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Gsk chiude il caso Zantac a suon di miliardi

Gsk ha accettato di pagare fino a 2,2 miliardi di dollari per risolvere la maggior parte delle cause intentate da circa 80.000 persone contro il farmaco per il bruciore di stomaco Zantac, sospettato di provocare il cancro. Tutti i dettagli

 

La battaglia legale di migliaia di persone contro lo Zantac, il farmaco per il bruciore di stomaco venduto nel tempo da Boehringer Ingelheim, Sanofi, Pfizer e infine da Gsk, potrebbe concludersi a breve per gran parte di loro.

La londinese Gsk infatti, pur non ammettendo alcuna responsabilità, ha annunciato di aver raggiunto un accordo con 10 società che rappresentano il 93% delle persone che gli hanno fatto causa per una possibile correlazione tra farmaco e casi di tumore.

L’ACCORDO PER CHIUDERE IL CASO ZANTAC

Gsk e 10 società querelanti, che rappresentano circa 80.000 cause pendenti negli Stati Uniti per responsabilità da prodotto Zantac, hanno trovato un accordo. Ad annunciarlo è la casa farmaceutica, che ha accettato di pagare fino a 2,2 miliardi di dollari.

I termini degli accordi sono riservati, ma le società querelanti “raccomandano all’unanimità ai propri clienti di accettare i termini dell’accordo, che dovrebbe essere pienamente attuato entro la fine della prima metà del 2025”.

L’azienda farmaceutica ha inoltre confermato di aver raggiunto un accordo di principio – soggetto all’approvazione finale del dipartimento di Giustizia – per il pagamento di un totale di 70 milioni di dollari per risolvere la denuncia precedentemente presentata da Valisure, laboratorio americano specializzato in test di purezza e sicurezza di farmaci e prodotti di consumo. Questo aveva infatti affermato che Gsk sapeva e aveva nascosto al governo statunitense i rischi di Zantac.

PER IL BENE DELL’AZIENDA

“Sebbene il consenso scientifico rimanga sul fatto che non esistono prove consistenti o affidabili che la ranitidina [sostanza contenuta nello Zantac, ndr] aumenti il rischio di cancro, Gsk è fermamente convinta che questi accordi siano nell’interesse a lungo termine dell’azienda e dei suoi azionisti, in quanto eliminano l’incertezza finanziaria, il rischio e la distrazione associati al protrarsi del contenzioso”, si legge nel comunicato.

Lo Zantac, approvato per la prima volta dalle autorità statunitensi nel 1983, è diventato il farmaco più venduto al mondo nel 1988 e uno dei primi a superare il miliardo di dollari di vendite annuali. Ma nel 2020 la Food and Drug Administration (Fda) ha chiesto ai produttori di ritirarlo dal mercato, citando il timore che la ranitidina, con il tempo o se esposta al calore, potesse degradarsi nell’agente cancerogeno Ndma.

LE PREVISIONI FINANZIARIE DI GSK

Gsk prevede di rilevare un onere di 1,8 miliardi di sterline nei risultati del terzo trimestre in relazione agli accordi e al restante 7% delle cause pendenti in materia di responsabilità del prodotto presso i tribunali statali, parzialmente compensato dalla prevista riduzione delle spese legali future.

“I costi di questi accordi – conclude Gsk – saranno finanziati con le risorse esistenti. Non sono previste modifiche al programma di crescita o ai piani di investimento in R&S”.

Come osserva Bloomberg, “la preoccupazione degli investitori per il potenziale valore dell’accordo ha pesato molto sul prezzo delle azioni del produttore”.

LE CAUSE DEGLI ALTRI PRODUTTORI DI ZANTAC

La mossa di Gsk, tuttavia, non pone fine al contenzioso su Zantac, poiché altre case farmaceutiche, tra cui Boehringer Ingelheim, stanno ancora affrontando dei processi.

Pfizer, invece, lo scorso maggio ha accettato di patteggiare più di 10.000 cause che riguardano il farmaco ma, nonostante la portata dell’accordo, secondo le testimonianze raccolte da Bloomberg, questo “non risolve completamente l’esposizione dell’azienda alle richieste di risarcimento per lo Zantac”.

E Sanofi, che quando lo ha ritirato volontariamente nel 2019 ha registrato una svalutazione di 352 milioni di euro, nell’aprile di quest’anno ha accettato di pagare più di 100 milioni di dollari per risolvere circa 4.000 casi.

La maggior parte delle cause ancora in corso nei tribunali statali, afferma Reuters, si trova nel Delaware, dove a giugno un giudice ha permesso ai querelanti di presentare una testimonianza di esperti, secondo cui lo Zantac avrebbe causato il cancro. Le aziende farmaceutiche hanno cercato di opporsi, sostenendo che non era basata su prove scientifiche solide e stanno facendo appello alla Corte Suprema del Delaware contro la decisione del giudice.

Va infine ricordato che le case farmaceutiche hanno comunque ottenuto un’importante vittoria quando, nel 2022, un giudice federale ha respinto più di 5.000 cause in Florida, affermando che i risultati scientifici a sostegno del legame tra Zantac e cancro “erano viziati”.

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