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Gli affari d’oro della Botox-economy

Christina Aguilera, Lindsay Lohan e Donatella Versace hanno inaugurato la "undetectable era", ovvero il ricorso a una chirurgia estetica non invasiva e dall'effetto molto più "naturale" rispetto a quella del botox e del filler che, tuttavia, tra i comuni mortali continua a spopolare, soprattutto tra le più giovani. Fatti, numeri e commenti

 

Tra filtri Instagram che rendono perfetti e la sempre più diffusa paura di invecchiare in un mondo che ti vorrebbe per tutta la vita tonica e ventenne – The Substance docet – le aziende che gravitano intorno al mondo dei ritocchini fanno (e probabilmente faranno) affari d’oro.

Crown Laboratories ci crede e per sfidare a colpi di siringhe il Botox di AbbVie acquisirà – a un prezzo super scontato – il produttore di iniezioni antirughe Revance Therapeutics.

SVALUTAZIONE E ACQUISIZIONE DI REVANCE

La statunitense Crown Laboratories, con sede nel Tennessee, acquisterà Revance Therapeutics a un prezzo inferiore di circa il 50% rispetto all’intesa originale firmata in agosto. Il motivo è il ritardo nella chiusura dell’accordo, dovuto a una controversia con il suo partner Teoxane.

Crown quindi acquisterà tutte le azioni in circolazione di Revance per 3,10 dollari per azione, ovvero 325,20 milioni di dollari secondo i calcoli di Reuters. L’accordo precedente era di 6,66 dollari per azione, pari a 924 milioni di dollari.

“Questa significativa svalutazione è il riflesso di molteplici errori forzati, a partire dal fallimento della strategia di lancio di Daxxify e dal conseguente danno reputazionale alle relazioni di Revance, fino all’annuncio a sorpresa della fusione vicino ai minimi storici, che ha poi portato alle accuse di violazione del contratto con Teoxane”, ha detto Annabel Samimy, analista di Stifel.

I PROBLEMUCCI DI REVANCE CON TEOXANE

A settembre, ricorda l’agenzia di stampa, Revance ha ricevuto un avviso per aver violato i livelli massimi consentiti di scorte tampone e per non aver promosso e venduto adeguatamente i filler dermici di Teoxane, come richiesto dal loro accordo di distribuzione.

Revance ha negato le accuse, ma l’avviso ha fatto sì che la data di chiusura dell’accordo venisse prorogata. In ottobre l’azienda e Teoxane hanno concordato la revisione delle linee guida del marchio e gli impegni di acquisto minimi fino al 2029.

DAXXIFY, IL RIVALE DEL BOTOX

Doveva essere il Botox del futuro è invece ha deluso le aspettative. Daxxify di Revance, rivale del Botox di AbbVie, prometteva un risultato più rapido e che sarebbe durato il doppio del tempo ma l’anno scorso l’azienda ha ridotto il prezzo per equipararlo a quello del concorrente, dopo aver avuto difficoltà ad attirare clienti.

Nei primi nove mesi del 2024 Revance ha guadagnato 177,2 milioni di dollari contro i 280 milioni di dollari previsti lo scorso giugno per l’intero anno. Previsione che a novembre ha dovuto ritirare.

VIETATO INVECCHIARE

Dalle Sephora kids (preadolescenti ossessionate dalla skincare anti-age e con l’ansia di invecchiare che si ricoprono di sieri, creme e maschere) a Jim O’Neill, fresco di nomina nella prossima amministrazione Trump, che ha guidato una fondazione di ricerca anti-invecchiamento, non importa a che età o latitudine ci si trovi, invecchiare fa paura a molti.

E allora qualche punturina sembra la soluzione migliore per tirarsi su. Stando ai dati dello scorso ottobre della Società Scientifica Agorà riportati dal Sole 24 Ore, i trattamenti più richiesti dalle donne sono filler (60% vs 59% nel 2022), tossina botulinica, comunemente noto come botox, (55% vs 44%) e rivitalizzazione cutanea (49% vs 33%). Simile a quanto ricercato anche dagli uomini che però al primo posto intervengono con la tossina botulinica (60% vs 39% nel 2022), poi filler (58,5% vs 34%) e rivitalizzazione cutanea (47%).

