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Germania Eolico

Tutti i nuovi piani della Germania per l’eolico

Cosa prevede il piano del governo Scholz per favorire lo sviluppo dell'eolico a terra in Germania. L'articolo di Pierluigi Mennitti da Berlino.

 

Dopo aver stretto collaborazioni con i paesi che si affacciano sul Mare del Nord per lo sviluppo comune dei parchi eolici offshore, il governo tedesco mette mano a una regolamentazione interna per dare impulso allo sviluppo di quello onshore. Obiettivo, rimuovere le normative dei Länder che regolano le distanze tra le turbine eoliche e i centri abitati, qualora questi non siano in grado di centrare gli obiettivi di sviluppo dettati dal governo federale.

Sotto la supervisione del ministro dell’Economia e del Clima Robert Habeck (Verdi), l’esecutivo ha preparato una serie di pacchetti legislativi che dovranno servire a raggiungere lo scopo di riservare circa il due per cento del territorio tedesco alle turbine eoliche. E per far sì che ciò avvenga, è necessario modificare non solo le leggi sulla pianificazione e sull’edilizia, ma anche la legge sulla conservazione della natura.

È stata l’agenzia di stampa Reuters a rivelare i piani del ministero di Habeck (ripresa poi da Energia Oltre). Il governo vuol procedere con cautela, sapendo quanto il tema sia sensibile, sia per le resistenze dei cittadini che per le gelosie sulle competenze dei Länder. E infatti inizialmente le norme delle diverse regioni sulla distanza delle turbine eoliche dagli edifici residenziali possono rimanere in vigore. Tuttavia, nel momento in cui un Land non riesca a raggiungere i propri obiettivi di area i regolamenti non saranno più validi.

La motivazione di questo passo è scontata: accelerare l’espansione delle energie rinnovabili in conseguenza della guerra russo-ucraina, per consolidare la politica di sicurezza e, naturalmente, per non perdere di vista gli obiettivi di protezione del clima.

Il pacchetto ha un nome quasi poetico, “Wind an Land” (vento sul territorio) e, come è scritto nel progetto, “fa parte di un insieme normativo completo che punta a un approvvigionamento energetico sostenibile e privo di emissioni di gas serra e intende accelerare drasticamente l’espansione delle energie rinnovabili e rimuovere tutti gli ostacoli e le barriere ad un’espansione accelerata”. Gli accenti su urgenza e velocità sono indicativi della difficoltà con cui la Germania si muove in questa fase: le vecchie certezze del rapporto con la Russia sono venute meno e il governo si muove, non senza affanni, per cercare alternative.

Una di queste è appunto l’eolico, terreno sul quale il paese è in ritardo, nonostante la tanto strombazzata svolta energetica imposta dal secondo governo Merkel all’indomani dell’incidente nucleare di Fukushima. Uno dei principali ostacoli all’espansione è la mancanza di terreni disponibili. Ora il governo centrale vuole forzare la mano, destinando d’ufficio il 2 per cento del territorio alle turbine eoliche. Attualmente, solo lo 0,8% circa del territorio federale è destinato all’energia eolica onshore e in realtà ne viene utilizzato lo 0,5%. Le resistenze dei residenti e degli ambientalisti e le lunghe procedure di approvazione stanno rallentando il processo di pianificazione, “per questo è necessario più che raddoppiare l’area designata nei prossimi anni”, hanno scritto gli esperti del ministero. Le aree ammissibili per le turbine eoliche saranno ampliate e nuove regole governeranno la tutela dei volatili (per questo servono modifiche alla legge sulla conservazione della natura).

“Il funzionamento delle turbine eoliche è di primario interesse pubblico e serve alla sicurezza pubblica”, si legge nel documento del governo.

Qualche numero serve a capire meglio l’ambizione (e la difficoltà) del piano. L’obiettivo è raddoppiare la capacità delle turbine eoliche onshore fino a 115 gigawatt entro il 2030. Con il raggiungimento del 2%, dovrebbero essere possibili anche 165 gigawatt. Entro il 2030, un totale dell’80% del consumo di elettricità dovrà essere coperto da energie rinnovabili, ed entro il 2035 quasi il 100%.

Al fine di implementare gli obiettivi di area, la nuova normativa impone requisiti chiari per ogni Land: la Baviera, ad esempio, deve destinare alle turbine l’1,1% del territorio entro la fine del 2026 e l’1,8% entro il 2032. Lo stesso vale, ad esempio, per Baden-Württemberg e Renania Settentrionale-Vestfalia. Per i Länder più ventosi, come il Meclemburgo-Pomerania Occidentale, gli obiettivi sono più alti: 1,4% entro il 2026 e 2,1% entro il 2032. Uno schema un po’ arzigogolato, che rischia di ingarbugliare più che semplificare le cose: ma la burocrazia tedesca ha le sue passioni.

Se questa tabella di marcia non verrà rispettata (nuova versione dei compiti a casa non fatti) scatterà l’abrogazione delle regole regionali sulle distanze minime. E assieme a esse, anche la possibilità di frapporre nuovi ostacoli. Nel testo del governo è scritto testualmente che in tal caso “le clausole dei piani di sviluppo territoriale o le rappresentazioni dei piani regolatori non potranno più essere impugnate”.

Secondo fonti della maggioranza, anche la tempistica di approvazione sarà breve. Probabilmente già oggi (8 giugno) il disegno di legge sarà sul tavolo del governo, che intende approvarlo entro questo mese. Poi il testimone passerà al Bundestag. Non è prevista la votazione del Bundesrat, la camera dei Länder. Secondo quanto riportato da Reuters, il governo federale vuole portare avanti il suo progetto senza il consenso dei Länder e Habeck ha formulato il regolamento in modo tale che il Bundesrat possa solo ritardarlo, ma non fermarlo. Tuttavia, vista la partecipazione al governo dei partiti dei semafori nei Länder, una maggioranza contraria al piano è ritenuta praticamente impossibile.

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