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Schlein

Tutte le follie woke di Elly Schlein su tasse e ambiente

Nei fatti le proposte di Schlein aumentano le diseguaglianze e sono funzionali a quella polarizzazione estrema tra ricchi e poveri che a parole dice di voler combattere. L'articolo di Sergio Giraldo.

Il nuovo segretario del Partito democratico Elly Schlein porta nel suo zainetto un programma zeppo di temi cari all’ideologia woke. Non manca il tema ambientale ed energetico, che occupa molte delle 33 pagine della mozione congressuale a supporto della candidatura dell’ex europarlamentare a segretaria nazionale Dem. Oltre alle consuete, involute formule riferite a ipotetici diritti ad essere qualsiasi cosa, scorrendo con fatica il testo ogni tanto si incontrano anche dei numeri.

Uno dei pochi casi di proposte concrete è il seguente: “L’Italia ogni anno spende quasi 22 miliardi di euro in sussidi ambientalmente dannosi (SAD). Vanno al più presto eliminati, reinvestendo queste risorse nella conversione ecologica per creare buon lavoro e buona impresa, nella riduzione dell’IVA sui prodotti circolari, nel sostegno delle imprese e delle famiglie più vulnerabili.”

SCHLEIN VUOLE ALZARE LE TASSE DI 22 MILIARDI?

Detto in parole semplici, la neosegretaria chiede di alzare le tasse di 22 miliardi. Sì, perché la cifra di cui si parla non è spesa pubblica, trattandosi in realtà di un mancato gettito per il quali non esiste nel bilancio dello stato una voce corrispondente. Se si abolissero tali sgravi, semplicemente l’erario incasserebbe 22 miliardi l’anno in più, facendo peraltro salire la pressione fiscale dell’1,1% al 44,6% del PIL. Dice Schlein che lo Stato dovrebbe utilizzare questi 22 miliardi di entrate aggiuntive per agevolare la “conversione ecologica”, cioè per sussidiare il green.

Il Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica, che nel 2021 ne ha stilato un catalogo, stima in un numero di 60 i SAD esistenti, per un valore di 21,6 miliardi di euro nel 2020, collocandone altri 35 (per 13,6 miliardi di euro) tra quelli di incerta classificazione. Secondo il MASE, è un sussidio qualunque “forma di agevolazione che emerge implicitamente da una determinata differenziazione del livello di tassazione”. In più, queste agevolazioni vengono considerate dannose per l’ambiente perché incentiverebbero l’uso delle fonti fossili o del suolo.

I SUSSIDI AMBIENTALMENTE DANNOSI (SAD)

Il concetto è un po’ scivoloso, per cui facciamo qualche esempio. È un SAD la differenza di accisa tra diesel e benzina: si tratta di circa 11 centesimi di euro al litro a favore del gasolio per autotrazione (accisa sulla benzina 0,7284 €/L, accisa sul diesel 0,6174 €/L), per un totale di circa 3 miliardi di euro all’anno.

Nella logica di Schlein, la differenza è da eliminare alzando l’accisa sul diesel, non diminuendo quella sulla benzina. Il che suona quantomeno bizzarro, considerata la gazzarra inscenata proprio dalla sinistra quando il governo di Giorgia Meloni ha eliminato la riduzione di accisa sui carburanti lo scorso dicembre, reintroducendo l’accisa piena. Lo sconto, inizialmente stabilito dal governo Draghi (quindi con il PD nella maggioranza di governo) ha consentito a famiglie e imprese di contenere i costi per la mobilità nel corso del 2022. Ma secondo Schlein il diesel dovrebbe costare 11 centesimi al litro in più, senza discussione. Non considerando, con ciò, che le accise italiane sono tra le più alte nell’Unione europea e sono già oltre quanto sarebbe logico attendersi a copertura dei costi esterni legati all’uso dell’automobile.

È considerata SAD anche l’IVA agevolata al 4% per l’acquisto dal costruttore della prima casa (esenzione che varrebbe circa 2 miliardi di euro all’anno). Secondo il catalogo del Mase, infatti, lo sconto IVA “promuove un mercato immobiliare basato sulle nuove costruzioni invece che sulla ristrutturazione di case o di aree esistenti. Dato che le nuove costruzioni comportano un aumento dei fenomeni di urbanizzazione e di consumo di suolo, si tratta di un SAD”.

L’accisa ridotta sul GPL da riscaldamento nelle zone montane? È un sussidio ambientalmente dannoso. È un SAD lo sconto sul gasolio usato dai TIR e in agricoltura. È un SAD persino l’IVA ridotta sull’energia elettrica consumata dalle famiglie (10% rispetto all’IVA piena del 22%), perché incentiva all’uso di… energia elettrica! Da notare che allo stesso tempo l’Unione europea spinge per aumentare a dismisura i consumi con auto elettriche e pompe di calore: sono le contraddizioni interne di un sistema ormai avviato verso l’impazzimento generale.

Il catalogo dei sussidi ambientalmente dannosi riflette una visione ideologica, nella quale ogni attività dell’uomo è ambientalmente dannosa, dunque va limitata o ricondotta a forza nell’alveo del “rispetto dell’ambiente”, qualunque cosa ciò significhi.

UNA BOMBA FISCALE REGRESSIVA

Più ancora, l’indicazione di aumentare le tasse contenuta nel programma della Schlein mostra quanto le politiche ambientali siano classiste (per usare un lessico una volta caro alla sinistra). Sì, perché i 22 miliardi di tasse in più non graverebbero sui più ricchi, ma sulla generalità degli italiani, già impoveriti dalla massacrante congiuntura. Saranno le masse a dover sostenere il costo della transizione.

L’assoluta noncuranza con cui il maggior partito di sinistra intende introdurre una bomba fiscale regressiva è l’ennesima prova di quanto ormai il PD sia distante da quelle classi sociali che ne sono state l’elettorato per decenni. La piattaforma di Elly Schlein è intrisa della retorica dell’uguaglianza: “Un futuro più giusto: contrastare ogni forma di diseguaglianza e discrimi­nazione”, strilla il titolo di un capitoletto del documento. Peccato che nei fatti le proposte di Schlein aumentino le diseguaglianze e siano esattamente funzionali a quella polarizzazione estrema tra ricchi e poveri che a parole dice di voler combattere.

Quelli che vengono chiamati SAD sono in realtà provvedimenti di politica economica, presi a suo tempo con una ragione, a volte anche con fini sociali: l’IVA ridotta sulla prima casa, ad esempio, aveva lo scopo di facilitare la proprietà dell’abitazione. Ma ormai è chiaro che all’ideologia progressista non interessa nulla dell’uomo, considerato alla stregua di un ostile emittente di perfida anidride carbonica. Tutto va asservito a una immaginaria salvezza del pianeta: questo è il nuovo ritornello della canzone del sol dell’avvenire.

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