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michele ferrero

Il nutelloso talento di Michele Ferrero

“Michele Ferrero. Condividere valori per creare valore” (Salani) di Salvatore Giannella letto da Tullio Fazzolari

È diventa subito un cult la scena del film “Bianca” in cui Nanni Moretti combatte le sue ansie abbuffandosi di Nutella. Più o meno tutti conoscevano la Nutella e parecchi avevano ormai una dipendenza dalla medesima. Ma fino ad allora ben pochi sapevano che ad averla inventata venticinque anni prima era stato Michele Ferrero. E nemmeno immaginavano che era stato proprio lui a scegliere quel nome facile da pronunciare in tutte le lingue e, dunque, perfetto anche per i mercati internazionali. Era una scelta di marketing che raramente un imprenditore sa fare da solo e che dimostra la lungimiranza di Ferrero. Di cui va detto che non s’è fermato a una singola invenzione come avrebbero fatto altri industriali ma ha continuato con una lunga serie di successi che includono pure il the freddo. Eppure di Michele Ferrero s’è sempre parlato poco. Era senza dubbio una persona riservata, per niente propenso a ostentare e mettersi in mostra e restio perfino a concedere interviste. Ma è esattamente l’identikit di un uomo serio e non soltanto di un grande imprenditore che, anche otto anni dopo la sua morte nel 2015, è interessante conoscere più approfonditamente.

Con “Michele Ferrero. Condividere valori per creare valore” (Salani, 288 pagine, 18 euro) Salvatore Giannella, storica firma del settimanale “L’Europeo” degli anni d’oro, realizza finalmente la prima biografia dell’inventore della Nutella. Ed è una storia avvincente che Giannella sa raccontare abilmente con passo da cronista. Si inizia dagli anni della guerra quando del giovane Ferrero lascia Torino sotto l’incalzare dei bombardamenti e torna a vivere nelle Langhe ed è proprio nella terra d’origine che nasce prima un piccolo laboratorio e poi la più grande industria dolciaria. E si arriva fino al 2015 quando Michele Ferrero, malato da tempo, poco prima di morire riceve dal figlio Giovanni la notizia di un ennesimo grande risultato: la Ferrero ha superato come vendite perfino un colosso come la Nestlé.

In assoluto il libro di Giannella è un inedito. In precedenza soltanto un volume aziendale e fuori commercio con prefazione di Enzo Biagi aveva raccontato nel 1996 i primi cinquant’anni della Ferrero. Giannella va oltre mettendo al centro dell’attenzione non soltanto l’imprenditore di tanti successi ma la persona che li ha resi possibili. Ne emerge una storia vera di vita vissuta in cui non mancano lutti dolorosi e momenti difficili. E la grandezza del protagonista sta nell’avere trovato sempre per andare avanti e guardare lontano. Ma si può aggiungere che leggendo “Michele Ferrero. Condividere valori per creare valori” vengono spontanee altre riflessioni. Protagonisti come Ferrero o come Leonardo Del Vecchio saranno ricordati in futuro come gli imprenditori italiani che sono stati capaci di creare praticamente dal nulla una realtà industriale di dimensioni planetarie. Ed è stata una salvezza per un paese già orfano di grandi manager come Enrico Mattei o imprenditori illuminati come Adriano Olivetti. Ci sarà prima o poi qualcun altro con le qualità umane e il talento di Michele Ferrero?

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