KKR MINACCIA CDP E VIVENDI SULLA RETE TIM
"Tim, Kkr pronta al veto sulla società di rete. Il fondo Usa valuta di far saltare il conferimento di FiberCop, di cui è azionista al 37,5%, nella nuova NetCo". (La Stampa)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) February 19, 2022
EXOR E ELKANN L’OLANDESINO FISCALE
Exor della famiglia Elkann-Agnelli ha raggiunto un accordo con l’Agenzia delle Entrate per chiudere un contenzioso fiscale relativo alla ridomiciliazione in Olanda del 2016. Verserà allo Stato italiano 746 milioni di euro.
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) February 19, 2022
GOVERNO E ITA PRO SNOBBANO DELTA
"Il governo europeista di Mario Draghi si spende perché Ita Airways trovi un compratore europeo. Un segnale chiaro è contenuto nel decreto – un Dpcm – che il Consiglio dei ministri ha licenziato il 12 febbraio, adesso alla firma della Corte dei conti". (Repubblica)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) February 19, 2022
LA BONOMIA DI CONFINDUSTRIA
“Non è il momento di aumentare i salari contro l’inflazione. Fiammata dei prezzi temporanea. Stipendi più pesanti solo se cresce la produttività". (Maurizio Stirpe, vicepresidente di Confindustria con delega alle relazioni sindacali)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) February 19, 2022
LE BUGIE DI FACEBOOK
Secondo due denunce presentate dai whistleblower alla Sec, Facebook avrebbe mentito con false dichiarazioni e omissioni agli investitori sul suo impegno nel combattere il cambiamento climatico e la disinformazione sulla pandemia. (Washington Post)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) February 19, 2022
VON DER LEYEN POCO AFRICANA
"L’Africa vuole i vaccini. Von der Leyen pretende che aspetti la primavera", (Domani Quotidiano)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) February 19, 2022
LA CURVA DI BIDEN
Fonte: Ispi pic.twitter.com/lHNpl2Fzsq
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) February 19, 2022
IL MONDO DI ALEMANNO
Un anno e dieci mesi. È la condanna inflitta all’ex sindaco di Roma, Gianni Alemanno, nel processo di appello bis disposto nel luglio scorso dalla Cassazione in uno dei rivoli della maxi indagine sul Mondo di Mezzo. (Sole 24 Ore)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) February 19, 2022
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ESTRATTO DI UN ARTICOLO DEL CORRIERE DELLA SERA SU EXOR-ELKANN:
Exor, la holding della famiglia Agnelli-Elkann che controlla Stellantis, Juventus Fc, Cnh Industrial, Ferrari e gruppo editoriale Gedi, ha raggiunto un accordo con l’Agenzia delle Entrate per chiudere un contenzioso fiscale relativo alla ridomiciliazione in Olanda del 2016. Verserà allo Stato italiano 746 milioni di euro. Anche la Giovanni Agnelli Bv, controllante di Exor, ha definito le proprie pendenze con il Fisco per il 2016 circa la determinazione dell’Exit Tax da parte della vecchia accomandita di famiglia uscente, la Giovanni Agnelli e C. S.a.p.az.: pagherà all’Erario 203 milioni, di cui 28 milioni per interessi. In tutto quindi quasi un miliardo. Entrambe le intese non comportano sanzioni per le due società da parte delle Entrate.
«Per evitare un lungo e costoso contenzioso tributario, Exor ha scelto di sottoscrivere l’accordo e di pagare quanto pattuito, pur rimanendo del tutto convinta di aver agito correttamente e rivendicando di non aver violato alcuna norma in tema di Exit Tax», riferisce una nota della società. Idem la Giovanni Agnelli Bv «ritiene di avere correttamente operato e ha agito al solo fine di evitare tempi e costi di un rilevante contenzioso fiscale».
Tecnicamente si tratta di un accertamento con adesione, uno fra i più consistenti in Italia, secondo dopo quello con Kering da 1,2 miliardi avvenuto nel 2019. La contestazione riguarda la società di diritto italiano Exor S.p.A., che nel 2016 si era fusa con la sua controllata olandese Exor Holding N.V. creando l’attuale Exor. In occasione della fusione transfrontaliera la società uscente Exor S.p.A. aveva applicato il regime di «participation exemption» (cosiddetta «Pex»). In base a questo regime, le plusvalenze sul valore di tali partecipazioni erano state esentate e dunque escluse dal reddito imponibile ai fini della determinazione della Exit Tax nella misura del 95% del loro ammontare. Nel 2021 l’Agenzia delle Entrate ha affermato l’inapplicabilità della «Pex» nei casi in cui una holding trasferisca la sua residenza fiscale all’estero senza mantenere una stabile organizzazione in Italia. Per effetto del Principio di diritto pubblicato nel 2021 è sorta una complessa questione interpretativa riguardante l’applicazione della normativa «Pex» sull’operazione del 2016. Onde evitare un lungo contenzioso fiscale, Exor ha deciso di transare, ma «l’accordo non comporta né può essere interpretato come un’accettazione — né tantomeno una condivisione, neppure parziale — delle tesi sostenute a posteriori dall’Agenzia delle Entrate», afferma Exor che ribadisce come l’importo versato ieri all’Erario non è tale da modificare le strategie di sviluppo della holding.