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Società Quotate

Il Bengodi di presidenti e amministratori delegati nelle società quotate. Report

Ecco di quanto sono cresciuti i compensi di presidenti e amministratori delegati nelle prime 100 società quotate in Italia secondo il Board Index Italia 2024 di Spencer Stuart. L'articolo di Teleborsa

Solo il 59% delle prime 100 società quotate in Italia ha definito un piano di successione del top management (a partire dalla successione del capo azienda), anche solo per scenari di emergenza. Solo il 16% delle aziende ha un piano di successione strutturato, una quota al di sotto della media globale, segnalando una lacuna significativa rispetto alle best practice internazionali, dove la pianificazione della successione è vista come una componente essenziale della governance. È uno degli aspetti principali che emergono dal Board Index Italia 2024 di Spencer Stuart, una delle società leader a livello mondiale nei servizi di leadership advisory e di ricerca di capi azienda e senior executives.

STRUTTURA E PROCESSI DEI CDA

Il numero medio dei componenti di un Consiglio di Amministrazione delle prime 100 società quotate a Piazza Affari è di circa 10,9 membri, un dato in costante diminuzione da 10 anni: in questo periodo le dimensioni dei Consigli si sono ridotte dell’11%. Diminuisce il numero di Consigli di Amministrazione molto numerosi (15+ membri), mentre aumenta quello dei Consigli con un numero di membri pari o inferiore a 8. I CdA delle società appartenenti ai settori Assicurativo e Bancario sono mediamente più grandi, con una dimensione media di circa 12–14 membri.

Sono 254 i Consiglieri Non Esecutivi e Non Indipendenti (quindi senza incarichi o deleghe direttive e senza i requisiti di indipendenza, pari al 23% dei Consiglieri del Campione (25% nel 2022). I Consiglieri dell’Osservatorio che soddisfano i requisiti di indipendenza sono 619 e rappresentano il 57% dei Consiglieri del Campione, in aumento rispetto allo scorso anno di 2 punti percentuali.

Sono pari a 142 del totale i Consiglieri provenienti da una Lista che ha ricevuto la Minoranza dei voti in Assemblea (13%, 1 punto percentuale in meno rispetto al 2022). In 68 società dell’Osservatorio vi è almeno un Consigliere eletto da una Lista di Minoranza, mentre per 10 società questo dato non è disponibile. Il livello medio si attesta a circa 1,4 per Consiglio.

Il numero medio di riunioni è stato pari a 11,1, in diminuzione rispetto al 2022 (12,1). La società che ha condotto più riunioni nel corso dell’anno è stata una società del settore Bancario, che si è riunita 29 volte nel corso del 2023. Le riunioni durano in media 2 ore e 40 minuti, in linea con gli anni passati, con un valore minimo di 40 minuti e un valore massimo di 7 ore. Nel settore Bancario le riunioni sono mediamente superiori (16,5 riunioni all’anno), questo anche per assolvere agli obblighi regolamentari. Il tasso di presenza dei Consiglieri alle riunioni del Consiglio di Amministrazione è pari al 96%.

COMPOSIZIONE E DIVERSITÀ DEI CDA

L’età media nelle società oggetto dell’osservatorio è di 60,1 anni: era 59,2 anni nel 2022. La fascia d’età più frequente è quella che va da 51 a 60 anni, mentre i Consiglieri under 40 rappresentano solo il 2%. Suddividendo per genere, le donne sono in media più giovani: l’età media delle donne si attesta a 58,3 anni, mentre quella degli uomini si attesta a 61,4 anni. Non esistono differenze significative nell’età media tra Consiglieri Esecutivi e Non Esecutivi. Presidenti e Vice Presidenti hanno un’età media più alta, mentre i Consiglieri non Esecutivi e gli Amministratori Delegati sono mediamente più giovani.

Il livello di “tenure” media nel Campione è di 7,2, in aumento rispetto alla media degli ultimi anni (rispettivamente 6,2 nel 2022 e 6,7 nel 2021). Il livello massimo di anzianità di carica registrato nel Campione è di 51,9 anni di carica, in capo a un imprenditore del settore Energetico. Il settore Salute presenta la tenure media del Board più elevata, seguito dal settore Industriale. I settori con la tenure media più bassa sono invece quelli Assicurativo ed Energetico, in linea con gli anni precedenti.

