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Microtecnica Safran

Golden Power anti Safran, tutto su Microtecnica che lavora per Leonardo, Airbus e Boeing

Golden Power anti Safran, tutto su Microtecnica che lavora per Leonardo, Airbus e Boeing

Il governo italiano si è opposto alla vendita all’azienda francese Safran delle attività di Actuation Systems di Collins Aerospace (filiale della americana Raytheon Technologies, ora nota come RTX) situate in Italia, ovvero l’ex Microtecnica con sede a Torino.

“Nel quadro del progetto di acquisizione delle attività di azionamento e di comando di volo di Collins Aerospace, Safran è stata informata della decisione del governo italiano di esercitare il suo Golden Power e di opporsi così alla vendita a Safran di Microtecnica S.r.l., società che raggruppa gli attivi localizzati in Italia”, si legge in un comunicato diffuso dal gruppo francese.

Questa operazione si integrava nell’acquisizione annunciata dal colosso della difesa francese lo scorso 21 luglio: quella della divisione attuazione e controlli di volo dell’americana Collins Aerospace, filiale del colosso Raytheon. Questo ramo altamente tecnologico, che impiega 3.700 dipendenti in otto sedi, genera un fatturato di circa 1,5 miliardi di euro. Microtecnica porta avanti le attività italiane.

Le attività includono circa 3.700 dipendenti “divisi in 8 siti in Europa (in Francia, nel Regno Unito e in Italia) e in Asia”, spiegava Safran in una nota.

Ma Palazzo Chigi ha imposto l’altolà alla società transalpina con l’adozione del golden power. Una fonte del governo ha citato preoccupazione per i posti di lavoro e i contratti per il programma Eurofighter, segnalava ieri Reuters parlando dell’intervento con il golden power. Secondo il decreto italiano, visionato dal Financial Times,  l’Italia ha concluso che l’accordo “rappresenta una minaccia eccezionale per gli interessi essenziali della difesa e della sicurezza nazionale”.

Tutti i dettagli su numeri e business sull’azienda aerospaziale torinese.

LA STORIA DELL’EX MICROTECNICA DI TORINO

Microtecnica srl è un’azienda fondata nel 1929 con sede a Torino, oggi di proprietà di Collins Aerospace.

Da sempre riconosciuta come eccellenza nella meccanica di precisione, dagli anni ’70 concentra le attività su prodotti per aerospazio, si legge sul sito del Distretto aerospaziale Piemonte. A seguito di un’acquisizione, viene integrato il sito di Luserna San Giovanni, oggi specializzato in valvole motore e banchi di collaudo (1973). Nel 2001 Microtecnica include agli stabilimenti la Magnaghi Aerospace (Brugherio, nei pressi di Milano), centro di eccellenza per comandi di volo primari per aerei ed elicotteri. Microtecnica dal 1983 entra nel gruppo Hamilton Standard, dopodiché diventa parte di Goodrich nel 2011 ed infine di UTC Aerospace Systems nel 2012 (oggi Collins Aerospace).

COSA FA OGGI MICROTECNICA SRL

Come si legge nella relazione di gestione a corredo dell’ultimo bilancio di esercizio depositato, relativo al 2022, “Microtecnica srl è uno dei leader europei nel mercato degli equipaggiatori per il settore aeronautico civile e militare. In particolare, la società progetta e sviluppa componenti e sistemi principalmente nel settore dell’attuazione idraulica ed elettromeccanica, nonché nel settore die controlli termici”.

“La controllata Microtecnica rappresenta circa il 15% dei ricavi del business dei controlli di volo di Collins” sottolineava ieri il Financial Times.

LE ATTIVITÀ NEI SITI ITALIANI

Le attività di produzione, assemblaggio e collaudo che avvengono nei tre stabilimenti di Torino, Luserna S. Giovanni e Brugherio, riguardano sia il primo equipaggiamento, alimentando le catene di montaggio presso i velivolisti per la produzione di nuovi velivoli, sia il servizio post-vendita con la produzione e vendita di ricambi e l’effettuazione di revisioni e riparazioni a supporto dell’operatività dei clienti. I principali segmenti di mercato sono quelli dei velivoli di trasporto civile regionale, i business jet, i velivoli commerciali, gli elicotteri da trasporto civile e militare, gli aerei da combattimento e addestratori militari, le armi guidate e i lanciatori spaziali.

Come si legge sul sito di Collins Aerospace Italy, l’ex Microtecnica si definisce “la più grande azienda aerospaziale piemontese”, con il raggiungimento di oltre 25 milioni di ore di volo per le sue valvole antighiaccio. Inoltre, la società è stata selezionata da Leonardo per fornire le soluzioni di attuazione del rotore principale e di coda del prossimo elicottero da combattimento AW249.

I DIPENDENTI

L’azienda è composta da circa 750 dipendenti sparsi tra Torino (450), Luserna San Giovanni (90) e Brugherio (120).

LA PROPRIETÀ DI RAYTHEON TECHNOLOGIES

Il capitale sociale di Microtecnica, pari a 800 mila euro, è interamente posseduto da Keeney Hill Ltd, con sede nel Regno Unito, a sua volta controllata dall’americana Raytheon Technologies Corporation.

Microtecnica è soggetta infatti all’attività di direzione e coordinamento del gruppo Raytheon Technologies basato a Qaltham nel Massachussets, Usa.

