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Bancomat Spa

Perché l’Antitrust ha multato Fastweb, Vodafone e Wind 3

Tutti i dettagli delle sanzioni decise dall'Agcm nei confronti di Fastweb, Vodafone Italia e Wind 3

Discriminazione degli Iban esteri. È questa la motivazione per cui Agcm, l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, ha multato Fastweb, Vodafone Italia e Wind 3.

IL PERCHE’ DEL PROCEDIMENTO

L’Autorità ha avviato il procedimento a causa del comportamento “nell’ambito della commercializzazione di servizi di telefonia fissa e mobile, consistente nel non consentire alla clientela il pagamento dei servizi tramite domiciliazione bancaria su conti correnti accesi presso banche aventi sede in Paesi dell’Unione europea diversi dall’Italia e quindi con Iban non caratterizzati dalle iniziali nazionali “IT…””, spiega l’Antitrust nel bollettino settimanale pubblicato ieri.

LE SEGNALAZIONI

Tutto ha preso il via lo scorso anno. “A seguito della ricezione di alcune segnalazioni, in data 14 marzo 2018 è stata inviata una richiesta di informazioni (…) che ha fatto pervenire il relativo riscontro in data 4 aprile 2018”.

LE BANCHE INTERPELLATE

L’Antitrust si è quindi mossa richiedendo, in data 17 settembre 2018, informazioni a Unicredit e Intesa Sanpaolo.

COSA E’ STATO EVIDENZIATO

Le istruttorie hanno confermato l’impossibilità, per i clienti di queste società telefoniche, di eseguire i pagamenti “con addebito automatico in conto laddove quest’ultimo non sia stato acceso presso una banca con sede in Italia (impossibilità quindi in assenza di un IBAN italiano)”. Un cliente, ha messo per iscritto l’Antitrust, “che vuole attivare un servizio di telefonia può decidere di scegliere un sistema di pagamento con addebito automatico o di provvedere di volta in volta al pagamento delle singole fatture attraverso varie modalità”.

LE SANZIONI

Per queste ragioni, l’Antitrust ha sanzionato Fastweb, per 600.000 euro, Vodafone Italia e Wind 3 per 800.000 euro rispettivamente.

E TELECOM ITALIA?

Non è stata multata, invece, Telecom Italia perché ha assicurato l’implementazione, entro giugno 2019, delle funzionalità necessarie all’accoglimento delle richieste di domiciliazione su conti correnti di banche residenti nei Paesi Ue.

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