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Agenzia Delle Dogane

Gli slurp del Mef all’Agenzia delle dogane e dei monopoli

Circola un bel comunicato stampa ministeriale, ridondante e a tratti pleonastico, sul nuovo direttore dell'Agenzia delle dogane e dei monopoli. La lettera di Claudio Trezzano

Caro direttore,

ti scrivo perché mi è capitata per caso sotto il naso questa agenzia. “Il Sottosegretario di Stato al Ministero dell’Economia e delle Finanze, On. Sandra Savino, delegata ai rapporti con l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, ha incontrato oggi presso la sede dell’Agenzia il Direttore, Consigliere Roberto Alesse“. La puoi trovare anche su Repubblica con tanto di fotina celebrativa.

Fin qui tutto bene, niente di strano. Alla fine è normale che un esponente del Mef vada a incontrare i dirigenti delle entità statali, tanto più se nominati dalla maggioranza, come è nel caso di Alesse. L’aspetto più anomalo, a mio avviso, è come prosegue il comunicato.

Ti riporto per comodità qualche stralcio: “Savino ha espresso “gratitudine” al Direttore Alesse e a tutto il personale dell’Agenzia “per il quotidiano impegno a tutela dello Stato”. Gratitudine. Gulp, esclameresti tu. Gratitudine è un termine forte, che vedrei bene in un incontro tra Crosetto, ministro della Difesa, e il capo del reggimento dei militari italiani in Libano, in queste ore nei bunker mentre volano razzi ovunque. Lo vedrei bene per quando Piantedosi incontra gli uomini delle forze dell’ordine.

Con questo, attenzione, lungi da me sminuire il lavoro dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, che anzi è un ente serissimo e che svolge funzioni importantissime. Un presidio fondamentale anche per salvaguardare la sicurezza dei cittadini dai prodotti che arrivano dall’estero e potrebbero essere pericolosi o tossici, sebbene al sottosegretario interessi soprattutto l’aspetto economico: “Savino ha espresso “gratitudine” al Direttore Alesse e a tutto il personale dell’Agenzia “per il quotidiano impegno a tutela dello Stato” e ha evidenziato il “contributo rilevante delle attività dell’Agenzia per il bilancio pubblico”. “Il gettito fiscale garantito dalle operazioni dell’ADM è un pilastro per le casse dello Stato, oltre a rappresentare una tutela fondamentale per la legalità nei settori regolamentati,” ha dichiarato Savino”.

Direttore, a mio avviso quello dell’Agenzia è un lavoro così serio che, proprio per questo, non meriterebbe certi spottoni sfacciati e claudicanti. A chi giova poi tutto ciò? Savino non è un politico che fa spesso notizia: googola tu stesso e noterai che appare raramente sui quotidiani. Allora è una mossa a favore solo di chi ora dirige l’Agenzia? Neppure ai tempi del grillino Marcello Minenna ai vertici della medesima Agenzia si ricordano comunicati pentastellati così enfatici. E a buon intenditor…

La nota comunque va avanti: “Savino ha anche condiviso la necessità di affrontare con urgenza la carenza di organico dell’Agenzia, sottolineando l’importanza di sbloccare le assunzioni per garantire che l’ADM possa operare al massimo delle sue potenzialità, recuperando l’importante carenza di organico. “È prioritario rafforzare le risorse umane per incrementare l’efficacia delle attività di vigilanza e controllo, soprattutto a livello territoriale” ha aggiunto il Sottosegretario assicurando il suo impegno per promuovere politiche adeguate”.

E termina naturalmente con un ultimo show da parte di Alesse: “L’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli – ha dichiarato il Direttore Alesse – è una grande Amministrazione finanziaria che garantisce ogni anno una quota rilevante del gettito fiscale. Inoltre, il nostro impegno nel mantenimento della legalità è massimo ed è per questo che abbiamo bisogno di assumere continuamente funzionari per presidiare il territorio, che rappresenta il vero volto dell’Agenzia”.

A me, direttore, sembra siano stati valicati gli argini del buon senso. Si potrebbe persino scherzarci su chiedendosi se l’Agenzia dei Monopoli abbia realmente bisogno di tutta questa réclame considerato che opera in situazione di… monopolio. Insomma, non è sul mercato. Non ha concorrenti. È dunque palese che lo spot qui non è per l’Agenzia ma per chi la guida.

Ma la vera domanda è: Giorgetti, preso com’è dalla serietà della situazione economica che richiede una manovra ponderata, condivide questo stile enfatico e adulatorio?

Ah, saperlo…

Tuo,

Claudio Trezzano

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