ENRIQUES (EX CONSOB) PIZZICA CALTAGIRONE
Il prof Enriques (ex Consob) sfotticchia il gruppo Caltagirone sul Foglio pic.twitter.com/l8Rtwmb4ug
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) November 22, 2023
MAINETTI AMA MOLTO IL FOGLIO DI MAINETTI
Bella la pubblicità del gruppo Sorgente di Mainetti sul Foglio di Mainetti pic.twitter.com/EJ3EIkYOuN
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) November 22, 2023
VIVENDI: LE GUERRE FINTE E LE GUERRE VERE
"Vivendi, Bolloré frena sulla causa contro Tim: «Valutiamo tutte le opzioni per valorizzare la quota»". (Corriere della sera)
Ah dunque la sbandierata guerra legale a difesa di non so che è solo una guerra mediatica mirata a spuntare più soldi possibile per uscire da Tim. Ok.
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) November 22, 2023
INCENTIVI FLOP
L'incentivo per l'assunzione di lavoratori beneficiari di Reddito di cittadinanza ha riguardato 138 persone nel 2020, 139 nel 2021 e 207 nel 2022, per un totale di 484 persone assunte. E' quanto emerge dall'Osservatorio sulle politiche occupazionali dell'Inps.
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) November 22, 2023
IL NUOVO CORSO DI PROMETEIA
"Per Mcc è in arrivo il nuovo piano industriale con Prometeia. Focus su credito e sinergie". (Milano Finanza)
Quindi ora Prometeia fa anche piani industriali di società pubbliche. Interessante.
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) November 22, 2023
CERCANSI AUTISTI DISPERATAMENTE
L’Atm di Milano non ha gioco facile a coprire le 600 posizioni aperte del 2023, in particolare le 300 che riguardano gli autisti. Non basta nemmeno uno stipendio di ingresso di 1.600 euro netti al mese per un orario full time che arriva a 36 ore. (Sole 24 ore)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) November 22, 2023
L’EUROPA IMBALLA L’ITALIA
Italia contro Bruxelles sugli imballaggi. Passaggio da riciclo a riuso è "illogico". Strasburgo al voto decisivo sulla proposta della Commissione. Il ministro per le imprese e il Made in Italy, Adolfo Urso chiede alle delegazioni italiane unità di intenti e di voti. (Eunews)
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MILEI VISTO DA NAIM E TANZI
Milei? "Un economista ortodosso ultraliberista, un provocatore di destra nato per il piccolo schermo, un uomo dall’ego smisurato, un clonatore di cani con un’inclinazione per il misticismo esoterico". (Moisés Naím, Repubblica)
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Milei. "Il presidente entrante dovrà affrontare una serie di disastri: lo Stato non ha i soldi per pagare creditori interni ed esterni; l’inflazione è fuori controllo; la povertà cresce; una grossa fetta della popolazione dipende da elargizioni pubbliche". (Moisés Naím)
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"Milei si confronterà con una situazione economica disastrosa, inclusa la situazione climatica, che ha ridotto la produzione nella Pampa, e un’inflazione al 143%. L’Argentina non ha risorse finanziarie, l’inflazione riduce le tasse e ha enormi debiti". (Vito Tanzi, ex Fmi)
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TUTTI ZITTI SUI FINTI GIORNALI?
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CASO IMBALLAGGI. ESTRATTO DI UN ARTICOLO DEL SOLE 24 ORE:
«Si sta cercando di smantellare il sistema dell’economia circolare italiana ed europea basato sul riciclo, all’avanguardia nel mondo e costruito in 25 anni con investimenti di miliardi di euro e continue innovazioni tecnologiche sulla base del principio della neutralità tecnologica, che proprio l’Europa ha seguito sin dalla prima direttiva Ue sugli imballaggi del 1994. Oggi, invece, con un cambiamento di rotta di 180 gradi, la Commissione europea abbandona la neutralità tecnologica e punta ideologicamente sul riuso, nonostante evidenze scientifiche certificate dimostrino come abbia impatti decisamente negativi sulle emissioni di CO2, sul consumo d’acqua, sullo spreco alimentare e sulla sicurezza per la salute dei consumatori». Antonio D’Amato, presidente di Eppa (European Paper Packaging Alliance) e di Seda International Packaging Group, ribadisce la propria preoccupazione per l’impostazione del regolamento sugli imballaggi (Ppwr) che viene votato oggi a Strasburgo.
Che cosa dobbiamo aspettarci dal voto in plenaria?
Se il Parlamento dovesse confermare la proposta della Commissione, e il testo fosse convalidato poi dai negoziati del trilogo, sarebbe a rischio il 30% del Pil italiano e di molte altre economie europee. La Francia, ad esempio, si è accorta solo con la protesta sul camembert della settimana scorsa come possa venire messa in pericolo l’esistenza persino dei suoi prodotti tipici. Sono a rischio centinaia di migliaia di imprese, milioni di lavoratori europei. Un provvedimento come questo può segnare il collasso di intere filiere agricole, industriali e distributive, tanto più in un momento in cui l’economia europea vive una delle sue crisi strutturali più gravi degli ultimi decenni.
L’Italia ha adottato una posizione forte. È seguita anche da altri Paesi?
L’Italia, in modo chiaro e compatto, è contraria a questa impostazione del regolamento e ha proposto soluzioni che tutelano l’ambiente, l’industria e i posti di lavoro e soprattutto ribadiscono il primato dell’economia circolare. Questo è l’unico modo per ridare competitività all’economia italiana ed europea e scongiurare il rischio della deindustrializzazione e della perdita della nostra autonomia strategica. Su questa posizione si stanno registrando convergenze crescenti di altri Stati membri.