Sergio Marchionne potrà sorridere, anche da lassù. Proprio nel giorno della sua morte, infatti, il successore alla carica di amministratore delegato Mike Manley ha presentato i conti di Fca, confermando ufficialmente l’azzeramento del debito, promessa fatta (e mantenuta) da Marchionne.
Crescono anche le vendite della casa automobilistica americana e tutti i numeri, ad oggi, sembrano lodare l’operato dell’ex ad.
DEBITO AZZERATO
Un debutto dolce-amaro per Mike Manley. Il nuovo amministratore delegato di Fca, successo nei giorni scorsi a Sergio Marchionne per le gravi condizioni di salute, ha ufficializzato l’azzeramento del debito proprio nel giorno della morte dell’ex ad, che in questi anni ha lavorato anche a questo, con l’obiettivo di rendere appetibile Fca sia agli investitori che in vista di eventuali alleanze.
I conti del secondo trimestre evidenziano un utile netto adjusted pari a 981 milioni di euro, in calo del 9% (stabile a parità di cambi di conversione) mentre l’utile netto diminuisce del 35% e si ferma a 754 milioni di euro. I ricavi netti si attestano a 29 miliardi di euro, con un aumento del 4%.
CRESCONO LE VENDITE
Buone notizie sul fronte delle vendite: Fca ha consegnato in tutto il mondo 1.301.000 veicoli, in rialzo del 6% principalmente, grazie ai numeri registrati in Nord America e America Latina,
Negli Usa la quota di mercato sale al 13%, di 60 punti base rispetto al secondo trimestre 2017, con la quota di mercato retail al 12,8% (+80 punti base). In Argentina la quota di mercato è cresciuta di 110 punti base al 13,7% e in Brasile di 80 punti base al 18,4%.
A spingere le vendite sono, soprattutto, i modelli Jeep (tanto cari a Marchionne e tra i protagonisti del nuovo piano di Fca): Jeep Wrangler, Jeep Cherokee, Jeep Compass. Bene anche le vendite del Dodge Journey.
In calo, invece, la quota di mercato europea per le autovetture, che si attesta al 6,9%, scendendo di 30 punti base. Scende di 70 punti base la quota per i veicoli commerciali, che si attesta a 12,5%.
IL CROLLO DEL TITOLO
Le notizie di oggi, dalla morte di Marchionne all’utile netto in calo del 35%, hanno fatto crollare il titolo della casa automobilistica, che è stato prima sospeso per eccesso di ribasso e poi riammesso, ma oscilla con perdite tra l’8 e il 10% scambiando attorno ai 15 euro.