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Fintech, basta privilegi. E stop a incertezze sulla direttiva Psd2. Accuse e consigli di Patuelli (Abi)

Che cosa ha detto il presidente dell'Abi, Antonio Patuelli, nel corso dell'assemblea del centenario dell'associazione bancaria italiana che si è svolta a Milano

 

Ogni evoluzione tecnologica ha potenzialità e rischi. Bisogna cogliere e sviluppare tutte le potenzialità al servizio della società e delle persone e combattere i rischi.

Il digitale non è la fine della storia delle innovazioni tecnologiche che continueranno: occorre guardare sempre oltre con fedeltà ai principi e alle regole che garantiscono i doveri e i diritti per nuove possibilità di vita umana più qualificata.

Banche, Fintech e colossi mondiali si intrecciano o competono: è indispensabile che le Autorità internazionali, europee e nazionali garantiscano sempre regole competitive uguali per tutti, senza privilegi. Le innovazioni nei sistemi di pagamento debbono sempre essere nuove frontiere di legalità, efficienza ed economicità.

Debbono essere chiarite rapidamente le incertezze nell’applicazione della Direttiva sui servizi di pagamento PSD2 e del regolamento sulla protezione dei dati. Occorre garantire a ciascuno la tutela della privacy con parità di condizioni nell’accesso ai dati. Il rapporto fra banca e cliente è diretto: se il cliente permette ad altri di accedere al proprio conto, occorre che ciò avvenga senza alterare le reciproche responsabilità fra i contraenti del contratto bancario e senza creare privilegi, ma permettendo, per reciprocità, anche alle banche di accedere a dati gestiti dalle piattaforme informatiche mondiali.

La sicurezza informatica è la nuova frontiera di legalità, tutela delle istituzioni democratiche, responsabilità e libertà. Anche per queste strategie le banche e l’ABI collaborano intensamente con le Istituzioni.

In Italia sono ingenti gli investimenti di banche, consorzi e società specializzate per la continua innovazione tecnologica.

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