IL CDA

Compongono il cda Laura Anne Holmes (presidente di Microtecnica e direttore generale di Collins Aerospace Italia), Peter Ross, Claudio Tiranti (Cfo) e Louis Claire Bailey.

Nominata proprio l’anno scorso direttore generale di Collins Aerospace Italia, Holmes è responsabile della supervisione di tutti i siti italiani di Actuation Systems che si trovano a Brugherio, Luserna e Torino, così come della direzione strategica e della performance del Value Stream Helicopters & Components.

LE SINERGIE CON I CLIENTI LEONARDO, AIRBUS E BOEING

L’anno scorso, nel corso di un’intervista con AvioNews, Laura Holmes aveva sottolineato l’importanza delle sinergie con i clienti Leonardo, Airbus e Boeing, sia in Italia sia all’estero. In quell’occasione, Holmes spiegava che “l’Italia ha un portafoglio equilibrato e forte in questo momento, tra il business civile e militare e quello degli elicotteri”.

I NUMERI DELL’ULTIMO BIENNIO DI MICROTECNICA SRL

Il valore della produzione al 31 dicembre 2022 è stato di 172,6 milioni di euro, più alto rispetto al 2021 quando aveva registrato un valore della produzione pari 165,7 milioni di euro. Aumentano di poco anche i costi: 158 milioni di euro nel 2022 rispetto a 150 milioni di euro dell’anno precedente.

La società ha chiuso l’esercizio 2022 con risultato positivo: l’utile è pari a 10,1 milioni di euro, pressoché invariato rispetto all’utile 2021 pari a 10,2 milioni di euro.

L’Indebitamento finanziario netto è pari ad euro 64,5 milioni, in aumento (maggior debito) rispetto all’anno precedente (57,7 milioni di euro). Nel corso del 2022 l’azienda ha effettuato investimenti in immobilizzazioni immateriali e materiali per un ammontare complessivo di 47 milioni di euro (in leggero aumento rispetto a 44,8 milioni di euro nel 2021).

SUDDIVISIONE DEI RICAVI PER AREA GEOGRAFICA

Dei 161,9 milioni di euro di ricavi, il 65% proviene dall’estero (in aumento rispetto al 59% dell’anno precedente), il 34% dall’Italia (rispetto al 38% del 2021), l’1% da studi e progetti in Italia e il restante 1% da studi e progetti all’estero.

RIPARTIZIONE DEI RICAVI

I ricavi del settore Oem (Original Equipment Manufacturer) sono in crescita rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Le venditi per programmi civili passano da 39,9 milioni di euro a 47,7 milioni di euro (+20%) mentre il fatturato sui programmi militari passa da 31,2 milioni a 27,1 milioni di euro (-13%) e quello legato allo spazio (vendite legate al lanciatore Ariane) da 2,3 milioni di euro a 1,2 milioni di euro (-47%).

I volumi commerciali sono trainati dalla crescita delle piattaforme A320neo, Aw1339, Atr e Latitude, beneficiano inoltre di un impatto positivo del tasso di cambio di circa 2,6 milioni di euro. La riduzione delle piattaforme militati è legata invece alle minori vendite relative all’addestratore Piluatus Pc-21 e agli elicotteri Nh90 e Aw101.

Per quanto riguarda invece i ricavi del settore Aftermarket nel 2022 si assiste a un calo delle vendite rispetto all’esercizio precedente (-2,1%( le quali passano da 84,7 milioni di euro a 82,8 milioni, la riduzione delle vendite del comparto militare sono state quasi compensante da incrementi su piattaforme civili e dall’effetto positivo del tasso di cambio sulle vendite fatturate in dollari.

I ricavi provenienti dai programmi di sviluppo si riferiscono a progetti finanziati dal cliente e comprendono, tra gli altri, i programmi Aw249, banchi di collaudo Eurofighter, valvole antighiaccio A220, Falcon, TAI.

LE MOTIVAZIONI DI PALAZZO CHIGI DIETRO LO STOP A SAFRAN

Quindi, il governo italiano ha deciso di esercitare il Golden Power per opporsi alla cessione a Safran di Microtecnica, la divisione sistemi di controllo di volo di Collins Aerospace. “Alla luce dell’attuale scenario geostrategico, il Governo ha ritenuto di dover scongiurare rischi, anche potenziali, di incidenza negativa sulla prontezza delle Forze Armate” spiegavano ieri a Radiocor fonti di Palazzo Chigi.

“I potenziali rallentamenti o le potenziali interruzioni delle forniture e della catena logistica derivanti dall’acquisizione di Microtecnica da parte di Safran, attraverso la controllata Safran USA inc. – aggiungono le fonti di Palazzo Chigi interpellate in merito – non sono apparsi compatibili con le esigenze operative delle Forze Armate di disporre di tali programmi e sistemi senza soluzione di continuità. L’eventuale esercizio dei poteri speciali con prescrizioni, riferiscono da Palazzo Chigi – non è risultato adeguato a tutelare in maniera efficace l’interesse pubblico, tenuto conto della difficoltà di attuare misure di monitoraggio o enforcement realmente efficaci in caso di inottemperanza. Non mancheranno occasioni – concludono – perché il Governo italiano illustri agli alleati le motivazioni di questo provvedimento”.

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