Oltre alle grane con l’Antitrust, Amplifon deve vedersela con i pronostici degli analisti che prevedono un rallentamento della crescita a livello globale nel settore dei dispositivi acustici. Nonostante un sentimento di ottimismo e fiducia nei confronti dell’azienda italiana, il titolo perde in Borsa il 5%.
IL SETTORE DEI DISPOSITIVI ACUSTICI IN DIFFICOLTÀ
Secondo gli analisti di Bank of America (BofA), il mercato europeo ha interrotto la ripresa nel settore dei dispositivi acustici e probabilmente nel secondo trimestre non ci sarà alcun rialzo. Bofa stima infatti “uno sviluppo piatto del mercato europeo nel secondo trimestre (rispetto a un leggero aumento nel primo trimestre), che è inferiore alle aspettative”.
Una previsione che pesa come un macigno su Amplifon, primo operatore in questo ambito con una quota di circa il 40% e oltre 7 miliardi di capitalizzazione.
LA REAZIONE DELLA BORSA
Questa mattina, l’azienda quotata a Piazza Affari ha segnato un -5,83% a 30,49 euro.
LE REAZIONI DI BROKER E ANALISTI
I broker, tuttavia, ritengono che “la gestione dell’azienda rimanga eccellente, ma l’elevata esposizione di Amplifon in Europa (circa il 65% delle vendite) rende l’azienda vulnerabile allo sviluppo del mercato”.
Ribadiscono però che la società “potrebbe facilmente rispettare le guidance per l’anno 2024, anche nel caso in cui l’Emea [l’area Europa, Medio Oriente e Africa, ndr] crescesse solo del +3% a livello organico nell’anno in corso”.
Nel complesso gli analisti hanno ridotto leggermente le stime degli utili per azione per il 2024 e il 2025 proprio a causa dell’andamento del mercato Emea. Inoltre il target price è stato limato da 42 a 40 euro, confermando comunque il rating a buy.
LE PREVISIONI DI INTERMONTE
Confermano il rallentamento del mercato globale anche gli analisti di Intermonte che su Amplifon si attendono comunque “una performance resiliente”. Stimano infatti “per il secondo trimestre un fatturato di gruppo di 610 milioni (+6,3%) e un ebitda adjusted di 156,7 milioni (+2,8%)”.
Inoltre, sul fatturato, l’attesa è per una crescita organica del +5,1% superiore a quella del resto del mercato. “Sulla bottom line – aggiungono – ci aspettiamo qualche impatto dai maggiori tassi di interesse sulle linee di credito a breve e gli oneri legati all’affitto dei negozi. La posizione finanziaria netta è vista in peggioramento a 922 milioni (883 milioni in primo trimestre) per effetto del pagamento dei dividendi nel secondo trimestre (66 milioni) e dell’ulteriore esborso per M&A in parte compensati dalla generazione di cassa (57 milioni)”.