I Consiglieri Esecutivi registrano la tenure media più lunga (13,1 anni, in aumento rispetto ai 12 anni registrati nel 2022), mentre i Consiglieri Indipendenti mostrano la tenure più breve (4,2 anni).

Sono 395 le Consigliere donne analizzate e rappresentano il 42% dei Consiglieri del Campione, dato stabile rispetto all’anno precedente. Ogni Consigliere donna siede in media in 1,2 Consigli. In tutti i Consigli di Amministrazione dell’Osservatorio è presente almeno una donna. Inoltre, 80 sono le società allineate con le disposizioni vigenti riguardo alla quota di genere, avendo in Consiglio una quota pari o superiore al 40% del genere meno rappresentato, generalmente quello femminile. Si evidenzia come il dato sia decrescente rispetto al numero di società allineate alla normativa vigente nel 2022 (86). Tra le Consigliere donne, la maggioranza sono Consiglieri Indipendenti (367); solo il 5% ha deleghe esecutive (25).

Le donne che ricoprono ruoli esecutivi sono in tutto 19, 1 in meno rispetto allo scorso anno. Di queste, solo 5 ricoprono il ruolo di Amministratore Delegato o Consigliere Delegato (vs. 90 AD/CD uomini). Le donne Presidenti sono in totale 14, solo 2 ricoprono la carica di Presidente Esecutivo mentre nessuna ha la carica di Presidente/Amministratore Delegato (vs. 17 Presidenti/ Amministratori Delegati).

Nel Campione le cariche consiliari occupate da persone di nazionalità non italiana sono 105, pari al 9,6% dei Consiglieri dell’Osservatorio, dato invariato rispetto allo scorso anno. La maggioranza dei CdA delle società del Campione (61%) non ha al proprio interno alcun Consigliere di nazionalità non italiana. Il 23% delle società conta 1–2 membri stranieri all’interno della compagine consiliare, il 9% conta invece 3–4 membri stranieri, mentre solo il 7% ha 5 o più Consiglieri stranieri nel proprio Consiglio.

In media ogni Consigliere ha 1,6 incarichi in Consigli di Amministrazione di società quotate (2,3 nel 2022). I Consiglieri Indipendenti siedono in media in un numero maggiore di CdA di società quotate.

IL RINNOVO DEL CONSIGLIO

In controtendenza rispetto agli ultimi anni, cresce la quota di Consiglieri nominati per la prima volta in un Consiglio di Amministrazione di società quotate, tornando quasi al livello del 2020 (erano il 55% nel 2020, il 33% nel 2021 e il 25% nel 2022). Di questi, il 53% è stato nominato in Consigli di società FTSE MIB e il 47% in Consigli di società appartenenti ad altri indici.

L’età media dei Consiglieri di nuova nomina è di 57,2 anni, stabile rispetto allo scorso anno. L’11% risulta essere di nazionalità non italiana (erano il 16% nel 2022) e le donne sono il genere più rappresentato, con una quota pari al 52% delle nuove nomine (erano il 49% nel 2022).

Il 33% delle società che hanno rinnovato il Consiglio nel 2023 hanno nel proprio Statuto una clausola che prevede la possibilità da parte del Consiglio di Amministrazione uscente di presentare una propria lista di candidati. Solo il 25% di queste ha però effettivamente usufruito della possibilità di presentare una propria lista e, tra queste, la lista del Consiglio di Amministrazione uscente è stata eletta nel 100% dei casi come lista di Maggioranza. Tra i Family Business non c’è alcuna società il cui CdA uscente abbia presentato una Lista.

Nell’Osservatorio ci sono 59 società che dichiarano la presenza di un Piano di Successione dell’Amministratore Delegato (2 in più rispetto al 2022). Delle società con un Piano di Successione, solo 16 sono quelle che affermano però di avere un piano strutturato che traguarda la successione a medio-lungo termine (1 in meno rispetto all’anno precedente). Sono infine 30 le società che dichiarano di non aver disposto un Piano di Successione e 11 quelle che invece non forniscono informazioni a riguardo.

