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Come vanno i conti del gruppo Class (Milano Finanza), puntato da Caltagirone

Non sono sfolgoranti i conti del gruppo Class Editori fondato e guidato da Paolo Panerai dove è entrato a sorpresa Francesco Gaetano Caltagirone come socio di minoranza. Fatti, nomi e numeri

Intanto si mette un piede dentro. Poi si vede. La mossa del gruppo di Francesco Gaetano Caltagirone di comprare il 2,5% di Class Editori, gruppo che tra l’altro edita Milano Finanza, Italia Oggi, Class Cnbc e Gambero Rosso, si può leggere intanto in questo modo, anche se ambienti di Class Editori hanno fatto presente che considerano “ostile” la mossa. Un piede nella stampa finanziaria italiana, sempre utile se nel mentre si è protagonisti di diverse partite del risiko bancario. Ma qual è la situazione di Class, il cui fondatore e amministratore delegato è Paolo Panerai?

LA STRUTTURA DEL GRUPPO CLASS EDITORI

Panerai è anche l’azionista di maggioranza di Class Editori, con circa il 52% delle azioni divise tra alcune società sotto il suo controllo. Altro azionista di rilievo è poi Andrea Bianchedi, che con Drifter Srl ha circa il 15%. A seguire la Rome Communication Srl, con il 5,74%. presidente del Consiglio di amministrazione è Giorgio Luigi Guatri. Mentre insieme a Panerai – che è anche il vicepresidente – a fare da amministratore delegato è Marco Moroni.

Caltagirone, che già è editore di diversi quotidiani, in primis il Messaggero, ma anche il Mattino, il Gazzettino, il Corriere Adriatico e Leggo, dopo aver comprato il 2,5% di Class Editori ha depositato una lista di minoranza di candidati per il rinnovo del consiglio di amministrazione e del collegio sindacale. Un appuntamento fissato per il 27 giugno. Come ha sottolinea anche il Fatto Quotidiano, nella rosa di nomi c’è anche quello del finanziere e immobiliarista Massimo Caputi, presidente della confindustriale Federterme.

I CONTI DI CLASS EDITORI, BILANCI, PERDITE E CALI

I dati più recenti di Class, i cui titoli sono quotati in borsa, sono i risultati finanziari del primo trimestre del 2025. Un periodo chiuso con 19,22 milioni di euro di ricavi, in diminuzione se considerati i primi tre mesi del 2024, quando erano stati 19,98 milioni. Il margine operativo lordo del primo trimestre è stato pari a 1,84 milioni di euro, anche qui in calo rispetto ai 2,33 milioni dello stesso periodo dell’anno precedente. Sempre tra gennaio e marzo 2025, la perdita netta (esclusa quota terzi) è 1,02 milioni di euro, in aumento rispetto ai tre mesi iniziali del 2024 quando il rosso era di 722mila euro.

I conti annuali di tutto il 2024, invece, hanno visto il gruppo Class Editori con ricavi per 86,57 milioni di euro, in calo rispetto agli 88,67 del 2023. La perdita netta (esclusa la quota di terzi) è stata di 2,89 milioni. Il patrimonio netto, al 31 dicembre 2024, è di 8.53 milioni di euro. Era di 11,22 milioni l’anno prima. Ad avere un peso specifico importante, è stato l’aumento di capitale di inizio anno.

L’AUMENTO DI CAPITALE PER CLASS

A fine 2024, infatti, il Consiglio di amministrazione del gruppo ha deliberato un aumento di capitale sociale a pagamento. Una mossa perfezionata a gennaio del 2025, con il conferimento dell’8,42% delle azioni di Milano Finanza Editori Spa e del 28,42% di Campus Editori Srl, per un incremento del patrimonio netto per un valore totale di 7,49 milioni di euro.

IL SOSTEGNO DELLE BANCHE A CLASS

Nel bilancio del 2024 pubblicato, tra le passività correnti di Class, c’è una voce specifica sui debiti finanziari verso diverse banche italiane. Debiti che tra il 2023 e il 2024 sono cresciuti, quasi raddoppiando, passando da 2,4 a 4,57 milioni di euro in un solo anno. Tra le banche che hanno sostenuto i conti di Class Editori, finanziando il gruppo editoriale in maniera sostanziosa, la prima è stata la Banca Popolare di Sondrio, con 1.147.194 euro (nel 2023 erano stati più di 625mila). Ma come seconda troviamo Monte dei Paschi di Siena, con quasi 951mila euro (nel 2023 era 518mila). I debiti di Class sono anche verso Bnl (747mila euro), Intesa Sanpaolo (722mila), Banca Popolare di Verona (700mila), Amco (508mila) e Kerdos (23mila). Tutti in forte aumento rispetto al 2023.

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