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Iervolino, chi è (e che piani ha) il nuovo editore dell’Espresso

Inaugurata ufficialmente l’era Iervolino per L’Espresso.

Quest’estate Danilo Iervolino, ex presidente dell’università telematica Pegaso e attuale patron della Salernitana, è diventato il nuovo editore dell’Espresso.

Il 27 giugno Bfc Media ha perfezionato l’acquisizione dal gruppo Gedi del settimanale fondato da Arrigo Benedetti ed Eugenio Scalfari 67 anni fa.

A maggio Bfc Media aveva annunciato di aver sottoscritto, attraverso la sua controllata L’Espresso Media, partecipata al 51% da Bfc Media (di cui Iervolino detiene la quota di controllo) ed al 49% dalla Idi a socio unico Danilo Iervolino, il contratto preliminare con il gruppo Gedi (della holding Exor della famiglia Agnelli) per l’acquisizione del settimanale e delle Guide dell’Espresso. L’operazione vale 4,5 milioni di euro.

In settimana L’Espresso, sotto la nuova guida editoriale di Bfc Media, ha annunciato il suo nuovo sistema multimediale a partire dal 15 gennaio 2023. Il direttore Lirio Abbate promette un “linguaggio inclusivo” e una nuova rivista che “scompagina la sua foliazione, con un progetto grafico che punta sulle immagini: grandi ed esclusive, firmate spesso da grandi fotografi”.

Tutti i dettagli.

COME SARÀ IL NUOVO ESPRESSO DI LIRIO ABBATE

Per il nuovo Espresso, le fotografie non saranno “soltanto un corredo al testo, ma un vero e proprio racconto” ha spiegato il direttore Lirio Abbate, in occasione della presentazione del nuovo sistema multimediale del settimanale, a Milano.

L’Espresso, prosegue Abbate, “conserverà le sue prestigiose firme e ne ospiterà altre, che avranno rubriche fisse o collaborazioni che racconteranno il mondo in esclusiva”. Tra queste, la scrittrice Barbara Alberti. Fulcro della nuova rivista, racconta il direttore, sarà una sempre più forte “contaminazione multimediale nel giornale di carta: ci sarà un QR Code su ogni articolo che rimanda non soltanto alla lettura ma anche all’ascolto, ai video, e a tutto ciò che può arricchire il servizio”.

Sotto il nuovo dominio di ‘L’Espresso.it’ si troveranno tutti i contenuti, tra cui podcast quotidiani o seriali, e anche video. Verranno poi realizzati Nft su blockchain Polygon per ciascun inserto, con la versione digitale 3D delle cover di L’Espresso che hanno fatto la storia.

IERVOLINO: OBIETTIVO UN MILIONE DI ABBONATI ONLINE PER L’ESPRESSO

“Miriamo, nel prossimo anno, a un milione di abbonamenti online, puntando anche sul B2B” ha annunciato l’editore di Bfc Media e L’Espresso, Danilo Iervolino. “Saremo – ha spiegato – il primo ‘Netzine’, network e magazine, in una community su cui si può dibattere: ci sarà una partecipazione degli utenti per approfondire e discutere i contenuti con i giornalisti.

“Da questo vogliamo partire per creare un magazine tra i più grandi d’Europa”. Iervolino ha promesso: “Saremo irriverenti e scomposti, perché L’Espresso possa rappresentare un vero alfiere nel cambiamento dell’editoria”.  Sarà un settimanale che “sposerà le cause della sostenibilità, interculturalità, inclusione, smart city, telemedicina, microrobotica eccetera: siamo progressisti e su questo continueremo a essere divisivi”.

CAMBIO DI PROPRIETÀ PER IL SETTIMANALE FONDATO DA BENEDETTI E SCALFARI

Termina così l’era Gedi per il settimanale. Il 27 giugno Bfc Media ha perfezionato l’acquisizione dell’Espresso dal gruppo Gedi.

“Il cambio di proprietà ha un valore altamente simbolico, perché il settimanale entra nell’orbita di un editore indipendente, moderno e tecnologico, con grandi progetti di rilancio e prospettive, e tutta l’intenzione di ampliare la base di lettori” si leggeva nel comunicato del neo editore de L’Espresso.

Il progetto di rilancio prevede “il consolidamento e lo sviluppo del settimanale, accompagnato da una forte spinta multimediale attraverso le nuove tecnologie” aggiunge la nota.

COLLABORAZIONE CON IL GRUPPO GEDI

Nel dettaglio, l’accordo prevede varie forme di collaborazione con il gruppo Gedi, tra cui la prosecuzione dell’abbinamento del settimanale L’Espresso all’edizione domenicale della Repubblica, la promozione congiunta delle iniziative editoriali, dei servizi di distribuzione nelle edicole e di gestione degli abbonamenti.

