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Il caso Zantac non scalfisce le previsioni di Gsk

Gsk ha accettato di risolvere in via confidenziale una delle tante causa che coinvolgono lo Zantac, il farmaco per il bruciore di stomaco sospettato di provocare il cancro e venduto in passato anche da Pfizer e Sanofi. Inoltre, ha condiviso i risultati del secondo trimestre. Tutti i dettagli

 

Sono più di 70.000 le cause contro Gsk, Pfizer, Sanofi e Boehringer Ingelheim per una possibile correlazione tra il farmaco per il bruciore di stomaco Zantac e i casi di cancro. Lunedì scorso, la britannica Gsk ne ha risolta una in Illinois pur continuando a non ammettere alcuna responsabilità.

L’ACCORDO CONFIDENZIALE

La casa farmaceutica Gsk ha dichiarato di aver accettato di risolvere in via confidenziale una causa in Illinois che sosteneva che il suo farmaco per il bruciore di stomaco Zantac – ormai in disuso – avesse provocato il cancro. Si tratta dell’ultimo di una serie di accordi per porre fine a costosi contenziosi.

Gsk, tuttavia, non ha ammesso alcuna responsabilità e ha dichiarato che si difenderà vigorosamente in qualsiasi altro caso che coinvolga lo Zantac. L’azienda afferma infatti che “in seguito ai 16 studi epidemiologici sull’uomo riguardanti l’uso della ranitidina, il consenso scientifico è che non esistono prove coerenti o affidabili che questa aumenti il rischio di cancro”.

I SOSPETTI SULLA RANITIDINA

La ranitidina, presente nello Zantac e usata fino al 2019 per curare gastriti e ulcere, è una molecola che inibisce la produzione di acido da parte dello stomaco.

Proprio nel 2019, però, quando Zantac era ormai di proprietà di Sanofi da due anni, sono iniziati i primi sospetti che, con il tempo o se esposta al calore, potesse degradarsi in una sostanza chimica cancerogena (Ndma). Un laboratorio indipendente rese infatti noti i test che mostravano la presenza di Ndma nel farmaco e nei suoi generici.

Nel 2020 anche la Food and Drug Administration (Fda) ha confermato i risultati e ordinato alle case farmaceutiche di ritirare dal mercato tutte le versioni del prodotto. Da lì sono state intentate cause a valanga e le aziende che a turno lo hanno venduto devono ancora oggi affrontarne più di 70.000.

IL PATTEGGIAMENTO DI PFIZER E SANOFI

Lo scorso maggio Pfizer ha accettato di patteggiare più di 10.000 cause che riguardano il farmaco ma, nonostante la portata dell’accordo, secondo le testimonianze raccolte da Bloomberg, questo “non risolve completamente l’esposizione dell’azienda alle richieste di risarcimento per lo Zantac”.

Sanofi, invece, che quando lo ha ritirato volontariamente nel 2019 ha registrato una svalutazione di 352 milioni di euro, nell’aprile di quest’anno aveva accettato di pagare più di 100 milioni di dollari per risolvere circa 4.000 casi.

Ma le case farmaceutiche hanno anche ottenuto un’importante vittoria quando, nel 2022, un giudice federale ha respinto più di 5.000 cause in Florida, affermando che i risultati scientifici a sostegno del legame tra Zantac e cancro “erano viziati”.

PREVISIONI E RICAVI DI GSK

Il contenzioso sulla possibilità che lo Zantac abbia causato il cancro “ha pesato molto sul prezzo delle azioni Gsk”, scrive Bloomberg. Nonostante questo, però, l’azienda, che oggi ha condiviso i risultati del secondo trimestre del 2024, ha alzato le sue previsioni di profitto per l’anno in corso, grazie alle forti vendite di farmaci per il trattamento dell’Hiv, del cancro e delle malattie polmonari “che hanno contribuito a trainare la performance del produttore britannico di farmaci nel primo semestre”.

L’utile per azione, escluse alcune voci, rispetto alla precedente previsione che prevedeva un aumento del 10%, crescerà tra il 10% e il 12%. Si tratta del secondo aumento consecutivo della guidance quest’anno, precisa il quotidiano economico.

Infine, i ricavi, pari a 7,88 miliardi di sterline, hanno superato le previsioni medie di 7,55 miliardi di sterline.

Fonte: Gsk

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