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I conti in tasca al Napoli di Aurelio De Laurentiis

Costi e ricavi del bilancio del Napoli di proprietà di Aurelio De Laurentiis. Tutti sui compensi per il vertice e sui fondi che arriveranno con la conquista dello scudetto.

 

L’ultima volta che il Napoli aveva vinto lo scudetto era il 1990, sulla panchina c’era Alberto Bigon. Canto del cigno della presidenza Ferlaino, che lascerà, però, solo dieci anni più tardi, e ultimo trofeo dell’era Maradona. In questi 33 anni il Napoli ha conosciuto la crisi finanziaria, la retrocessione fino alla Serie C, la delusione per la sconfitta nel derby contro l’Avellino nel 2005 e poi la lenta, ma continua, risalita verso i gradini più alti della massima serie.

A portare il Napoli dalla serie C allo scudetto è stato Aurelio De Laurentiis, produttore cinematografico che ha acquisito il Napoli nel 2004 e, dal fallimento in poi, ha rimesso in ordine i conti della società partenopea fino allo scudetto conquistato ieri con la squadra allenata da Luciano Spalletti.

COME VA IL BILANCIO DEL NAPOLI: I CONTI IN ROSSO, MA IN MIGLIORAMENTO

Nel 2022 i partenopei hanno chiuso il bilancio con un rosso pari a 51,9 milioni di euro, in leggero miglioramento rispetto all’esercizio 2020/21, che si era chiuso con una perdita di 58,9 milioni di euro. Il risultato prima delle imposte è stato negativo per 65,5 milioni di euro circa, mentre nel 2020/21 era stato di -77,9 milioni. Il Napoli ha registrato anche una contrazione del fatturato, che si è attestato a 175,9 milioni di euro (nel 2021 erano 228 milioni di euro). A pesare sulla riduzione delle perdite il calo dei costi, scesi a quota 241,1 milioni contro i 306,6 milioni nel 2020/21.

SPONSORIZZAZIONI E PLUSVALENZE: LE VOCI PIÙ RICCHE DEL BILANCIO DEL NAPOLI

La voce più consistente è quella relativa ai diritti tv, pari a 89,8 milioni di euro mentre le plusvalenze per la vendita di giocatori ammontano a 10,8 milioni di euro (di cui 5 milioni per la cessione di Tutino al Parma), mentre quelli da cessioni temporanee circa 8,6 milioni di euro. I ricavi da sponsorizzazioni sono stati 30,5 milioni di euro, i proventi commerciali invece sono stati pari a 6,5 milioni di euro.

Tra i costi, invece, le uscite maggiori sono legate a salari e stipendi del personale, che pesano per 130,3 milioni di euro (in calo rispetto ai 154,5 milioni del 2020/21), tra questi 109,7 milioni vanno ai compensi dei giocatori, 6,6 milioni agli allenatori e 3,5 sono i premi di rendimento. Altri costi ammontano a 19,4 milioni di euro. Gli ammortamenti pesano per 74,8 milioni contro i 113,3 milioni del 2020/21, tra questi 70,5 derivano dagli ammortamenti legati ai calciatori.

I DEBITI E I CREDITI DEL NAPOLI: UN SALDO PASSIVO PER DE LAURENTIIS

Il bilancio della società partenopea riporta che i debiti complessivi sono saliti a 258,9 milioni di euro. Nel corso del 2021/22 il Napoli ha sottoscritto due finanziamenti con Unicredit per 51,9 milioni di euro, i primi debiti con le banche che il club partenopeo registra a bilancio dal 2007. Tali debiti sono garantiti da SACE. Il Napoli vanta anche dei crediti, che ammontano a 74,7 milioni di euro. Tra questi 18,7 sono crediti commerciali nazionali ed esteri, 15,4 sono verso la controllante Fimauro e 34,2 milioni verso Enti nel settore specifico.

ALLEGGERITO IL MONTE STIPENDI DEL CDA DEL NAPOLI

Nell’ultimo bilancio infatti sono stati alleggeriti i compensi per il consiglio di amministrazione del club partenopeo: nel 2021/22 erano pari a 2,3 milioni di euro, in leggero calo rispetto ai 2,5 milioni della stagione 2021. Il consiglio di amministrazione del Napoli formato da Aurelio De Laurentiis, in qualità di presidente e legale rappresentante, Jacqueline Marie Baudit, vicepresidente e moglie del presidente, Edoardo De Laurentiis, vicepresidente e figlio di Aurelio, Valentina De Laurentiis, figlia del presidente e l’amministratore delegato Andrea Chiavelli. Compensi, dunque, che per larga parte rimangono “in famiglia.  Come riporta Calcio e Finanza nelle 18 stagioni con Aurelio De Laurentiis alla guida del Napoli, i compensi per il CdA sono stati pari a complessivi 37,5 milioni di euro. Nei primi quattro esercizi agli amministratori è stato chiesto un sacrificio: hanno ricevuto alcun compenso. Successivamente dal 2009 sono stati 240mila euro e poi, dal 2011 i compensi sono stati 37,2, con una media di oltre 3,1 milioni considerando solo dal 2011 in poi.

LO SCUDETTO PORTA NUOVI FONDI

Grazie al primo posto al Napoli arriveranno almeno 20 milioni dalla distribuzione delle risorse della Serie A e anche il bottino Champions League sarà più ricco grazie al market pool, la redistribuzione delle quote previste di share televisivo, arriverà almeno a 7 milioni. A questo si aggiunge l’aumento degli introiti legati agli sponsor per la Supercoppa. Inoltre, anche il valore della rosa del Napoli è aumentato: dai 445,98 milioni di euro di agosto ai 629 milioni di euro odierni (+41%).

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