IL VALORE DELL’OPERAZIONE

I rami d’azienda sono acquisiti senza debiti, né crediti. Il controvalore dell’operazione ammonta a massimi 4,5 milioni di euro, totalmente finanziati attraverso disponibilità liquide di Bfc Media, che saranno corrisposti in due soluzioni: la prima da 2,5 milioni al momento del closing e la seconda entro il 31 dicembre 2022.

Inoltre, Bfc aggiunge che l’esborso finale potrà subire delle diminuzioni per effetto dei risconti relativi alla vendita di abbonamenti già incassati, ma che produrranno i loro effetti nei prossimi mesi e che il gruppo Gedi trasferirà in capo all’acquirente.

Nel 2021, il settimanale L’Espresso ha prodotto circa 10 milioni di ricavi, con un Ebitda margin allineato a quello delle testate edite da Bfc Media, sottolinea la nota.

CHI È DANILO IERVOLINO

Oltre all’Espresso, l’imprenditore napoletano aveva già deciso di investire anche nel mondo del calcio, acquistando la squadra Salernitana da Claudio Lotito per 10 milioni di euro.

“Non si nega ai giornalisti, convinto che il calcio e l’editoria siano due mondi in cui la comunicazione è una risorsa fondamentale per sviluppare opportunità di business e consenso” sottolinea Prima Comunicazione.

Prima ancora dell’editoria e del calcio, per Iervolino c’è stata la rivoluzione dell’offerta universitaria in Italia con la sua proposta telematica.

DALLA FONDAZIONE DELL’UNIVERSITÀ TELEMATICA PEGASO

Come ha ricordato Andrea Mainardi su Startmag “Il padre ha fondato le scuole paritarie Iervolino, molto diffuse in Campania. Danilo aggiorna il core business di famiglia. Dopo la laurea in Economia fonda l’Università telematica Pegaso – una delle più diffuse in Italia. L’idea gli viene a 26 anni, dopo un viaggio negli Stati Uniti”.

“L’università telematica nasce non solo come un sogno americano, ma anche grazie al decreto Moratti-Stanca che nel 2003 ha liberalizzato l’insegnamento istituendo anche questa innovativa forma d’istruzione”, ha ricordato Il Foglio in un ritratto dell’imprenditore dal titolo: “Iervolino, l’innovatore che non piace all’Espresso”.

“Iervolino racconta e alimenta la leggenda schumpeteriana — ha enfatizzato il quotidiano diretto diretto da Claudio Cerasa — che tutto comincia in un locale tre metri per per tre: “Volevo un’università aperta a tutti, democratica, innovativa che favorisse l’ascesa nella scala sociale come in America e nella quale gli studenti potessero indossare la loro istruzione come un abito su misura e recapitato a domicilio. A quel tempo pochi lo capivano, ancora meno ci credevano. Non così Silvio Berlusconi, che firma un accordo con Pegaso per la formazione di giovani leader azzurri e pensa a lui come coordinatore regionale di Forza Italia. Iervolino ringrazia, ma non si lega, coltiva ottimi rapporti con Vincenzo De Luca proconsole salernitano nonché governatore campano, attraverso il figlio Piero deputato del Pd che lo definisce “imprenditore serio, capace, appassionato”, s’avvicina a Matteo Renzi, però tiene la politica su un sentiero parallelo”.

LASCIA L’INCARICO DI PRESIDENTE DELL’UNIVERSITÀ TELEMATICA PEGASO

Dopodiché, scrive il Foglio: “Iervolino si guarda intorno e mette a fuoco gli altri suoi progetti: lo sport, comprando per dieci milioni di euro la Salernitana che Claudio Lotito doveva cedere, e l’editoria con Forbes Italia che un anno prima lo aveva celebrato come uno dei cento migliori imprenditori italiani”.

Quest’ultime sfide lo portano a lasciare l’incarico di presidente dell’Università Pegaso.

Il 29 aprile, Il Mattino ha riportato infatti che “Danilo Iervolino ha rassegnato le proprie dimissioni dagli incarichi di amministratore e presidente del Consiglio di amministrazione di Università telematica Pegaso spa, Università telematica Pegaso srl e Universitas Mercatorum. Tale decisione, spiega una nota, «è legata ai crescenti impegni lavorativi del dott. Iervolino, nonché alle nuove esperienze professionali dallo stesso intraprese, tra cui le acquisizioni della Us Salernitana 1919 e del gruppo Bfc Media Spa».

