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I pagamenti tracciati col Pos e il falso mito della lotta all’evasione

L’intervento di Giuseppe Spadafora, Vicepresidente di Unimpresa

 

Spiace dirlo ma quando fai un buon lavoro, vieni preso per pazzo. Siamo riusciti anche in questa occasione a dividere l’Italia in due categorie, favorevoli al contante e contrari. Ognuna delle parti dice che l’altra ha torto e se poi si ci mette anche il Presidente del Consiglio con dichiarazioni, a favore, ma sostenute da un centro studi non allineato al potere economico, l’argomento diventa problematico. Confindustria e Bankitalia, favorevoli a moneta elettronica con conseguente sparizione del contante, dimenticano però di argomentare con dati veri ed in buona parte già in loro possesso. Quindi la questione è: sanno analizzare i dati ma fanno finta di niente, non li sanno analizzare. Nel secondo caso abbiamo un problema! Infatti, in relazione al contante, Bankitalia dichiara che “i flussi di contante monitorati determinano segnali non certezze”, infatti continua dicendo che “le transazioni in contante non sono tracciate da sistemi di scambio nel momento di cui questo mezzo di pagamento, anonimo, viene utilizzato tra i privati”. E sempre Bankitalia asserisce che “le operazioni in contante incidono sempre meno rispetto al prodotto interno lordo”.

In sintesi, secondo dati forniti da Bankitalia, il contante rappresenta uno strumento residuale rispetto al Pil, incidendo solo per il 20 massimo 25% sul valore totale delle transazioni, ma incide molto, e lo dice Bankitalia,  in termini di numero operazioni in quanto è prevalentemente utilizzato per pagamenti di basso importo.

Ecco forse trovato il nodo gordiano da sciogliere. Nel 2020, nella zona euro, sono stati regolati mediamente circa 345.000 pagamenti al giorno per un importo medio di circa 1.812 miliardi di euro!… dicasi al giorno. Nella sola Italia, sempre nel 2020 il sistema di pagamento interbancario al dettaglio della Banca d’Italia (BI-COMP) ha gestito circa 2 miliardi di operazioni, per un controvalore complessivo di 1.900 miliardi di euro, ovvero 1,15 volte il valore del Pil italiano.

Chiediamo adesso ad Alessandro Magno cosa ne pensi di Gordio. Sì, perché ognuna delle 345.000 transazioni giornaliere europee vede applicata una piccola o grande commissione per la transazione. Ma vuoi mai che le banche, quindi Bankitalia che le rappresenta e la loro associazione di categoria Confindustria, dicono che il Pos è cattivo?

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