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Bundesbank

I costi per la nuova Bundesbank sono eccessivi? Dibattito in Germania

La Bundesbank si rifà la sede centrale ma i costi esplodono e non sembrano tanto il linea con il rigore predicato dall'istituto centrale, sostiene il giornale Handelsblatt.

I costi rischiano di andare fuori controllo proprio nella culla del rigore tedesco. Parliamo della Bundesbank, meglio della sua sede centrale a Francoforte. Costruita alla fine degli anni Sessanta nello stile del brutalismo così in voga a quei tempi, appare nella sua massiccia presenza l’essenza stessa della stabilità e dell’intransigenza. Proprio quello che la Buba ha voluto trasmettere per decenni.

L’edificio però non rispecchia più gli standard moderni e ha bisogno di sostanziali lavori di risanamento. Due esempi. Il primo: l’aria condizionata è presente soltanto in due piani dello stabile, i fortunati che possono contrastare il cambiamento climatico che ha trasformato in giorni roventi le estati sul Meno si stringono negli uffici al dodicesimo e al tredicesimo piano, agli altri tocca grondare di sudore. Il secondo: proprio nel Paese che vuol fare da apripista nelle politiche ecologiche, uno dei suoi edifici pubblici più iconici non rispetta i criteri attuali di efficienza energetica.

Dunque è necessario rimettere mano alla struttura, come si dice in gergo quasi dalle fondamenta. In più i dirigenti cullano da tempo il progetto di ampliare l’intera area, aggiungendo altri stabili in modo da realizzare un vero e proprio campus e radunare nello stesso luogo tutti i funzionari della Bundesbank ad oggi sparpagliati in diversi edifici per la città.

Johannes Beermann, responsabile di tutti i lavori all’interno del Cda, lo ha descritto con enfasi come “il più grande progetto edilizio della Germania odierna”, di sicuro “il più impegnativo da quando la Bundesbank è stata costruita”. Ambiziosa anche la road map dei lavori, che Beermann assicura di voler concludere in sei anni, nel 2027.

Tutto bello, ma ironia della sorte i problemi sono proprio nei costi. Finora la Bundesbank li ha tenuti al coperto, ma i giornalisti dell’Handelsblatt sono riusciti a svelare almeno in parte il segreto e a scoprire che, secondo gole profonde dello stesso istituto centrale, le previsioni sono che il totale delle operazioni edili previste (risanamento dell’edificio principale e costruzione del nuovo campus) sarà di gran lunga superiore a quello della Banca centrale europea.

I numeri, a questo punto, diventano più semplici. Il complesso della sede della Bce, completato nel 2014 e inaugurato l’anno successivo, è costato 1,3 miliardi di euro. Una cifra che allora suscitò grandi polemiche, soprattutto in Germania. È costituito dal nuovo grattacielo, dalla ristrutturazione della vecchia Grossmarkthalle, l’ex sala del mercato all’ingrosso e da una costruzione bassa che collega le due strutture.

Quel che suscita oggi polemiche è che i costi per la nuova Bundesbank non sono solo superiori a quelli già criticati della Bce, ma sono lievitati in corso d’opera. Dalla banca centrale si difendono.  Il progetto complessivo è più grande di quello della Bce, tanto che alla fine nel campus della Buba troveranno posto 5.000 funzionari, contro i 2.900 dell’istituto europeo. In più, rispetto all’inizio degli anni Dieci, sono diventate molto più onerose le prescrizioni che riguardano l’efficienza energetica e le misure per la salvaguardia del clima. E, dulcis in fundo, negli ultimissimi tempi c’è stata l’esplosione dei costi delle materie prime. Tutto questo rende il progetto della nuova sede della Bundesbank molto oneroso. E poco conforme ai dettami di austerity che l’istituto persegue.

 

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