Nel 2022, il Sole scriveva che “il paziente tende a sottoporsi ai trattamenti tra le 3-7 volte per una spesa annua che si aggira tra i 700 e i 2.500 euro per trattamenti”.

GENERAZIONE FILLER

Ma a colpire nei dati 2024 è l’età dei pazienti che si avvicinano alla medicina estetica, aspetto facilmente riconducibile all’influenza dei social media. La generazione Alpha, ovvero i nati tra il 2013 e la metà del 2020, si rivolge già al medico estetico per il rimodellamento delle labbra (69%) e il rinofiller (53%), cioè la correzione della morfologia nasale senza l’uso della chirurgia.

Anche la Gen Z, che identifica i nati tra il 1997 e il 2012, per Il Sole “è sensibile al fascino delle labbra (83%), del rinofiller (43%) e punta sulla prevenzione per ritardare l’invecchiamento cutaneo e la correzione degli inestetismi (77%)”.

I NUMERI DEGLI INTERVENTI…

Nel 2023, in Italia sono state svolte 757.442 procedure di trattamento estetico, di cui circa 495mila di medicina estetica e circa 262mila di chirurgia estetica. Ad affermarlo è lo studio “2023 Isaps International Survey” dell’International Society of Aesthetic Plastic Surgery che ogni anno fotografa l’andamento degli interventi di medicina estetica nel mondo.

Per quanto riguarda la medicina estetica, le procedure iniettabili sono le più richieste, con quasi 195mila utilizzi di tossina botulinica e circa 190mila iniezioni di acido ialuronico. Tra gli interventi di chirurgia estetica al primo posto c’è l’ingrandimento del seno (quasi 39mila casi), seguito da interventi alle palpebre (31mila), miglioramento delle labbra/procedura periorale (27mila), liposuzione (26mila) e rinoplastica (18mila).

…E IL LORO GIRO D’AFFARI

Secondo quanto riportato dal Sole 24 Ore, che cita Businesscoot, “il mercato internazionale della medicina e chirurgia estetica è stato valutato intorno ai 13,9 miliardi di dollari nel 2022, ma entro il 2027 si stima che potrebbe arrivare ai 23,4 miliardi di dollari”.

A pompare questo settore “il boom dei trattamenti di prejuvenation per aumentare la produzione di collagene e ritardare il più possibile l’invecchiamento cutaneo” e “il fenomeno delle facial over correction syndrome, vale a dire quelle pazienti iper-trattate che continuano a sottoporsi a dei trattamenti filler con il rischio di creare reazioni indesiderate”.

È INIZIATA UNA NUOVA ERA

Talvolta, però, c’è anche chi ci ripensa. Secondo Rivista Studio infatti “è iniziata l’era dello sgonfiamento” e ormai si parla di “undetectable era“, ovvero l’era del ritocco impercettibile, quello che vuole dare una bellezza naturale ma intervenendo, ancora una volta, artificialmente. Come hanno spiegato vari chirurghi, soprattutto dopo il miracoloso ringiovanimento di star quali Christina Aguilera, Lindsay Lohan e Donatella Versace, ora si interviene “con un bombardamento di delicatissimi micro-ritocchi e procedure di skincare super all’avanguardia” – solamente dopo la ianuloridasi, ovvero una procedura che scioglie e disperde il filler precedentemente iniettato.

“Nessuna magia – ha commentato il chirurgo plastico Marco Iera -. L’unico metodo che può garantire dei risultati così trasformativi è la combinazione di un intervento chirurgico e di un trattamento laser. È questa infatti l’ultima tendenza che dilaga negli Stati Uniti: il primo elimina la lassità cutanea del volto mentre il secondo rigenera la pelle, migliorandone la texture. Abbinati insieme possono davvero portare a una metamorfosi significativa”.

Per il chirurgo plastico Prem Tripathi “si sta portando il mondo dell’estetica cutanea a un livello completamente nuovo”. Mentre prima “i fattori di crescita si ottenevano dal sangue dei pazienti, ora siamo in grado di ricavarli da cose come il midollo osseo, il cordone ombelicale e li stiamo persino bioingegnerizzando in laboratorio” e secondo l’esperto “questi trattamenti possono migliorare drasticamente il processo di invecchiamento della pelle”.

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