Fincantieri punta a mezzo miliardi di utili al 2030.
Ieri il cda del gruppo cantieristico di Trieste, presieduto da Biagio Mazzotta, ha approvato il nuovo piano industriale 2026-2030 denominato “F4 – Fast Forward Further Future”, insieme al Piano di Sostenibilità 2026-2030.
La società guidata dall’ad e dg Pierroberto Folgiero indica in una nota che a fine piano, nel 2030, registrerà ricavi per 12,5 miliardi con un ebitda margin del 10%. La leva finanziaria, come rapporto tra ebitda e posizione finanziaria netta, è stimata a 1,7 volte a fine 2028 e a 1 a fine 2030 a fronte della previsione di 2,7-3 di fine 2025.
Inoltre, il gruppo navale controllato da Cdp punta al raddoppio della capacità produttiva dei cantieri italiani nel business della Difesa, per far fronte all’accelerazione della domanda nazionale ed internazionale.
Secondo l’ad Folgiero “Il Piano Industriale 2026-2030 rappresenta prima di tutto il manifesto industriale che nasce da una visione strategica del futuro, in un momento in cui la nostra industria sta attraversando un macro-trend positivo, sia nel settore civile che in quello militare”.
Il management presenterà al mercato i dettagli della strategia di Gruppo in occasione del Capital Markets Day che si terrà a Milano entro il primo trimestre 2026.
Tutti i dettagli.
GLI OBIETTIVI ECONOMICI
Fincantieri stima ricavi in aumento a 11 miliardi nel 2028 e a 12,5 miliardi nel 2030 (+40% rispetto al 2025), con l’Ebitda in crescita a 930 milioni nel 2028 e a 1,25 miliardi nel 2030 (+90%). L’utile netto è stimato a 220 milioni nel 2028 e a 500 milioni nel 2030, mentre il percorso di riduzione del debito accelera significativamente, sostenuto dalla robusta generazione di cassa.
I CONTRATTI ATTESI NEL SETTORE DIFESA
In particolare, il Piano poggia su un portafoglio di oltre 50 miliardi di euro di nuovi ordini attesi, con nuovi contratti nel settore della Difesa previsti già a partire dal 2026. Come già detto all’inizio, far fronte all’accelerazione della domanda nazionale e internazionale, Fincantieri prevede il raddoppio della capacità produttiva dei cantieri italiani della Difesa, rafforzando ulteriormente il proprio posizionamento in un comparto strategico.
MIGLIORATO L’INDEBITAMENTO
Guardando ai risultati dei primi 9 mesi dell’anno di Fincantieri, la posizione finanziaria netta è a debito per 1,65 miliardi, in linea con quella di giugno 2024 e migliore rispetto agli 1,668 miliardi di fine 2024.
LA ROTTA DI FINCANTIERI
Allo stesso tempo, Fincantieri punta a consolidare la propria leadership nel settore navale, con una pipeline Cruise sempre più redditizia e un backlog destinato a restare ai massimi livelli nei prossimi anni. Il gruppo investirà sull’efficienza dei cantieri, sul rafforzamento della filiera e sull’ottimizzazione dei costi, potenziando al contempo la capacità produttiva per sfruttare la crescita globale della Difesa.
Con il piano F4 Fincantieri mira alla riduzione dei tempi di consegna e all’aumento del numero di unità realizzabili, sulla scia di nuovi ordini già dal 2026 in Italia, Stati Uniti e altri mercati esteri, così da rafforzare la competitività internazionale del gruppo.
Secondo la società di Trieste l’espansione di Vard nei mercati ad alto valore aggiunto e la valorizzazione degli asset in Vietnam contribuiranno a margini più alti, mentre il portafoglio prodotti Underwater non convenzionale si fa sempre più completo e competitivo grazie al forte sviluppo in ambito della difesa, civile e dual-use.
LE PAROLE DI FOLGIERO
“Con questo Piano, entriamo in una nuova fase di crescita: rafforziamo la capacità produttiva, aumentiamo la competitività e manteniamo il focus sul nostro core business e sull’efficienza operativa. Nei prossimi anni raddoppieremo la capacità produttiva nei cantieri italiani della Difesa, incrementeremo la competitività nei segmenti civili e offshore, consolideremo il nostro ruolo in un settore strategico come quello dell’underwater e saremo pronti a cogliere nuove opportunità in mercati internazionali” ha commentato l numero uno di Fincantieri Pierroberto Folgiero.
“Proseguiamo i progetti strategici avviati nel precedente Piano, puntando sull’integrazione tra nave fisica e nave digitale, con lo sviluppo della ‘navis sapiens’ e l’evoluzione dei sistemi di propulsione verso soluzioni sempre più sostenibili, dai carburanti puliti all’idrogeno, fino all’ambizione del nucleare. Questo Piano non è solo una risposta alla crescente domanda globale, ma l’espressione di una strategia che mette al centro la capacità di evolvere, integrare talenti e tecnologie, rafforzare la filiera e ampliare i confini dell’industria navale, consapevoli che il valore di Fincantieri si misura nella solidità dei risultati, nella crescita delle competenze e nella capacità di generare impatto industriale e occupazionale per il Paese” ha concluso FOlgiero.




