I PIANI DI ZELENSKY
"Proponiamo un modello unico: ogni Paese nostro partner potrà occuparsi di ricostruire una regione, una città, un’industria. Questo approccio attrarrà in Ucraina i migliori architetti, ingegneri e manager, sarà la più importante ricostruzione in Europa dopo la guerra". (Zelensky)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) May 24, 2022
Zelensky ha chiesto "sanzioni massime" contro la Russia: embargo sul petrolio, esclusione delle banche russe dai sistemi globali, utilizzo dei fondi russi congelati per la ricostruzione in Ucraina; posizione condivisa da Lituania, Estonia, Lettonia e Slovacchia. (Reuters, Ft, Ap)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) May 24, 2022
CARTOLINA DA BRUXELLES
Unione europea. "Il groviglio tra eccesso di sfide da affrontare e penuria di mezzi per finanziarle, se troppo a lungo irrisolto, potrebbe sfiancare l’Europa più della guerra ucraina". (Adriana Cerretelli, Sole 24 ore)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) May 24, 2022
"Se i margini di manovra dei Governi appaiono sempre più stretti, quelli europei non sono larghi. La Commissione Ue ha dovuto raschiare i prestiti inutilizzati del fondo NGEU, 225 miliardi, per poter finanziare RepowerEu". (Adriana Cerretelli, Sole 24 Ore)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) May 24, 2022
CERCANSI MEDICI
Entro 2 anni, ovvero al 2024, i medici in Italia saranno 40mila in meno e l'unica soluzione a breve termine che potrebbe consentire di porre un argine al fenomeno è puntare sugli specializzandi in Medicina agli anni finali di corso. (fonte: sindacato dei medici dirigenti Anaao)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) May 24, 2022
RIOTTA-LUISS ALL’ORDINE
Aggiornamento e precisazione (visto che il presidente dell'Ordine mi accusa di diffondere fake news; ohibò)
Il comitato tecnico-scientifico del Consiglio nazionale dell'Ordine dei giornalisti (Cnog) ha segnalato criticità nella Scuola Luiss di giornalismo al Cnog. Stop. https://t.co/bnh5O6a35i
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) May 24, 2022
COMMENTI SCOLASTICI
"LA SCUOLA-LAVORO CHE METTE A RISCHIO I RAGAZZI", è il titolo di un commento del quotidiano La Stampa diretto da Massimo Giannini.
Prossimo commento:
"IL LAVORO METTE A RISCHIO UOMINI E DONNE"— Michele Arnese (@Michele_Arnese) May 22, 2022
LA PREVISIONE DI MINCATO (EX ENI)
"Io credo che, finita la guerra in Ucraina, prima o poi l'Eni ritornerà a importare gas dalla Russia, come importava petrolio dall'Urss fin dai tempi di Mattei e gas fin dai tempi di Cefis, in piena Guerra Fredda". (Vittorio Mincato, amministratore delegato Eni dal 1999 al 2005)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) May 22, 2022
ALTAVILLA (ITA) BATTE CASSA
Ita, Altavilla: «Stipendio troppo basso, lede la mia storia manageriale». Il presidente esecutivo attacca il comitato remunerazioni della compagnia: la politica dei compensi dei manager è «illogica e paradossale». (Corriere della sera)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) May 24, 2022
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ESTRATTO DI UN ARTICOLO DI REPUBBLICA SU ITA E ALTAVILLA:
Il presidente esecutivo Alfredo Altavilla ha duramente criticato i compensi che i manager di punta ricevono. Lui, incluso. Altavilla guadagna 400 mila euro lordi annui di fisso, cui si possono aggiungere fino a 400 mila lordi di parte variabile. Accelera, intanto, la vendita di Ita: le due cordate in campo inviano la proposta di acquisto, anche se “condizionata”. Gli stipendi dei dieci top manager di Ita e del presidente esecutivo Altavilla sono stati delineati dai tre consiglieri d’amministrazione del Comitato Retribuzioni. Il consiglio di amministrazione e l’azionista unico di Ita (l’Economia) li hanno poi approvati. Ora, prima dell’approvazione, il manager ha contestato in Cda il metodo di determinazione degli importi e, a cascata, gli importi stessi. Altavilla spiega ad esempio che Ita non ha tenuto conto del suo «necessario abbandono di un analogo ruolo apicale in una società quotata». Altavilla giudica la retribuzione, quindi, «gravemente lesiva della sua storia manageriale, esperienza e competenza nonché in totale disallineamento con i risultati dell’azione sin qui espressi nella società». Le ragioni dell’errore? Secondo Altavilla, il Comitato Remunerazioni avrebbe dovuto dialogare con lui e gli altri top manager prima di delineare le retribuzioni. L’assenza di interazione è qualcosa che lui non ha sperimentato «a nessuna latitudine pure avendo servito in consigli negli Stati Uniti, in Cina, India, Germania, Russia, Francia, Australia». Alla fine, la politica di remunerazione «è illogica, paradossale, slegata dal corretto benchmark di settore pur essendosi il Comitato Remunerazioni avvalso di tre advisor a supporto»