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Iliad

Come vanno davvero i conti di Iliad in Francia e Italia

Tutti i dettagli sui numeri di Iliad in Francia ed Italia

Il gruppo Iliad cresce, ma non troppo. In Italia conquista il 3% del market share, tanto quanto basta per far sentire la sua presenza ai concorrenti Tim e Vodafone, ma in Francia perde clienti nel segmento mobile. Ecco tutti i dettagli.

I NUMERI DEL GRUPPO

I ricavi consolidati del gruppo francese sono aumentati dello 0,6% a € 4,9 miliardi ed escludendo le vendite di terminali la crescita è stata dell’1,6%. La struttura finanziaria del gruppo resta solida, con un leverage ratio di 2.3x EBITDA, come si legge nella nota diffusa dall’azienda.

La società ha registrato profitti per 330 milioni con cui il Cda proporrà all’assemblea del 21 maggio un dividendo di 90 centesimi per azione.

ILIAD IN FRANCIA

In Francia, Iliad sembra pagare lo scotto più grande. Nella nazione d’Oltralpe i ricavi sono scesi dell’1,9% a 4,77 miliardi. Il gruppo ha perso 250mila clienti nel segmento mobile, a 13,4 milioni, e 93mila in banda larga e ultralarga fissa, a 6,427 milioni.

LE PREVISIONI

“Il Gruppo sta mantenendo il ritmo, senza precedenti dal suo lancio nella rete mobile, con quasi 2.400 stazioni entrate in servizio nel 2018”, si legge in una nota del gruppo.

E da qui riparte per il 2019, anno in cui è previsto un flusso di cassa di 800 milioni nel 2020 e di 1 miliardo nel 2021.

IL MERCATO ITALIANO

Per l’Italia, Iliad parla di uno “straordinario successo commerciale, con 2,8 milioni di abbonati reclutati in soli 7 mesi e la creazione di un marchio go-to”. I ricavi per il mercato italiano si sono attestati a 125 milioni di ricavi, mentre le perdite operative sono di 52 milioni di euro.

Gli investimenti sono stati pari a 261 milioni di euro nella rete italiana e 342 milioni di euro sono stati messi sul piatto per gli acquisti di frequenze.

L’IMPATTO DI ILIAD SUGLI ALTRI OPERATORI

La presenza di Iliad si è fatta sentire sui fatturati dei competitor italiani, secondo il recente Rapporto R&S Mediobanca: la società nei primi 3 mesi di attività ha conquistato il 2,2% del mercato mobile, portando le concorrenti a perdere circa 300 milioni e ad una diminuzione dell’Arpu (ricavi medi per unità).

Tim e Vodafone sono stati costretti a lanciare secondi brand, Kena e ho., con offerte commerciali più basse e dedicate.

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