Tra Novara, Vercelli, Pavia e Milano sud la vivono un po’ come se fosse la nomina del presidente dell’Eni. Si tratta della nomina del vertice dell’Ente Risi, glorioso ente che per l’appunto di riso si occupa.
La nomina in questione verrà proposta nei prossimi giorni in consiglio dei ministri da Francesco Lollobrigida, ministro dell’Agricoltura e cognato di Giorgia Meloni, e sarà seguita a stretto giro dalla nomina dell’intero consiglio di amministrazione dell’ente.
GIUSEPPE CROCE, IL FAVORITO
Gli addetti ai lavori danno per grande favorito il pavese Giuseppe Croce, pavese, imprenditore agricolo di 63 anni, già presidente dell’Ordine dei Dottori Agronomi di Milano e a tutti gli effetti vero mostro sacro del settore. Nel giro, Croce è considerato a tutti gli effetti un democristiano di destra, ma privo di tessera di partito.
NATALIA BOBBA, LA SFIDANTE
Prova a sbarrargli la strada la vercellese Natalia Bobba, presidente di Donne e Riso (associazione agricola femminile che sposa la mission di comunicare la coltura e la cultura del riso). Bobba – secondo molti addetti ai lavori – ha un curriculum di standing inferiore rispetto a Croce, che è stato superiore della Bobba alla Società Cattolica di Assicurazione (chi ha buona memoria nel comparto ricorda che Croce era ispettore generale, mentre la Bobba era perito grandine). In compenso la Bobba ha dalla sua ha forti affinità politiche con Lollobrigida – è targata FdI – e gode del sostegno molto esplicito di Confagricoltura (Bobba è vicepresidente di Confagricoltura Donna Piemonte).
COSA FARÀ LOLLOBRIGIDA PER L’ENTE RISI?
Per ora in consiglio dei ministri la nomina non è approdata, complici i lavori sulla Legge di Bilancio, ma sta di fatto che per Lollobrigida il dossier è un discreto rompicapo: prediligere l’appartenenza politica – cioè scegliere Bobba – significa operare una forzatura non da poco in un mondo in cui tutti si conoscono e misurano da tanti anni. Senza contare che Coldiretti (confederazione vicinissima al centrodestra che sta sostenendo e spesso affiancando Lollobrigida nell’azione ministeriale), di cui è noto l’apprezzamento per Croce, non prenderebbe per nulla bene l’assist ai rivali di Confagricoltura.
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