IL PROFILO DI PRESIDENTE E AD

I Presidenti presenti nell’Osservatorio ammontano a 102 (di cui due sono Presidenti Onorari) e rappresentano il 10% delle cariche totali. Sono 47 i Presidenti con cariche esecutive; di questi 17 Presidenti assumono anche la carica di Amministratore Delegato. I Presidenti non Esecutivi rappresentano la maggioranza del Campione (54%). Rispetto allo scorso anno, crescono i Presidenti Indipendenti che rappresentano il 25% del Campione di riferimento delle 100 società (20% nel 2022).

L’età media registrata per i Presidenti del Campione è di 64,5 anni, rimasta sostanzialmente invariata rispetto allo scorso anno (64,6 anni). Vi sono solo 14 Presidenti donne nel Campione, in calo rispetto al 2022 (18). Il background più frequente tra i Consiglieri che ricoprono la carica di Presidente è quello imprenditoriale, seguito da quello manageriale. In entrambe queste categorie è evidente l’esperienza preponderante come fondatore e/o Amministratore Delegato dell’azienda.

Ammontano a 112 gli Amministratori Delegati del Campione. La carica di Amministratore Delegato o Consigliere Delegato, oltre ai casi in cui è in concomitanza con quella di Presidente o Vice Presidente, può anche essere esercitata in concomitanza con la carica di Direttore Generale. In 96 società su 100 è presente l’Amministratore Delegato (le eccezioni sono: Credito Emiliano, Inwit, Unipol Gruppo Finanziario e Caltagirone). L’85% delle società del Campione ha un solo Amministratore Delegato mentre l’11% conta due o più Amministratori Delegati.

L’età media registrata per gli Amministratori Delegati del Campione è di 59,4 anni, in aumento rispetto a quella registrata nel 2022 (57,9 anni). Come già rappresentato negli anni passati, sono molto poche le donne che ricoprono la carica di Amministratore Delegato: solo 5 donne nel 2023. Gli Amministratori Delegati nominati nel corso del 2023 sono 9 e solo 1 è di genere femminile. Inoltre, la totalità degli Amministratori Delegati di nuova nomina è di nazionalità italiana.

I COMPENSI MEDI DI PRESIDENTI E AD

La media dei compensi totali dei Presidenti, senza tener conto di occasionali rinunce volontarie, ammonta a 1.237.000 euro, in leggera crescita rispetto al dato dello scorso anno. Questo dato, tuttavia, presenta un’elevata variabilità perché contiene al suo interno un valore minimo di 7.000 euro e un valore massimo di 21.164.000 euro di un Presidente che riveste anche il ruolo di Amministratore Delegato.

Allo stesso modo la media dei soli compensi fissi evidenzia una varianza elevata: a fronte di un compenso medio fisso di 560.000 euro (587.500 euro se si escludono quattro Presidenti che non percepiscono alcun compenso fisso), si registra un valore massimo pari a 3.080.000 euro. Vi è una significativa varianza dei compensi medi totali dei Presidenti non Esecutivi fra i settori di appartenenza, dove il settore delle assicurazioni risulta particolarmente elevato e si attesta su 2.361.000 euro.

Il compenso medio totale degli Amministratori Delegati del Campione è di 2.652.000 euro mentre il compenso fisso medio si attesta a 846.000 euro (circa il 32% del compenso totale). Rispetto allo scorso anno, si registra un significativo aumento del compenso medio totale (+8%), nonostante una marcata diminuzione del compenso medio fisso (-10%).

Il 65% degli Amministratori Delegati nell’Osservatorio percepisce compensi totali superiori al milione di euro l’anno. Di questi, si registra che poco meno della metà si posiziona nella fascia compresa tra 1 milione di euro e 2 milioni di euro, mentre circa un quarto di essi percepisce più di 4 milioni di euro. Gli Amministratori Delegati del settore Industriale guadagnano in media di più (circa 3,9 milioni di euro). I settori che pagano di meno sono il settore Salute, Energetico e TMT (poco meno di 2 milioni di euro in media).

Guardando al paymix dell’Amministratore Delegato, il trend osservato già negli anni precedenti mostra la progressione della percentuale della parte variabile che, sempre più in linea con le best practice internazionali e le richieste degli azionisti, è equilibrata con la parte fissa. In particolare, tale componente è ancorata a obiettivi e KPI chiaramente identificati e misurabili anno su anno.

(Estratto da Teleborsa)

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