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Banco Bpm

Giorgio Girondi: chi è (e cosa fa) l’imprenditore che punta su Banco Bpm e Banca del Fucino

Tutte le ultime mosse bancarie del patron di Ufi Filters, Giorgio Girondi: da un lato rafforza la presenza nel capitale di Banco Bpm, dall’altro continua a lavorare su Banca del Fucino.

CHI E’ GIORGIO GIRONDI

Giorgio Girondi è l’imprenditore 65enne mantovano presidente di Ufi Filters, il gruppo attivo nelle tecnologie della filtrazione e del thermal management. I prodotti della società vengono impiegati in molteplici settori: dall’automotive, aerospaziale e nautico ad applicazioni idrauliche customizzate e specifiche per l’industria. Ufi Filters dispone di 19 siti industriali e conta oltre 4.000 dipendenti in 19 Paesi.

I NUMERI DI UFI FILTERS

Nel 2019 l’utile netto di Ufi Filters si è attestato a 11.067.020 euro, in aumento del 27,23% rispetto agli 8.697.842 euro del 2018. Il capitale di Ufi Filters, che al 31 dicembre 2019 risulta essere rappresentato da 520.000.000 azioni ordinare del valore nominale di 0,005 euro ciascuna, è detenuto al 100% dalla Ggg Spa.

I DATI DI GGG SPA

Nel 2019 la Ggg Spa ha realizzato un utile netto pari a 5.497.704 euro, con una riserva straordinaria pari a 169.710.567 euro. Il capitale della Ggg Spa, che al 31/12 risulta rappresentato da 1.397.278 azioni ordinarie del valore nominale di 24,78935 euro ciascuna, è posseduto interamente dal socio unico Giorgio Girondi.

GIRONDI SALE NEL CAPITALE DI BANCO BPM

Giorgio Girondi, tramite Ggg Spa, è salito nel capitale di Banco Bpm incrementando la quota dall’1,02% dichiarato a metà marzo, fino al 4,98%. La mossa, inattesa, potrebbe essere legata alla scommessa sull’M&A considerando le ipotesi che circolano da tempo sul possibile coinvolgimento dell’istituto guidato da Giuseppe Castagna nel risiko bancario.

LE ULTIME NOTIZIE SULL’M&A PER BANCO BPM

Durante la conference call con gli analisti che si è tenuta il 5 novembre per illustrare i risultati del terzo trimestre 2020, il management ha confermato un approccio possibilista sull’M&A e la disponibilità a valutare progetti che valorizzino la presenza territoriale di Banco Bpm nel nord Italia: l’attuale contesto crea però impedimenti operativi a portare avanti eventuali trattative.

GIRONDI IN BANCA DEL FUCINO

Mentre da un lato Girondi rafforza la propria presenza nel capitale di Banco Bpm, dall’altro continua a lavorare con Banca del Fucino. Come ha evidenziato di recente MF-Milano Finanza, circa un anno fa, Girondi era diventato l’azionista di maggioranza relativa con oltre il 32% di Igea Banca al momento dell’operazione che ha portato l’istituto presieduto da Mauro Masi a inglobare prima e poi a prendere il nome della Banca del Fucino.

IL NUOVO PIANO INDUSTRIALE 2021-2023

Il 2 novembre Banca del Fucino ha approvato il nuovo piano industriale 2021-2023. Per quanto riguarda i principali indicatori, il piano prevede per il prossimo triennio una crescita costante: patrimonio netto a 145 milioni di euro nel 2021, 176 milioni nel 2022 e 196 milioni nel 2023. L’utile dopo le imposte è atteso a 11,8 milioni di euro nel 2021, 16,3 milioni nel 2022 e 19,6 milioni nel 2023. Il Roe conseguentemente è visto anch’esso in crescita, dall’8,1% nel 2021 al 9,3% nel 2022, per giungere al 10% nel 2023. Si mantengono elevati nell’arco del piano gli indicatori di liquidità, che già nell’anno corrente hanno contrassegnato la gestione in modo positivo.

L’M&A E LA QUOTAZIONE

Il direttore generale di Banca del Fucino, Francesco Maiolini, come riportato in un recente articolo del Sole 24 Ore, ha dichiarato che il gruppo punta alla quotazione nel 2023. Inoltre Banca Fucino non esclude di crescere per linee esterne.

LA PASSIONE DI GIRONDI PER LE BANCHE

In passato Girondi ha inoltre avuto quote intorno al 2% di Ubi Banca, prima dell’Opas di Intesa Sanpaolo, e di Carige.

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