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Banca Generali

Golden power, che cosa cambierà per Generali, Unicredit, Intesa Sanpaolo e non solo

Tutte le novità sul golden power rafforzato prevista dal decreto del governo. Gli effetti sul settore finanziario, creditizio e assicurativo e dunque anche per Assicurazioni Generali, Unicredit, Intesa Sanpaolo e non solo

Golden power anche per il settore finanziario, creditizio e assicurativo, oltreché in infrastrutture e trasporti, energia, media, difesa, tecnologie critiche, sanità e sicurezza.

Lo prevedono le “Disposizioni urgenti in materia di esercizio di poteri speciali nei settori di rilevanza strategica” negli articoli 15, 16 e 17 dell’ultima bozza del decreto liquidità imprese.

Che cosa prevede il golden power rafforzato?

GOLDEN POWER, ECCO LE NOVITA’

Sono obbligate alla notifica alla presidenza del Consiglio operazioni di acquisto di partecipazioni in società rientranti in queste categorie che “abbiano per effetto modifiche della titolarità, del controllo o della disponibilità di attivi o il cambiamento della loro destinazione”; la notifica è dovuta anche da soggetti esteri, inclusi quelli dell’Unione europea, “di rilevanza tale da determinare l’insediamento stabile dell’acquirente in ragione dell’assunzione del controllo della società”; per i soggetti extra-Ue si fa riferimento a operazioni che “attribuiscono una quota dei diritti di voto o del capitale almeno pari al 25%, tenuto conto delle azioni o quote già direttamente o indirettamente possedute”.

QUANTO DURANO LE DISPOSIZIONI

Le disposizioni valgono fino al 31 dicembre 2020, ma restano validi anche dopo gli atti conseguenti all’esercizio dei poteri speciali. Anche in presenza di violazione degli obblighi di notifica la Presidenza del Consiglio può avviare il procedimento ai fini dell’esercizio dei poteri speciali. Ieri il Governo ha parlato di operazioni appena superiori al 10%.

IL RUOLO DELLA CONSOB

Il decreto stabilisce che la Consob possa prevedere in aggiunta alle soglie del 10, 20 e 25%, una soglia del 5% per società ad azionariato particolarmente diffuso.

IL COMMENTO DI MELE

“Sicuramente è da accogliere positivamente che il governo, in previsione della crisi economica che seguirà quella sanitaria, abbia esteso l’applicazione del golden power ad altri settori che potrebbero risultare appetibili per attori internazionali durante e dopo il periodo emergenziale – ha commentato a Formiche.net Stefano Mele, partner dello Studio legale Carnelutti e presidente della Commissione sicurezza cibernetica del Comitato atlantico italiano – positiva è anche l’estensione ad altri soggetti europei, perché ormai questo genere di minacce non proviene più solamente da attori internazionali”. “Si tratta, d’altronde – conclude l’esperto – di un provvedimento in linea con quelli presi da altri Stati europei, come la Spagna, per proteggere il tessuto economico dalle scalate ostili”.

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ESTRATTO DI UN ARTICOLO DI MICHELE ARNESE, DIRETTORE DI START MAGAZINE, PUBBLICATO IL 6 APRILE:

Diventerà più ampio e robusto lo scudo a difesa delle imprese italiane per evitare incursioni estere, anche di gruppi europei, in aziende come Assicurazioni Generali, Unicredit e non solo.

Il nuovo golden power è pronto e si estenderà a nuovi settori come l’alimentare, il finanziario e l’assicurativo, e potrà arrivare anche alle imprese più piccole.

Il governo corre così ai ripari per evitare che aziende di rilievo, ma anche considerate strategiche per le filiere, possano finire in mani straniere a prezzi scontati visti gli andamenti di Borsa.

La riforma del “golden power” entrerà nel decreto sulla liquidità alle imprese. Mentre è ancora in discussione la possibilità di un’azione del governo anche attraverso l’ingresso nel capitale delle grandi imprese, comunque in via temporanea, finalizzato in questo caso a supportare finanziariamente l’industria alle prese con la crisi innescata dall’epidemia di coronavirus.

A COSA SERVE IL GOLDEN POWER

Il Golden Power, introdotto in Italia nel 2012, ha lo scopo di salvaguardare gli assetti proprietari delle società operanti in settori reputati strategici e di interesse nazionale. Fornisce al governo ‘poteri speciali’ per dettare specifiche condizioni all’acquisto di partecipazioni, porre veti o imporre determinate delibere societari per alcuni settori delimitati: difesa, energia, trasporti e comunicazioni.

CHE COSA SI DECIDERA’

Si estenderà in via transitoria per un anno all’alimentare, oltre che a robotica, intelligenza artificiale, biotech, banche ed assicurazioni, lo scudo per proteggere da acquisizioni straniere aziende di settori considerati strategici. E, sempre per un anno, la norma varrà anche per acquisizioni intra Ue dal 10% in su.

I SETTORI COPERTI

In base alla norma transitoria inserita nel Dl cybersicurezza del settembre 2019, in attuazione del regolamento Ue sugli investimenti esteri, almeno biotech, robotica e finanza erano potenzialmente già coperti dallo scudo, ricorda oggi il Sole 24 Ore. Ora si conferma il potere per un anno, si aggiunge l’alimentare e si apportano altre novità. Ad esempio: l’applicazione della norma anche a operazioni all’interno della Ue non solo per controllo ma dall’acquisizione del 10% in su; la possibilità di avviare d’ufficio l’esercizio dei poteri speciali, anche su operazioni non notificate; «e il potenziamento di obblighi di comunicazione alla presidenza del consiglio anche per l’acquisizione di piccole e medie imprese», ha preannunciato ieri il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Riccardo Fraccaro, uomo di punta del Movimento 5 Stelle a Palazzo Chigi. Saranno inoltre abbassate le soglie per le comunicazioni alla Consob, estendendo l’obbligo alle società ad azionariato diffuso.

IL RUOLO DEL COPASIR

Il deprezzamento delle azioni sui mercati quotati, ma anche l’abbattimento del valore di società costrette ora al fermo, hanno di fatto scattare l’allarme – rilanciato in particolare dal presidente del Copasir, Raffaele Volpi (Lega) – su possibili acquisizioni ostili da parte di imprese straniere. Ecco allora che con il decreto imprese ora in arrivo, insieme alle misure per facilitare la liquidità delle attività produttive, il governo estenderà i propri poteri speciali anche ai settori sanitario e alimentare, che sono un asset strategico del made in Italy delicato soprattutto in questo momento in cui la filiera deve garantire l’approvvigionamento del Paese.

IL DOSSIER UNICREDIT, GENERALI E MEDIOBANCA

L’estensione arriverà soprattutto anche per il settore bancario e assicurativo, al centro proprio di rumors su possibili interessi stranieri (in particolare francesi) su gruppi come Unicredit e Assicurazioni Generali (qui l’approfondimento di Start), su altri istituti bancari particolarmente colpiti dal calo dei listini, oppure come Mediobanca con una governance in evoluzione dopo lo scioglimento del vecchio patto di sindacato. E’ dunque tutta la filiera finanziaria tra Unicredit, Mediobanca e Assicurazioni Generali (che ha un ruolo fondamentale tra l’altro negli acquisti di titoli di Stato) a preoccupare governo e Parlamento, come da tempo sostengono anche Servizi e Copasir.

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