Ancora in rosso il bilancio di Fincantieri a causa dei danni da amianto nei suoi cantieri.
Il 26 luglio il gruppo cantieristico di Trieste ha pubblicato la relazione finanziaria semestrale al 30 giugno 2023, approvata dal Cda della società presieduto da Claudio Graziano.
Nel primo semestre dell’anno i ricavi del gruppo capeggiato da Pierroberto Folgiero sono saliti del 4,5% a 3,67 miliardi, mentre il risultato netto è stato negativo per 22 milioni, ma le perdite risultano notevolmente ridotte rispetto al buco di 234 milioni nello stesso periodo del 2022, dopo aver scontato oneri estranei alla gestione ordinaria e non ricorrenti pari a euro 33 milioni, legati ai contenziosi per danni da amianto.
Pertanto, nella relazione la società fa sapere che il risultato del periodo rettificato prima di oneri straordinari legati all’amianto è positivo a 3 milioni.
Da anni, Fincantieri fronteggia le cause civili di suoi lavoratori, di ex lavoratori e di familiari di lavoratori morti. Tutti questi dipendenti avrebbero subìto danni anche gravi alla salute per l’esposizione all’amianto sulle navi in costruzione, ha riassunto Repubblica.
L’ultima condanna per il gruppo cantieristico di Trieste risale proprio a pochi giorni fa. Il 20 luglio il Tribunale di Ancona ha condannato il gruppo cantieristico di Trieste a risarcire il danno provocato ai familiari di un dipendente deceduto a causa dell’esposizione ad amianto avvenuta durante la sua attività lavorativa nel cantiere dorico.
Tutti i dettagli.
GLI ONERI ESTRANEI ALLA GESTIONE ORDINARIA AL 30 GIUGNO 2023
Come spiega la società nella nota riguardo la semestrale, i proventi e gli oneri estranei alla gestione ordinaria e non ricorrenti sono negativi per euro 33 milioni (negativi per euro 156 milioni al 30 giugno 2022) e si riferiscono ai costi relativi ai contenziosi per danni da amianto. Al 30 giugno 2022 la voce includeva i costi relativi ai contenziosi per danni da amianto per euro 29 milioni, la svalutazione di attività immateriali per euro 107 milioni e altri oneri legati ad attività non ricorrenti per euro 20 milioni.
I RISARCIMENTI NEGLI ULTIMI ANNI
“Nel 2021, il gruppo ha speso 55,4 milioni sia per i risarcimenti (a volte dopo trattative dirette con i danneggiati) e sia per gli avvocati. L’anno dopo, nel 2022, questa voce è stata di altri 52,3 milioni. E anche i primi 6 mesi del 2023 registrano ulteriori uscite, per questo motivo” ha sintetizzato ancora Repubblica.
STANZIATO UN FONDO PER ACCONT DA PARTE DEL GRUPPO
Quindi nella relazione di bilancio 2022, Fincantieri precisava che “Nel corso del 2022 è proseguita la definizione, sia in sede giudiziale che stragiudiziale, delle vertenze collegate alla problematica dell’amianto”.
“Il fondo stanziato a tale titolo è stato stimato in relazione ai contenziosi in essere alla data di riferimento della stima. La passività potenziale relativa a casi non ancora emersi e non noti non è stimabile in modo affidabile sulla base delle informazioni attualmente disponibili, e pertanto non è stata esposta nelle Note al bilancio” specificava la società.
LA CONDANNA PIÙ RECENTE
Le condanne infatti continuano ad arrivare per il gruppo cantieristico di Trieste.
L’ultima come dicevamo quella sentenziata dal Tribunale di Ancona ha condannato Fincantieri a risarcire il danno provocato ai familiari di un dipendente deceduto per l’esposizione all’amianto avvenuta durante la sua attività nel cantiere dorico.
“La famiglia si era rivolta all’Osservatorio nazionale Amianto che, attraverso la difesa legale del presidente dell’associazione, l’avvocato Ezio Bonanni, ha ottenuto il riconoscimento da parte dell’Inail, con la liquidazione della rendita in favore della vedova, e poi ha chiesto a Fincantieri il risarcimento del danno, in quanto responsabile della morte dell’operaio” riporta Rai News.
“Alla moglie spetteranno quindi 224mila euro di risarcimento, cifra che comprende sia i danni richiesti come erede sia quelli sofferti personalmente. Ai due figli invece sono stati liquidati 183.500 euro ciascuno. Infine ai quattro nipoti spettano 12mila euro ciascuno” scrive Avvenire.
Ma questa è solo l’ultima in ordine cronologico.
LE SENTENZE PASSATE
Il 21 gennaio 2022 il Tribunale di Genova aveva emesso la sentenza di condanna nei confronti di Fincantieri per una morte da amianto nei cantieri navali. La società doveva risarcire 695mila euro alla moglie e al figlio di un operaio dello stabilimento di Riva Trigoso, a Genova.
Si trattava della seconda sentenza – fra i casi seguiti dall’Osservatorio nazionale amianto (Ona) – che, in Liguria, ha condannato Fincantieri a risarcire i familiari di un lavoratore ucciso dal mesotelioma. L’altra pronunciata alla fine del 2019 dal tribunale della Spezia, e riguardava il caso di un tubista che aveva lavorato per 22 anni nel cantiere navale del Muggiano, spiegava The Medi Telegraph.