Blue Financial Communication Spa, Bfc Media, è una casa editrice indipendente con sede a Milano, nata nel 1995. Edita: Forbes; Bluerating; Bike; Cosmo; Equos e Robb Report. La società è quotata al mercato Euronext Growth Milan di Borsa Italiana.

QUALI PROGETTI HA IERVOLINO PER L’ESPRESSO?

Ma che progetti ha Iervolino?

L’imprenditore a Prima Comunicazione ha detto: “Il mio business è tutto quello che è tech. Investo in cybersecurity, telemedicina, in tutti i macrosettori. Perché mi sono interessato al calcio e anche all’editoria? Non per emulare storie di successo di altri importantissimi imprenditori. Ma perché credo realmente che siano due settori in cui l’audience, i fans, i lettori, non siano valorizzati in termini di monetizzazione e che la tecnologia possa servire moltissimo a modernizzare il sistema”.

L’OPA PER BFC MEDIA

Nel frattempo Iervolino ha compiuto già una rivoluzione in Bfc media, l’acquirente de L’Espresso. Il 25 aprile l’imprenditore napoletano tramite la sua società Idi ha promosso un’Opa per l’acquisto di tutte le azioni di Bfc Media società di cui ora detiene il 51%, acquisito dal fondatore Denis Masetti.

In data 29 marzo si era perfezionata la cessione del 51% del capitale sociale da Jd Farrods Group Luxembourg Sa alla società Idi Srl.

LA GOVERNANCE

Lo scorso 21 aprile l’assemblea di BFC Media, oltre ad aver approvato il Bilancio 2021 ha nomina il nuovo Cda: confermati il Presidente Denis Masetti; Mirko Bertucci e Alessandro Rossi, entrano nel Consiglio Marco Forlani (Amministratore Delegato), Paola Picilli (Consigliere Indipendente), Mario Miele, Maurizio Milan e Massimiliano Muneghina.

IL TIMONE AFFIDATO A MARCO FORLANI

Infatti Iervolino ha affidato la carica di ad di Bfc Media a Marco Forlani. “Figlio dell’antico segretario e presidente della Democrazia Cristiana, Arnaldo Forlani, da 25 anni si occupa di comunicazione e relazioni esterne, istituzionali ed internazionali – ha rimarcato Professione Reporter. “Dal 2005 è stato senior vice president in Agustawestland ed executive vice president in Finmeccanica. Dal 2016 è socio fondatore del Gruppo di comunicazione integrata Hdrà, di cui è stato amministratore delegato dal 2017 al 2021 e di cui è tuttora executive senior partner. Fra le tante cariche di Forlani all’Espresso hanno notato soprattutto proprio questa in Hdrà, che si occupa di marketing per clienti come Alitalia, Gruppo Caltagirone, Poste italiane, Assopetroli, Federazione Gioco Calcio, Ferrovie dello Stato, Mediaset, Presidenza del consiglio, Rai, Wind, Telecom, Unicredit e Unipol. Tutte aziende su cui L’Espresso ha lavorato e lavora per notizie e inchieste, con possibili futuri conflitti d’interessi, dicono in redazione”.

I NUMERI DI BFC MEDIA 2020

Ma come va Bfc Media? La società ha chiuso l’esercizio al 31 dicembre 2020 con un valore della produzione pari a 8,25 milioni di euro, in crescita del 24% rispetto all’anno precedente. Ha registrato un’Ebitda di 1,4 milioni di euro, in crescita del 25% rispetto al 2019. Il risultato netto positivo è di 401mila euro (contro l’utile di 265mila euro del 2019). La posizione finanziaria netta è pari 1 milione di euro.

IERVOLINO CONFERMA LA DIREZIONE DELL’ESPRESSO

In segno di continuità con la precedente gestione, è stato confermato Direttore de L’Espresso Lirio Abbate, giornalista di grande professionalità e coraggio, come dimostra la sua storia, che ha lasciato il segno nel giornalismo d’inchiesta. Così come confermati sono le redazioni di Roma e di Milano e il parco collaboratori che si integreranno con tutto il sistema multimediale di BFC Media.

L’INGRESSO DI IERVOLINO IN VERTIS

Infine, a fine giugno Iervolino ha fatto il suo ingresso Vertis, Sgr attiva nella gestione di fondi di private equity e venture capital. L’Editore de L’Espresso ha acquisito una quota del 6,2% attraverso la Idi Srl che controlla al 100%.

La società ha infatti completato alcuni passaggi di quote societarie. Oltre all’ingresso di Iervolino, il Vice Presidente Renato Vannucci ha incrementato la sua quota dal 9% al 10% e la famiglia Giurazza è passata dal 54% al 60% della Sgr.

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