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Come naviga il governo sulla manovra fra Bruxelles, decimali e sbuffi. Fatti e commenti

Come procede la trattativa fra governo e Commissione di Bruxelles sulla manovra? Il punto di Michelangelo Colombo

Riunione lunedì sera 26 novembre per stabilire gli emendamenti alla legge di Bilancio dopo la missione del premier Giuseppe Conte a Bruxelles.

Ecco fatti, numeri, commenti e approfondimenti.

CHE COSA HA DETTO IL PREMIER CONTE

Da un incontro con Snam e altre aziende a Palazzo Chigi “è scaturito un piano d’investimenti aggiuntivo che si aggira intorno ai 13-15 miliardi di euro per il prossimo triennio”. Lo ha detto il premier Giuseppe Conte nel suo intervento allo Snam parters day aggiungendo di voler “ringraziare le imprese che ne vogliono far parte perché è segno di voler far parte del sistema Italia”.

IL COMMENTO DI SALVINI

“Se a Bruxelles pensano di tenere in ostaggio il governo o sessanta milioni di italiani su uno zero virgola, siamo disponibilissimi a togliergli qualunque alibi”. Così il ministro dell’Interno Matteo Salvini al Gr1.

LE PAROLE DI DI MAIO

“Stasera dobbiamo parlare della legge di Bilancio degli emendamenti presentati dal Governo e dal Parlamento. Ci sono tante iniziative che stiamo portando in legge di Bilancio e anche per questo il premier Conte ha detto all’Ue ‘la manovra sarà approvata dal Parlamento e dovete darci il tempo di farla discutere ai parlamentari , perché il Parlamento è sovrano e potrà innovarla, migliorarla e perfezionarla”, ha detto il vicepremier Luigi Di Maio, intervistato da Radio Radicale. Al momento i pentastellati non sono ancora persuasi delle richieste che giungono da addetti ai lavori e da Confindustria, sulla scia di una proposta della Lega, di rivedere l’erogazione del reddito di cittadinanza (qui l’approfondimento di Start Magazine).

CHE COSA HA DETTO DURIGON

“Stiamo ragionando, c’è una riflessione in corso per arrivare a una valutazione definitiva sui conteggi. Poi, non so se scriveremo 2,3% o altro”. E’ quello che ha detto al Corriere della Sera il sottosegretario al Lavoro, il leghista Claudio Durigon, che aggiunge: “Quello che deve essere chiaro è che i due cardini della nostra manovra non verranno toccati, intendo dire che l’intervento sulle pensioni, con quota 100, e il reddito di cittadinanza non sono in discussione”. “Sono in corso una serie di verifiche – spiega Durigon – perché abbiamo evidenza che le due misure che contraddistinguono la legge di Bilancio costeranno meno del previsto, quindi ci sono più soldi per gli investimenti. Ed è in quella direzione che sposteremo più risorse, spiegando bene a Bruxelles l’effetto e l’impulso che possono generare sul fronte della crescita”.

LA SPIEGAZIONE DI BUFFAGNI

“Il tema – secondo il sottosegretario Stefano Buffagni (M5s) – è come rimodulare alcune misure e come riuscire a liberare un po’ di risorse fermo restando che sia Quota 100 che il reddito di cittadinanza sono per noi misure fondamentali in manovra”.

LA MISSIONE DI CONTE E TRIA

Dopo la missione di Giuseppe Conte e Giovanni Tria a Bruxelles, il tavolo con l’Ue è finalmente aperto, anche se Palazzo Berlaymont ha fatto capire che senza nessun cambiamento alla Legge di bilancio l’avvio della procedura è scritto. Il governo dal canto suo continua a mostrare ottimismo nella trattativa, chiedendo “tempi distesi”, come ha spiegato il premier, per superare lo scoglio delle elezioni europee e far sì che gli investimenti previsti abbiano effetti ricostituenti per le nostre imprese. Sei mesi quindi e non tre, in attesa delle raccomandazioni formali che l’Ecofin dovrà prendere a gennaio e sperando, ovviamente, che non arrivi una decisione già nel meeting di inizio dicembre. “Il dialogo con l’Europa continua, dialogo indispensabile per arrivare a soluzioni che siano soddisfacenti per tutti, Italia in primis”, assicura Conte.

GLI INTERROGATIVI E I DECIMALI

Rimane però un interrogativo. La trattativa sta già vertendo sulla modifica dei saldi finali? Il 2,4% finora aureo sembra ora modificabile. L’apertura arriva da fonti della Lega, che spiegano come ‘cambiare qualche decimale della manovra non sarà un problema, l’importante è che non si vadano a toccare i fondamenti della legge di bilancio, cioè la riforma delle pensioni e del lavoro, non ultimo gli aiuti alle imprese’. E dal M5S ieri sera arrivava la tiepida conferma ai ritocchi. “Il presidente Conte ha tutto il nostro sostegno – ribadiscono fonti M5S – Come abbiamo sempre detto il tema non è il muro contro muro sul deficit, su cui c’è sempre stato pieno dialogo. Non difenderemo i numerini ma i cittadini. È essenziale che gli italiani possano trovare lavoro grazie al Reddito di cittadinanza e possano andare in pensione con quota 100. Queste misure e la platea individuata restano uguali”.

LA TRATTATIVA CON L’EUROPA

Insomma la trattativa è davvero aperta, dopo che Juncker aveva spiegato come “non siamo in guerra” e anzi, c’è la necessità di “stare in un dialogo continuo per restringere le divergenze”. In attesa che si sviluppi il tavolo, è deciso che nel dialogo con Bruxelles si tengano ‘toni bassi’, con lo stesso Salvini che twittando punta su “dialogo e buon senso”. Di certo servirà tempo per un accordo, con il governo che potrebbe slittare i tempi di reddito e riforma pensioni a maggio 2019, risparmiando così qualche miliardo da usare per sgravi fiscali e per la filiera delle pmi private.

IL COMMENTO DEL TRIBUTARISTA ENRICO ZANETTI

Ha commentato su Facebook il tributarista Enrico Zanetti, già viceministro dell’Economia e delle Finanze: “Se sposti di qualche mese reddito e quota 100, recuperi qualche decimale nel 2019, ma sei punto e a capo nel 2020 con un deficit programmato del 2,1 e 13,6 miliardi di Iva da disinnescare che lo portano al 2,9, con sforamento garantito del 3 se crescita 2019-2020 in linea con previsioni di tutti e non quelle del governo”.

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