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economia

Facciamo due conti sui conti correnti

Che cosa emerge da uno studio di Banca d’Italia sulla spesa dei conti correnti delle famiglie. Il post di Camilla Conti per il suo blog La Tipografia

 

La Banca d’Italia ha pubblicato i risultati dell’indagine condotta nel 2024 sulla spesa dei conti correnti delle famiglie.

Ebbene, nel 2023 la spesa di gestione di un conto corrente bancario è stata pari a 100,7 euro, 3,3 euro in meno rispetto al 2022, quando era cresciuta di 9,3 euro. Si tratta della prima diminuzione dopo sette aumenti.

CHE COSA DICE L’INDAGINE DI BANKITALIA SUI CONTI CORRENTI

Dal 2011 al 2023 la variazione delle spese fisse ha contribuito in modo determinante all’andamento delle spese di gestione sia nel periodo di contrazione sia in quello di crescita. In particolare, la somma delle variazioni della spesa, prese in valore assoluto, ammonta a 30,8 euro, delle quali 24,6 riconducibili alle spese fisse. Nel 2022, l’aumento delle commissioni (effetto prezzo) spiegava quasi l’80 per cento dell’aumento della spesa, che era stato pari a 9,3 euro. Le spese fisse ammontano a 70,1 euro e rappresentano il 69,7 per cento della spesa di gestione di un conto.

LE SPESE DI GESTIONE DEI CONTI CORRENTI

Nel 2023 sono diminuite di 3,4 euro (erano aumentate di 5,9 euro nel 2022) principalmente per effetto della minore spesa per i canoni di base e in seconda istanza per le minori spese di gestione ed emissione delle carte di credito. A sua volta, la diminuzione della spesa per canoni di base è riconducibile in larga misura al minore importo del canone e alla diminuzione della percentuale di clienti tenuti al suo pagamento (dal 72,4 al 69,6 per cento); anche la flessione della spesa per le carte di credito è derivata dai minori canoni.

COME VARIANO LE SPESE VARIABILI DEI CONTI CORRENTI

Le spese variabili, che incidono per il rimanente 30,3 per cento e ammontano a 30,6 euro, sono diminuite di 0,6 euro rispetto all’anno precedente. La variazione è il saldo risultante dal minore numero di prelievi di contante e di bonifici allo sportello da un lato e dall’aumento del numero di bonifici online e dei pagamenti automatici dall’altro; le commissioni di tutte le altre categorie di operazioni non hanno contributo alla variazione delle spese variabili, essendo risultate pressoché invariate. Nel 2023 la spesa per il pagamento dell’imposta di bollo è stata pari a 16,5 euro (15,9 euro nel 2022); includendo questa imposta, la spesa di gestione sale a 117,2 euro.

CONFRONTI TRA CONTI CORRENTI E CONTI POSTALI

La spesa di gestione dei conti correnti online è diminuita di 4,8 euro attestandosi a 28,9 euro; il calo della spesa è legato alle minori spese fisse e in particolare alla minore proporzione di clienti assoggettata al pagamento del canone di base.

La spesa di gestione dei conti postali è cresciuta per il secondo anno, passando da 59,6 a 67,3 euro; vi ha concorso la maggiore operatività della clientela; l’aumento è in larga parte attribuibile alle spese variabili, cresciute di 6,5 euro per effetto di un generalizzato aumento dell’operatività.

LE CONCLUSIONI DELL’INDAGINE DELLA BANCA D’ITALIA

In generale, la stima complessiva della spesa di gestione di un conto corrente, ottenuta ponderando la spesa riferibile agli sportelli bancari, ai conti bancari online e ai conti postali con i rispettivi pesi nella popolazione dei conti correnti, si attesta a 87,8 euro. La commissione per la messa a disposizione dei fondi (MDF) applicata nei contratti di apertura di credito in conto corrente è rimasta invariata e pari all’1,7 per cento del credito accordato; la commissione unitaria di istruttoria veloce (CIV) applicata sugli sconfinamenti e sugli scoperti di conto corrente è diminuita da 16,4 a 13,7 euro.

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