari straordinari la violazione dell’articolo 499 del codice di procedura penale, che prevede la “Distruzione di materie prime o di prodotti agricoli o industriali ovvero di mezzi di produzione”.

L’articolo in questione prevede: “Chiunque, distruggendo materie prime o prodotti agricoli o industriali, ovvero mezzi di produzione, cagiona un grave nocumento alla produzione nazionale o fa venir meno in misura notevole merci di comune o largo consumo, è punito con la reclusione da tre a dodici anni e con la multa non inferiore a duemilasessantacinque euro“.

Il grave nocumento si ravvisa nei casi in cui l’effetto pregiudizievole sull’economia nazionale rileva per gravità e diffusione. Si tratta di una sensibile diminuzione di merci e beni primari di consumo che riguardano una parte consistente della popolazione, su una larga scala territoriale.

La norma tutela nello specifico il bene dell’economia pubblica, relativamente alla distribuzione di grandi quantitativi di beni che presentano una peculiare rilevanza per la collettività.

Il bene giuridico tutelato dalla norma è quindi costituito dall’economia pubblica, messa in pericolo da nocumenti causati alla produzione nazionale di beni di largo consumo.

(Estratto di un articolo pubblicato su Corriere di Taranto, qui il testo integrale)

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