Trimestrale con segno positivo per Lockheed Martin.
Nel secondo trimestre dell’anno il colosso della difesa statunitense ha registrato un profitto netto di 1,68 miliardi di dollari, contro i 309 milioni di un anno prima, con vendite in rialzo dell’8% a 16,7 miliardi di dollari, grazie soprattutto agli ordini ricevuti a causa della guerra in Ucraina.
Molto positiva la guidance, che vede nel 2023 utili per azione tra 27 e 27,2 dollari contro il consensus di 27,15 ed un volume di ricavi tra 66,25 e 66,75 miliardi contro un consensus a 65,84 miliardi.
Le aziende di difesa negli Stati Uniti sono riuscite a tradurre la domanda di sistemi di difesa aerea, missili e altre armi in ordini, innescati dalla guerra in Ucraina e dall’aumento della tensione nelle relazioni USA-Cina, osserva Reuters.
Tuttavia, i jet F-35 prodotti dalla società devono affrontare ritardi nella consegna al Pentagono a causa di aggiornamenti del software. Pertanto, Lockheed Martin ha comunicato ieri che mancherà il suo obiettivo di consegna del 2023 fino a circa 50 jet. I ritardi potrebbero ridurre le entrate di Lockheed per il 2023 di centinaia di milioni di dollari, sottolinea Defense news.
Tutti i dettagli.
FATTURATO IN CRESCITA
Il produttore di armi con sede a Bethesda, nel Maryland, ha chiuso il secondo trimestre dell’anno con ricavi in aumento dell’8% a a 16,7 miliardi di dollari, superando le stime di consensus a 15,92 miliardi di dollari.
UTILE SOPRA IL CONSENSUS
Nel periodo Lockheed Martin ha registrato utili superiori alle stime degli analisti, pari a 1,7 miliardi di dollari o 6,63 dollari per azione, al di sopra delle stime di Wall Street di 6,45 dollari per azione, secondo i dati di Refinitiv. Su base rettificata, l’utile si è attestato a 6,73 dollari per azione.
DECOLLA LA DIVISIONE AERONAUTICA DI LOCKHEED MARTIN
Le vendite trimestrali dell’unità aeronautica di Lockheed, la più grande, sono aumentate del 17,3% rispetto all’anno precedente a 6,88 miliardi di dollari. E il risultato è dovuto principalmente al caccia di quinta generazione F-35, il più grande programma del colosso della difesa, che ha generato il 27% delle vendite nette consolidate totali e il 66% delle vendite nette dell’aeronautica nel 2022, ricorda Reuters.
PROBLEMI DI CONSEGNE CON IL PROGRAMMA F-35
Tuttavia, proprio sull’F-35 Lockheed Martin ha dovuto abbassare le proiezioni di consegna.
A causa di problemi software con gli aggiornamenti noti come Technology Refresh 3, o TR-3, il ceo Jim Taiclet ha dichiarato che la società prevede di consegnare 100-120 F-35 nel 2023, in calo rispetto a una precedente proiezione di 147-153.
Il Pentagono ha annunciato a giugno che non accetterà F-35 di nuova costruzione con TR-3 fino a quando gli aggiornamenti non saranno completamente pronti.
Jay Malave, chief financial officer di Lockheed Martin, ha affermato che i ritardi nelle consegne costeranno all’azienda tra i 210 ei 350 milioni di dollari quest’anno, a seconda di quanto presto la società potrà iniziare a consegnare i caccia abilitati con TR-3. Tuttavia, la società non ha rallentato la produzione dell’F-35, ha aggiunto Malave, e immagazzinerà i jet completati fino a quando non saranno pronti per la consegna.
L’OUTLOOK 2023
Infine, il più grande appaltatore della difesa del mondo ha previsto che il profitto sarà compreso tra 27 e 27,20 dollari per azione nel 2023, rispetto alla precedente guidance di 26,60 a 26,90 per azione, mentre le vendite nette per l’intero anno saranno comprese tra 66,25 miliardi e 66,75 miliardi di dollari, in aumento rispetto alla precedente previsione di 65 miliardi a 66 miliardi.