skip to Main Content

I conti in tasca a Fabio Fazio

Quanto perde la Rai con l'uscita di Fabio Fazio? E quando guadagna il conduttore andando a Discovery Channel? Ecco fatti, numeri e approfondimenti

 

“Erano anni che, come lupi affamati, gli giravano intorno, gli davano la caccia. Ora che hanno preso il potere, che governano il paese, ora che scelgono i manager delle grandi aziende controllate dallo Stato, ora che hanno conquistato anche il servizio pubblico radiotelevisivo, salendo in groppa al cavallo di Viale Mazzini, infine ci sono riusciti. Fabio Fazio lascia la Rai”. È con questo tono apocalittico che Massimo Giannini, il direttore del quotidiano La Stampa, presenta il passaggio di Fabio Fazio a Discovery Channel, sul Canale Nove, dove raggiunge un altro “esule di lusso della nostra tv, Maurizio Crozza”, come racconta Giannini nel podcast “L’editto della Garbatella”.

IL CONTRATTO DI FABIO FAZIO CON DISCOVERY: 2,5 MILIONI DI EURO ANNUI

Ma perché Fabio Fazio passa a Discovery Channel? Per la stessa ragione per la quale i professionisti scelgono di cambiare datore di lavoro. Con il nuovo incarico a Canale Nove, della Warner Bros Discovery Italia, l’ex conduttore di Quelli che il calcio e Che tempo che fa, ha incamerato un contratto quadriennale da 2,5 milioni all’anno, a viale Mazzini guadagnava un milione e 900.000 all’anno e aveva un contratto biennale. La Verità continua aggiungendo che a questi dati di incasso di Officina, la società fondata nel 2017 e di cui ora è socio al 50% con Banijay. Nell’ultimo biennio, per la produzione delle trenta puntate del talk show di Rai 3, l’incasso è stato di 10,6 milioni.

COSTI E RICAVI DI CHE TEMPO CHE FA PER LA RAI

Se è vero che l’assegno che la Rai staccava per Fabio Fazio era molto generoso, è vero anche che i ricavi portati la trasmissione erano tra i più ricchi del palinsesto della tv pubblica. Sebbene la Rai non comunichi le cifre ufficiali dei singoli programmi ma li inserisca all’interno un conto unico che fa capo a Rai Pubblicità, il Corriere della sera ha scritto che a fronte di una spesa di 450 mila euro a puntata, gli incassi arrivano al milione. A confermarlo fu anche la Corte dei conti, interpellata nell’ambito di un’inchiesta, subito archiviata, contro il conduttore per danno erariale.

IL CODACONS CONTESTA I COSTI DI FAZIO E DELLA SUA OFFICINA SRL

Prova a confutare questi dati il Codacons. Il Secolo d’Italia (organo della fondazione Alleanza nazionale e dunque molto vicino a Fratelli d’Italia) riprende i dati dell’associazione dei consumatori per dire che la trasmissione di Fazio potrebbe aver raggiunto in 5 anni il costo record di 100 milioni di euro. “In base agli ultimi numeri contenuti in un esposto del Codacons alla Corte dei conti – scrive il Secolo d’Italia citando l’inchiesta archiviata -, Fazio avrebbe percepito 2,2 milioni di euro all’anno a titolo di cachet personale e 10,6 milioni di euro tra costi di produzione e diritti sul format Che tempo che fa pagati dalla Rai alla società Officina srl, di cui Fazio era proprietario al 50%”. A suffragare questa tesi il parere dell’esperto del settore telecomunicazioni Francesco Siliato che sui costi della trasmissione di Fazio si era espresso nel 2017. “Sui costi l’errore – spiegava 6 anni fa l’esperto Siliato – è non considerare i costi condivisi: impianti, personale amministrativo, valore dei marchi e la ripartizione sui programmi a più alta attrattività commerciale delle perdite generate dagli obblighi di servizio pubblico”.

ANZALDI: “NON BASTA CONFRONTARE IL COSTO DEL CONTRATTO DI FAZIO CON QUELLO DI UN BREAK PUBBLICITARIO”

Si aggiunge al coro anche Michele Anzaldi, ex deputato renziano che, in qualità di membro della commissione di vigilanza Rai, ha più volte contestato Fazio per i costi della sua trasmissione. “Che il suo addio si riveli un danno economico per la Rai lo vedremo, di certo la tv pubblica ha tutte le risorse e tutte le possibilità di sfruttare al meglio la fascia oraria lasciata da Fazio – ha detto Anzaldi a Il Giornale -. La questione sulla convenienza economica o meno per la Rai di Che tempo che fa è stata ampiamente dibattuta, un esperto di tv come Siliato ha effettuato analisi importanti dimostrando che non basta confrontare il semplice costo del contratto di Fazio con il costo di un break pubblicitario, ci sono molte altre spese che vanno valutate”.

LE PROPRIETÀ IMMOBILIARI DI FABIO FAZIO: 2 CASE DA 20 STANZE A MILANO

Come riporta una visura catastale, infatti, il conduttore ha deciso di investire parte dei suoi guadagni sul suo territorio. Fazio è di origini liguri, di Savona, e proprio nel savonese, a Celle, possiede – ha scritto il giornalista Andrea Giacobino – 12 terreni di cui 10 adibiti ad uliveto che occupano una superficie complessiva di 7mila mq, una villa da 13 stanze, 2 case da 5 vani, 2 garage per un totale di 100mq. A queste proprietà si aggiungono due abitazioni nella vicina Varazze e altre due abitazioni a Milano, detenute al 50%, da 20 stanze complessive e 2 garage, a Milano.

FAZIO IMPRENDITORE NEL SETTORE DOLCIARIO

La vicinanza alla sua terra d’origina si è manifestata anche nella sua attività di imprenditore. Fazio ha acquisito il 5% di Dolcezze di Riviera srl, la moglie Gioia Selis ha il 45%, e di cui ha assunto la presidenza. L’azienda che ha rilevato la fabbrica di cioccolato “Lavoratti 1938” e ha chiuso il bilancio 2021 (ultimo disponibile) con 76mila euro di ricavi e una perdita di 231mila euro.

Back To Top